INTERVENTO DI GIANDOMENICO MAGLIANO

DIRETTORE GENERALE DEL MINISTERO AFFARI ESTERI

Nel campo delle nuove tecnologie il Governo ha avviato un percorso estremamente innovativo che sta raccogliendo significative adesioni progettuali da parte di differenti Paesi, specie in relazione all'e-government per lo sviluppo.

Questo impegno si colloca in maniera ottimale nell'ambito del processo di preparazione al Vertice di Tunisi volto a propiziare la diffusione planetaria della "Società dell'Informazione e della Conoscenza". A Tunisi si concluderà la seconda fase - di natura catalizzatrice di auspicati "follow-up" progettuali - dell'iniziativa lanciata dalle Nazioni Unite all'interno dei Millennium Development Goals e che ha avuto a Ginevra, nel dicembre 2003, il momento di definizione dei principi-guida e della piattaforma programmatica.

L'odierno Tavolo di Consultazione con la Società Civile è estremamente importante per la sua indubbia utilità pratica, grazie anche alla propositività e determinazione con le quali il Ministro Stanca promuove innovativamente il ruolo della Società Civile stessa all'interno del dialogo e dei partenariati "multistakeholder" italiani.

Il Ministero degli Esteri, dal canto suo, è pienamente consapevole -nel quadro delle priorità di politica estera- della fondamentale importanza di realizzare la piena coerenza fra i principi enunciati a Ginevra e la loro concreta attuazione, sulla base delle conclusioni che verranno adottate a Tunisi.

All'interno delle linee-direttrici ha un particolare rilievo, per la delicatezza della materia e per gli interessi trasversali implicati, la gestione di Internet. L'utilizzazione delle nuove tecnologie, di cui Internet costituisce l'applicazione pratica più conosciuta, può effettivamente costituire un efficace strumento nella lotta per la riduzione del digital divide, che ancora costituisce un serio ostacolo alla crescita dei Paesi in via di sviluppo (PVS) ed a maggior ragione, al loro interno, dei cosiddetti Paesi Meno Avanzati (PMA).

A rimarcare il rilievo strategico della Rete, è stato costituito nell'ambito delle Nazioni Unite un gruppo di lavoro ad hoc, il Gruppo di lavoro sul Governo di Internet (Working Group on Internet Governance - WGIG), che presenterà entro l'estate 2005 il proprio Rapporto al Segretario Generale. Le conclusioni saranno poi inserite nei Documenti che usciranno dal Vertice di Tunisi.

Le nuove tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (Information and Communication Technologies - ICT) sono un fattore di sviluppo a valenza trasversale potenzialmente in grado di diffondersi capillarmente nelle varie espressioni della vita sociale e produttiva. Affinché tale volano possa esplicare appieno le proprie capacità occorre soddisfare alcune essenziali precondizioni. Innanzitutto, la nascita ed il consolidamento di un ambiente favorevole allo sviluppo delle ICT sulla base di regole chiare, trasparenti e valide per tutti gli attori in gioco. Nel suo ambito vanno considerati i problemi delle infrastrutture, dei contenuti e della capacity building degli operatori delle ICT, settori in cui l'Italia è attivamente impegnata.

Al riguardo devono essere evidenziati alcuni punti, che vorrei brevemente riassumere.

È certamente necessario reperire risorse addizionali per lo sviluppo attraverso la mobilitazione selettiva e mirata degli investimenti diretti esteri verso i PVS (in ripresa nel 2004 e nel 2005), così come attraverso sinergie fra donatori bilaterali e multilaterali. Peraltro non devono essere trascurate, laddove è possibile, le risorse domestiche dei PVS e dei PMA.

Ciò sintetizza l'essenza delle direttrici politiche cui si ispira il Governo italiano. Un approccio ove viene attribuito altresì all'azione delle Agenzie specializzate dell'ONU il ruolo di catalizzatore dell'approccio operativo di assistenza multi-bilaterale.

