HAPPY BIRTHDAY INTERNET SOCIETY !

CAPITOLO III "IL CONTRIBUTO ITALIANO ALLA EVOLUZIONE DI INTERNET "

3.2 Protocolli

Primi passi
First steps
Marco Sommani
  • Quanti ricordano ancora la sigla PTT?
  • Stava per Postes Télégraphes et Téléphones.
  • Si usava questa sigla per indicare le agenzie governative cui erano affidati i servizi postali e le telecomunicazioni.
  • Negli anni '80, tutti i principali paesi, ad eccezione degli Stati Uniti d'America, avevano la loro PTT.
  • In Italia avevamo il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni e le sue società concessionarie (SIP, ASST, Italcable, Telespazio…).
  • Per circa un secolo, i servizi postali e le telecomunicazioni erano stati interamente sotto il controllo delle PTT.
  • Il controllo si estendeva fino agli apparati terminali: apparecchi telefonici, telex, fax, centralini telefonici, tutto era fornito e controllato da loro.
  • Già i primi collegamenti fra terminali e computer furono in qualche modo rivoluzionari: la rete telefonica cominciava ad essere usata anche per far comunicare apparati di utente non controllati dalle stesse PTT.
  • La concezione monopolistica delle telecomunicazioni cominciò seriamente a vacillare quando gli apparati di utente cominciarono a essere usati non solo per produrre o ricevere informazioni, ma anche per il semplice transito dei dati: gli utenti cominciavano a dotarsi di reti, per cui poteva avvenire che un dato prodotto dall'utente A e destinato all'utente E transitasse, prima di arrivare a destinazione, attraverso gli apparati degli utenti B, C e D.
  • Diventava possibile, per organizzazioni diverse dalle PTT, gestire reti di trasmissione dati.
  • Poco male se queste reti erano usate solo all'interno di un'organizzazione. Poco male se si trattava di reti sperimentali o usate da piccole comunità di ricercatori.
  • Assai più pericolose, dal punto di vista delle PTT, le reti controllate da esterni e utilizzate da più organizzazioni, come quelle usate per le prenotazioni aeree o per le transazioni interbancarie.
  • D'altra parte, la maggior parte delle PTT non aveva una rete di trasmissione dati che potesse costituire un'alternativa: per esempio, in Italia ITAPAC fu lanciata, come servizio sperimentale disponibile in poche città, solo nel 1985.
  • Non potendo competere tecnologicamente, le PTT preferirono difendersi con le politiche tariffarie, decidendo che, se un circuito dedicato veniva usato per trasmettere dati fra organizzazioni diverse, queste avrebbero dovuto pagare non solo per l'affitto del circuito, ma anche per la quantità di dati che vi transitava.
  • Anche se le prime tariffe a volume erano particolarmente esose perché dimensionate su quelle del telegrafo e del telex, le PTT non incontrarono opposizione da parte di banche e compagnie aeree, che comunque trasmettevano piccole quantità di dati e non avevano difficoltà a pagare.
  • I nodi vennero al pettine fra il 1983 e il 1984, quando, con il nome di EARN, si diffuse anche in Europa BITNET, una rete già assai diffusa fra le università nord-americane.
  • EARN non era una rete a commutazione di pacchetto: era piuttosto a "commutazione di file", perché era usata per spedire file dal mittente al destinatario e ogni file, prima di arrivare a destinazione, poteva transitare attraverso vari nodi intermedi, dove veniva temporaneamente memorizzato su memoria non volatile.
  • In base alle regole del tempo, si sarebbe dovuto pagare, oltre agli affitti dei circuiti (all'epoca costosissimi) anche il traffico a volume, pagando, per lo stesso file, tante volte quanti erano i circuiti attraversati.
  • Nessuno pagò mai per il traffico di EARN, ma per alcuni anni ebbe luogo uno strano gioco delle parti, in cui EARN doveva dichiararsi pronta a instradare il suo traffico sulle reti dati delle PTT non appena ciò fosse diventato tecnicamente possibile e, in cambio di questa dichiarazione (alla quale nessuno credeva), le PTT si astenevano dal pretendere la tariffazione a volume.
  • Col tempo, le armi delle PTT cominciarono a spuntarsi. Opporsi alle reti diventava sempre più anacronistico.
  • Alcuni paesi cominciarono a liberalizzare le telecomunicazioni.
  • Quando a Copenhagen, nel 1991, fu presentata al pubblico la proposta di fondare la Internet Society (guarda caso, proprio in occasione di un convegno di EARN), l'idea che i proprietari delle reti fossero gli utenti e non le compagnie delle telecomunicazioni non era più rivoluzionaria.
  • La rete Internet che conosciamo oggi, priva di padroni e utilizzabile da tutti, è anche il frutto della ferma resistenza che il mondo dell'università e della ricerca seppe opporre ai detentori dei monopoli negli anni '80.
Happy Birthday ISOC
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