- Internet,
nel corso della sua evoluzione, è diventata una struttura ad architettura
distribuita in cui operano differenti Internet Service Provider (ISP) che
offrono servizi a carattere commerciale o che offrono servizi alle comunità
scientifiche e di ricerca in ogni regione del mondo.
- La rete
di un ISP è anch'essa una rete distribuita ed è costituita
da punti di presenza dell'ISP (POP) presenti in zone diverse del territorio;
l'insieme dei POP di uno stesso ISP e dei circuiti che li interconnettono
costituisce la dorsale (backbone) della rete di quell'ISP.
- A questi
suoi POP un ISP connette propri clienti che possono essere sia clienti
finali che essi stessi degli ISP.
- Per poter
garantire ai propri clienti di raggiungere clienti di altri providers (ad
esempio per inviare o ricevere mail a/da un utente di un altro ISP), un
ISP deve collegare la propria dorsale alla dorsale degli altri ISP e questo
può essere realizzato in due diverse modalità: o tramite
circuiti dedicati punto-a-punto o tramite dei punti generici di interconnessione
"multipla".
- Nel primo
caso, un ISP utilizzerebbe tanti circuiti quanti sono gli ISP con cui vuole
connettersi, nel secondo caso un ISP utilizza un unico flusso di accesso
ad un punto dal quale può realizzare connessioni locali con tutti
gli altri ISP presenti in quel punto.
- Ovviamente
un metodo non esclude l'altro ed in genere, per vari motivi, si scelgono
entrambe le soluzioni in dipendenza, tipicamente, dalla mole di traffico
di transito fra due dorsali nonché da ovvie valutazioni di carattere
economico.
- Un Internet
Exchange (IX, talvolta anche detto NAP - Neutral Access Point) non è
altro, dunque, che un punto di interconnessione "multipla" tra
diversi ISP che accedono ad esso tramite un flusso e che, localmente, scambiano
dati dei propri clienti tramite una rete locale (LAN) e non tramite una
connessione punto-a-punto.
- Quando
si parla di interscambio di dati tra ISP, si parla di scambio di traffico
IP e si introduce il concetto di "peering" tra ISP: un ISP annuncia
ad un altro ISP (detto suo "peer") le proprie reti IP e riceve
da esso le sue reti IP così che il flusso di traffico IP sia diretto
sulla base di tali informazioni.
- In Italia,
il primo IX italiano fu costituito presso un consorzio interuniversitario
lombardo nel 1994 e poco dopo tempo ne sorse un secondo a Roma presso un
altro consorzio universitario.
- Non è
casuale che entrambi i NAP fossero locati in suolo accademico: la necessità
di terreno neutrale in cui non si creino aree di competizione tra i singoli
afferenti è una caratteristica che distingue tutti i punti di interscambio
nel mondo (molti dei quali ancora ospitati in strutture pubbliche, tipicamente
in centri di ricerca ed università).
- In quello
stesso periodo, il campus di Via Caldera a Nord Ovest di Milano, cominciava
a popolarsi significativamente della presenza di ISP fino a divenire, oggi,
il più importante bacino di raccolta di operatori di rete Internet
in Italia.
- La folta
concentrazione di ISP nel campus, creava dunque un terreno favorevole alla
realizzazione di un IX all'interno del campus e così, nel 1996,
su iniziativa volontaria e non a fini di lucro, un ISP presente in Via
Caldera (Inet) mise a disposizione parte della propria struttura tecnica
per la realizzazione di un secondo NAP in Milano, il primo "mix"
(allora per "mix" si intendeva il servizio di interscambio, e
non si parlava di MIX come società).
- Come si
intuisce facilmente da ciò che un NAP rappresenta nella topologia
di Internet, la doppia presenza in una stessa città di due differenti
punti di interscambio su cui insistevano gli stessi ISP non poteva essere
significativa; negli anni, la facilità di connessione che si poteva
realizzare nel campus rese il "mix" più ricco come presenze
del primo NAP di Milano che, pur continuando ad esistere, non poteva evolvere
ulteriormente.
- Di contro,
restava aperto ancora il problema che il "mix", assunte tali
proporzioni, fosse ospitato da un ISP, cioè in terreno non neutrale:
questo creava ormai imbarazzo per gli altri afferenti, molti dei quali
competitor sul mercato dell'ISP ospitante il "mix".
- Nel gennaio
del 2000, con la sigla di 28 soci è stata creata la MIX S.r.L. con
il compito di creare e gestire all'interno di infrastrutture proprie un
insieme di servizi organizzati per facilitare l'interconnessione tra gli
ISP che operano in Italia.
- Questo
servizio è conosciuto come il Milan Internet Exchange più
conosciuto con il suo acronimo MIX.
- MIX è
certamente oggi la realtà più significativa in Italia e rappresenta
uno dei maggiori punti di interscambio di traffico Internet del Sud Europa.