In merito alla componente infrastrutturale delle progettualità ICT va tenuto presente uno specifico parametro di riferimento. Per ogni dollaro investito in infrastrutture, le nuove tecnologie hanno un effetto moltiplicatore finale di 5: è un'evidente plusvalenza dell'uso delle ICT in tale comparto.

Inoltre, nella elaborazione delle strategie di sviluppo economico sostenibile dei PVS e dei PMA, le ICT - percepite secondo una visione politica che ne valorizzi sistematicamente la versatilità applicativa - consentiranno di affrontare con successo le sfide poste dalla modernizzazione di settori essenziali tra loro interagenti, quali ad esempio la salute, l'educazione e lo sviluppo rurale.

Il raggiungimento di questi obiettivi di vasto respiro presuppone il reperimento di mezzi adeguati, che si possono ricavare sia da strumenti multilaterali già in essere, sia da altri di nuova istituzione e/o finalizzati al perseguimento di specifici risultati. Fra questi ultimi possiamo ricordare il "Fondo di solidarietà digitale", costituito recentemente in Svizzera su iniziativa dei Paesi africani, con la partecipazione di soggetti istituzionali pubblici a livello subnazionale del continente europeo. Al Fondo, che è di diritto privato, possono dare contributi su base volontaria sia il settore pubblico che quello privato.

Particolarmente esemplare dei nuovi approcci, propiziati proprio dall'azione del Governo italiano, è il "Fondo globale contro l'AIDS".

La diplomazia italiana è dinamicamente impegnata, in questi mesi, affinché la Dichiarazione finale del Vertice di Tunisi costituisca un decisivo punto di collegamento fra la Dichiarazione del 2000 sugli Obiettivi del Millennio (orizzonte 2015) e l'attuazione delle politiche collegate all'ICT for Development.

Gli esiti di Tunisi dovranno recepire l'impegno di tutte le parti coinvolte nei vari segmenti della "Società dell'Informazione e della Conoscenza" ai fini del superamento della frattura digitale tuttora esistente a livello mondiale fra Nord e Sud e tra PVS e PMA. Gli Stati, le Organizzazioni Internazionali, la Società Civile, il mondo imprenditoriale e gli ambienti accademici saranno chiamati, ciascuno per la propria parte, a mettere in atto le conclusioni del Vertice, in modo da agevolare l'alfabetizzazione informatica di larghe parti della popolazione dei PVS e PMA che ancora ne sono prive.

Costruendo sulla già eccellente collaborazione e sinergia operativa sviluppatasi con il Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie presieduto dal Ministro Stanca, il Ministero degli Affari Esteri - anche tramite l'impegno testimoniato dal pieno coinvolgimento, sia nella definizione delle linee-guida che nella implementazione degli incisivi programmi sul campo, della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, presente a questo Tavolo di Consultazione - intende lavorare alla attivazione di tutti i meccanismi di aiuto ai PVS e PMA in vista della progressiva eliminazione del digital divide. Al perseguimento di tale obiettivo un contributo non secondario è apportato dai primi positivi frutti di quanto promosso dalla Farnesina affinché procedure, criteri d'azione e programmazione delle Organizzazioni Internazionali coinvolte nei Millennium Development Goals siano crescentemente uniformizzati, semplificati e resi tra loro coerenti.

GIANDOMENICO MAGLIANO

  • Nato a Napoli, dal 2 aprile 2003 ha assunto, su nomina del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio, l'incarico di Direttore Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale della Farnesina.
  • Laurea in Economia e Commercio, MBA all'INSEAD e MPA alla Harvard University, in carriera diplomatica dal maggio 1978. Ha ricoperto diversi incarichi in Italia e all'estero.
  • Rientrato al Ministero degli Affari Esteri ha prestato servizio al Gabinetto dell'On. Ministro prima di assumere le funzioni di Capo della Segreteria particolare del Sottosegretario di Stato delegato per le questioni europee.
  • Vice Direttore Generale per le relazioni culturali e poi Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo.
  • Autore di numerosi saggi in materia di teoria e prassi delle relazioni internazionali, economia internazionale, politiche di sviluppo, politiche culturali, tematiche ONU e questioni comunitarie.
Quaderno WSIS 2005 indice
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