INTERVENTO DI STEFANO GATTI

CONSIGLIERE DIPLOMATICO MIT

Il mio intervento si concentrerà sull'importanza del lavoro di coordinamento che si sta facendo in ambito europeo sul piano della governance di Internet. In questo tipo di esercizi, come i summit delle Nazioni Unite, l'Unione Europea, interviene soltanto il paese di presidenza dell'Unione Europea. In occasione del vertice ovviamente vengono invitati tutti i capi di governo. I paesi europei possono intervenire singolarmente, ma nel corso della trattativa diplomatica l'Unione Europea si esprime con una sola voce: è normalmente il paese di presidenza assistito dalla commissione che esprime gli interventi e le posizioni al seguito di un'attività di concertazione che viene fatta con i diversi paesi.

Nel corso del precedente vertice vi era una concertazione a 15, adesso abbiamo una concertazione a 25. Si pensava che fosse più problematica: in effetti questo non è il caso. Quindi, l'aumento del numero dei paesi non necessariamente la rende più complessa!

Su indicazione del Ministro Stanca abbiamo concentrato la nostra attività sul dibattito europeo, perché si trattava di contribuire attivamente allo sviluppo della posizione dell'Unione Europea. Posizione dell'Unione Europea che a questo punto, rappresentando 25 paesi, è in ogni modo una posizione "pesante".

Credo che sia interessante, per dare una veloce visione del dietro le quinte, di segnalare che su 25 paesi dell'Unione Europea, pochissimi a livello governativo hanno sviluppato una posizione articolata su queste tematiche! Anzi devo effettivamente dire che al momento della costituzione di questo gruppo, su iniziativa dell'allora Commissario Europeo Liikanen, diversi paesi sono venuti chiaramente dicendo che volevano ascoltare e capire loro stessi prima ancora di elaborare una posizione. Si può dire che ci sono 4 o 5 paesi che sono arrivati al tavolo con una visione già abbastanza articolata ed hanno concorso e continuano a concorre in maniera più attiva a forgiare la posizione comune Europea.

Tra questi, sicuramente sin dall'inizio, c'è stata anche l'Italia. Abbiamo svolto un ruolo particolarmente attivo, alla luce anche del fatto che nel precedente vertice l'Italia era presidente dell'Unione Europea. Abbiamo direttamente condotto in questo senso il gioco e le trattative. Vi è poi la Francia, che non sorprendentemente ha una posizione articolata su queste materia e vi è anche l'Inghilterra. Alcuni dei paesi più piccoli, di nuovo accesso, non hanno alcuna posizione sulla materia. Altri invece, come Slovenia ed Estonia hanno un lavoro, una strategia, un'attività sulla Information Technology già avviata da tempo: in sostanza hanno già delle posizioni più articolate.

Il gruppo di alto livello dell'Unione Europea si riunisce sostanzialmente una volta al mese a Bruxelles e ha il compito di cercare di definire una posizione comune.

Questo non è ancora completamente avvenuto: le discussioni sono ancora in corso! L'unico elemento di interesse da sollevare è che 5 mesi fa le posizioni erano diversissime. Da una parte una posizione francese, chiaramente contraddistinta da una contestazione dell'attuale sistema di gestione di Internet in quanto particolarmente legato, o visto come legato agli Stati Uniti tramite ICANN e nel fatto che ICANN e altre organizzazioni che gestiscono tecnicamente la rete hanno degli accordi in corso con il governo americano. E d'altra parte, il governo inglese, più vicino alle posizioni americane su questa materia, tende a lasciare la situazione come è e non proporre nessun tipo di cambiamento, nessun tipo di divagazione. Su questo noi abbiamo cercato di proporre una posizione ponte: ovverosia, abbiamo fortemente premuto affinché l'Unione Europea trovasse una posizione unica e comune. Ci stiamo riuscendo!, come ha detto il Ministro nell'ultima riunione del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite.

L'Unione Europea ha presentato per la prima volta un paper, una posizione sull'internazionalizzazione della governance di Internet, dove tutti i paesi insieme dicono per la prima volta: "è un problema! Bisogna trovare una soluzione!". L'elemento interessante è che il Regno Unito ha ora la presidenza dell'Unione Europea! Il Regno Unito ha guidato la delegazione che nella settimana del 12-13 maggio è stata a Washington per discutere con le autorità americane. Noi abbiamo avuto un incontro con la delegazione inglese la settimana precedente la missione della troika europea per discuterne la preparazione.

La posizione dell'Unione Europea è quella di preservare l'insieme delle attività degli organismi tecnici che oggi la regolano, cercando tuttavia di trovare una legittimazione internazionale e un collegamento con i sistemi delle Nazioni Unite. E in questo senso l'auspicio è che si possa arrivare ad una conclusione, ad una dichiarazione finale del vertice in cui si inviti il Segretario Generale delle Nazioni Uniti a fare un accordo, sotto forma di una convenzione, un memorandum, un protocollo con ICANN e le principali strutture che gestiscono Internet, senza venire a cambiarne la natura, a modificare immediatamente il loro modo di operare, ma stabilendo una forma e un meccanismo in cui queste agiscono sotto un'egida, un ombrello, una garanzia delle Nazioni Unite.

L'idea sulla quale noi stiamo lavorando, sempre come posizione di compromesso è che il Segretario Generale possa essere affiancato da una sorta di gruppo, un comitato di saggi, quindi non solo rappresentative di stati ma anche di tutta l'evoluzione della storia di Internet, che funga da garante e che interloquisca a livello regolare, ogni sei mesi, ogni anno con ICANN per verificare che il lavoro che viene effettivamente fatto, la gestione di questa attività avvenga secondo i principi, i criteri, che i paesi delle Nazioni Unite si aspettano. E in ogni modo dando così legittimità. Interloquendo invece, se c'è qualcosa che non va e si vuole in qualche modo avere un ruolo più attivo.

Penso sia importante sottolineare come su indicazione del Ministro noi continuiamo ad avere, con la forte assistenza del Ministro degli Affari Esteri, e specificamente tramite la Direzione Generale della cooperazione economica e la nostra rappresentanza a Ginevra che gestisce tutto l'insieme delle trattative sul summit, un ruolo particolarmente attivo in questa tematica e continueremo senz'altro su questa linea.

STEFANO GATTI

  • Nato a Novara, laureato in scienze politiche presso l'Università di Roma nel 1988, nel 1990 inizia la carriera diplomatica.
  • Ha svolto importanti funzioni presso l'Ambasciata italiana di New Delhi e la Rappresentanza permanente d'Italia presso la NATO in Bruxelles.
  • A partire dal gennaio del 2002 ha assunto le funzioni di Consigliere Diplomatico e Capo Ufficio Affari Internazionali del Ministro per l'innovazione e le tecnologie, Lucio Stanca.
  • Dal mese di marzo del 2003 ha aggiunto a queste responsabilità quella di Capo Struttura di Missione eGovernment per lo Sviluppo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
  • Su indicazione del Ministro Stanca ho svolto le funzioni di Rappresentante italiano al Gruppo di alto livello europeo per la governance di Internet (HLIG) e di Membro della delegazione italiana al Vertice Mondiale della Società dell'Informazione.
  • Da luglio 2005 il Ministero Affari Esteri ha approvato per Stefano Gatti l'avanzamento in carriera diplomatica a Consigliere d'Ambasciata.
Quaderno WSIS 2005 indice
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