INTERVENTO DEL SENATORE FIORELLO CORTIANA

Un bill of rights per la rete

Credo che oggi abbiamo di fronte una grande questione democratica, che si inscrive nel processo del World Summit on Information Society: l'indicazione sul fatto che il governo della rete non spetta ai Governi nazionali. Che avvenga nell'Iran nel nome della lotta alla pornografia e in Inghilterra nel nome della lotta al terrorismo, sta di fatto che la libertà di parola non riguarda solo la Tunisia, e che la libertà di accesso sia un punto chiave per la definizione di regole condivise.

C'è una questione che, come spazio di riflessione europeo, come ruolo ponte, dobbiamo condividere: questa chiave dei Multistakeholder coinvolti nell'ambito della governance della rete. Non si tratta di sostituire ICANN, si tratta di affiancare questa dimensione che ha implicazioni non soltanto tecniche, di consentire questo affiancamento.

Io penso che sia necessario formalizzare, e riconoscere e legittimare in sede di Nazioni Unite tali risorse civili e sociali. Ma questo deve essere integrato con un sistema di diritti esigibili: al congresso di ICANN, che si tenne a Roma, io sollevai, trovando una condivisione di tutta l'ICANN, la necessità e l'urgenza di un Bill of rights per la rete, perché questa è la questione che si pone, altrimenti noi nascondiamo dietro a questioni di natura tecnologica implicazioni che sono di natura costitutiva, di diritto fondativo della rete, che dobbiamo disvelare e di cui la cosa pubblica, senza ingerenza si deve far carico. La rete non è, lo sappiamo bene, un nuovo strumento o un nuovo supporto, ma cambia la natura delle relazioni, persino dell'organizzazione del lavoro nelle imprese, e credo che influenzerà anche l'organizzazione della partecipazione pubblica.

Lo sviluppo e la crescita della Società dell'informazione

Insomma, interrogarsi di governo della rete oggi significa assumere fino in fondo il tema delle libertà e dei diritti, e trarne le conseguenze in un mercato libero ma regolato. Credo che abbiamo davanti molto lavoro, per garantire quelle opportunità richiede quindi la crescita di un nuovo livello di diritti da determinare il più rapidamente possibile.

La nascita della società dell'informazione, la globalizzazione dei mercati, lo sviluppo di Internet, la crescita di una comunità globale sono elementi interconnessi rispetto ai quali il sistema democratico può e deve garantire uno sviluppo regolato.

È infatti ormai maturo il tempo per una discussione vasta e condivisa sui nuovi diritti da garantire nell'era Internet e della comunicazione. E vi sono alcuni criteri fondamentali per garantire uno sviluppo democratico della rete e una crescita sociale a livello globale: lo sviluppo di una società della conoscenza, in cui gli elementi di libero accesso al sapere consentano crescita, democrazia, equità sociale. La crescita di una rete indipendente, partecipata dai diversi attori sociali e istituzionali con un forte protagonismo delle nazioni unite, l'accessibilità alla rete stessa senza limitazioni come diritto democratico e democratizzante (standard, diritto d'accesso), diritto di parola, diritto di scambio.

Lo sviluppo di una rete di comunicazione libera, aperta e inclusiva consente la crescita di una società della conoscenza e la via di ergonomia della condivisione capace di garantire crescita, nuovi modelli di business, equità e coesione sociale tra il nord e sud del mondo. Ci sono allora, per la politica pubblica, alcune questioni dirimenti che, se lette in questa ottica, consentono una più semplice comprensione: dal tema della proprietà del software, fino al tema della brevettabilità, dal tema del copyright fino al tema della a proprietà intellettuale, siamo oggi chiamati a definire i paradigmi e i criteri per lo sviluppo della rete e della democrazia. Sarebbe insomma necessario che iniziassimo almeno a porre come questione in questa seconda sezione del WSIS la questione del bill of rights, che certo no si risolverà in quella occasione, ma deve assumere un valore cogente di tipo protocollare, e non ridursi a tema abbandonato in sterili dichiarazioni.

Credo che il dibattito intorno ai diritti della rete esporterà sia il modo migliore per porre a tema la grande questione democratica, senza armi, né bombe. Dentro i paesi più autoritari, a sfondo religioso o politico confuciano, quale che sia la loro cifra autoritaria, la rete e la conoscenza, insieme al tema dei diritti delle donne, sono grandi leve per l'affermazione della democrazia liberale. Per un Paese la rete infrange la morale socialista, per l'altro la pornografia, per l'altro IndyMedia non può criticare le questioni in Irak, insomma la rete è luogo di conflitto e di diritto di parola: lo spamming è una cosa libertà di parola è un'altra.

Ma questo richiede scelte coerenti, anche per uno sviluppo del mercato in senso liberare, che io intendo come concorrenza.

Che vuol dire in questo campo non precluderci possibili nuove modalità di soluzioni di problemi al momento inaspettati. Allora l'imminente seconda lettura della direttiva sulla brevettabilità del software al parlamento europeo è un terreno di riflessione. Il Ministro si è adoperato già molto, in sede di varie conferenze, ora abbiamo avuto un parlamento europeo che all'unanimità alla conferenza dei presidenti di gruppo si è espresso molto criticamente contro la posizione della conferenza intergovernativa che la Società dell'Informazione ci offre.

FIORELLO CORTIANA

  • Fiorello Cortiana, Senatore della Repubblica, è nato a Milano, laureato in lettere e filosofia è operatore culturale.
  • Risiede a Milano. Presentatore del Disegno di Legge n. 1188 intitolato: "Norme in materia di pluralismo informatico, sulla adozione e la diffusione del software libero e sulla portabilità dei documenti informatici nella Pubblica Amministrazione.
  • Laureato in lettere e filosofia è operatore culturale. Consigliere regionale in Lombardia dal 1990 al 1995.
  • Eletto per la prima volta al Senato nel 1996 nel collegio lombardo 10-Rho, viene riconfermato nel 2001 in Umbria nel collegio 3.
  • Fondatore del movimento dei Verdi, è attualmente membro della Commissione parlamentare questioni regionali, nonché segretario della Commissione permanente Istruzione pubblica, beni culturali.
Quaderno WSIS 2005 indice
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