- Ma in
Italia, negli anni, altri IX sono stati creati, coprendo più che
altro le esigenze di interconnessione di aree geograficamente circoscritte.
- Oltre
al NAP di Roma (Namex) nato con caratteristiche molto affini a quello di
Milano, stanno via via affermandosi NAP a carattere regionale tipicamente
promossi da iniziative pubbliche.
- Nominiamo
i più affermati quali il TIX (Tuscany IX) di Firenze promosso dalla
Regione Toscana ed il Top-IX (Torino-Piemonte IX) promosso dalla Regione
Piemonte, ma anche in Veneto, in Friuli ed altre regioni vi sono iniziative
analoghe.
- Seppur
tutti sappiano che Internet è la Rete delle reti, ovvero una rete
costituita dall'interconnessione delle reti di tanti e diversi Internet
Service Providers (ISP), pochi probabilmente sanno quanto sia ampia l'opera
di coordinamento ed armonizzazione anche a livello della sua infrastruttura.
- Interconnettere
le reti di migliaia di ISP differenti in dimensioni, copertura geografica
e servizi offerti, per formare un'unica grande Rete dove, a prescindere
da chi sia il proprio fornitore, ognuno è in grado di inviare un
mail all'altro capo del mondo disinteressandosi del "come" il
messaggio attraverserà la rete e per quante parti di essa dovrà
transitare prima di giungere a destinazione, è un'attività
di primaria importanza per il funzionamento ottimale di Internet.
- Poco più
di una decina di anni fa in quasi tutti i Paesi Europei cominciavano a
nascere gli Internet Exchange, luoghi dedicati ad interconnettere le reti
di ISP che operano all'interno di un Paese.
- Ciò
che accadde in Italia col MIX (Milan Internet Exchange) nel 2000, accadde
pochi anni prima a Londra in cui venne formato LINX (London Internet Exchange),
il primo IX strutturato.
- A seguire
nacquero AMS-IX ad Amsterdam, DE-CIX a Francoforte, Netnod a Stoccolma,
solo per citarne alcuni, e via via in ogni altro Paese Europeo in cui,
ancor oggi, esiste almeno un IX principale ed uno o più IX secondari.
- Il motivo
di questa proliferazione di IX era sempre lo stesso: migliorare la struttura
topologica di Internet all'interno di un Paese per facilitare lo scambio
dati IP tra gli ISP con infrastrutture in quel Paese.
- Quindi:
uno scopo unico operato da strutture tipicamente no profit per collegare
operatori Internet con esigenze uguali se non addirittura i medesimi operatori
(nel caso ad esempio di operatori che operano in più Paesi).
- Questo,
nel 2000, portò un piccolo gruppo di 7 IX a ragionare sull'opportunità
di creare un coordinamento europeo degli IX: così come Internet
è diventata negli anni una rete globale grazie al coordinamento
di gruppi di lavoro sparsi per il mondo, anche nel mondo degli Internet
Exchange si sentì la necessità di creare forme di cooperazione
e di confronto perchè anche a livello infrastrutturale Internet
godesse dei benefici delle esperienze di tutti.
- Fu così
che il 7 Maggio 2001 Ams-IX (Amsterdam), BNIX (Brussels), De-CIX (Francoforte),
Linx (Londra), MIX (Milano), Netnod (Stoccolma) e VIX (Vienna) fondarono
l'associazione europea degli Internet Exchange che venne nominata Euro-IX.
- Scopo
dell'associazione era ed è a tutt'oggi il coordinamento e l'armonizzazione
delle attività degli IX, lo sviluppo di attività e procedure
comuni e la condivisione di esperienze ed informazioni, ovvero il condimento
base della grande Internet.
- L'attività
di Euro-IX negli anni si è mostrata vincente e grazie ad un'ampia
opera di dissemination ha coadiuvato anche la nascita di nuovi IX non solo
in Europa ma anche nel resto del mondo.
- Oggi Euro-IX
conta più di 40 affiliati da oltre 26 Paesi Europei, con uno scambio
di traffico aggregato di circa 5 Terabit per secondo e che assieme mettono
a disposizione degli ISP di tutto il mondo migliaia di dati essenziali
alla corretta programmazione delle interconnessioni tra le loro reti.
- Sebbene
Euro-IX originariamente sia stato pensato come Forum degli IX europei,
dopo qualche anno sembrò uno sviluppo naturale estendersi al di
fuori dei confini geografici originari, per catturare l'interesse e l'esperienza
anche di IX di altri continenti.
- E così,
a beneficio reciproco, nel 2005 l'associazione decise di aprire le proprie
porte anche ad IX non europei.
- Grazie
a quest' apertura oggi la comunità degli IX europea gode della presenza
di affiliati provenienti da Brasile, Curacao, Iceland, Egypt, Japan, India,
Nepal e United States.
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