- Internet
è anche un abilitatore di forme di democrazia conosciute da millenni,
ma finora impossibili da realizzare per via della “banda stretta” e dell’unidirezionalità
dei sistemi di telecomunicazione precedenti alla rete, ossia per l’impossibilità
di scambiare una quantità di informazioni sufficiente a far funzionare
il meccanismo.
- La democrazia
partecipativa è un modello di intervento diretto dei cittadini per
influenzare l’esito di specifici processi di democrazia rappresentativa
su un tema specifico.
- Essa deriva
dalle grandi battaglie sociali di fine Ottocento e prende piede nel secondo
dopoguerra, con la nascita delle grandi organizzazioni non governative
e delle campagne di azione dal basso. Internet la porta a un nuovo livello,
dando una chance anche a piccoli gruppi non strutturati, e persino ai singoli,
di dare il via a “valanghe di rete” che provocano una pressione pubblica
sufficiente a far cambiare orientamento all’amministrazione pubblica; tra
gli intermediari il cui ruolo è stato aggredito dalla rete vi sono
appunto le stesse ONG.
- Su Internet,
la democrazia partecipativa include forme di democrazia diretta, offrendo
a tutti i cittadini la possibilità di deliberare su questioni relative
alla gestione del bene comune. Se fino a pochi anni fa la democrazia diretta
era uno strumento riservato essenzialmente a qualche piccola comunità
alternativa, Internet ha reso possibile la sua realizzazione su larga scala.
- Essa viene
comunque associata al principio di abolizione del quorum, che garantisce
di poter deliberare anche a fronte di una partecipazione effettiva molto
ridotta e più vicina dunque al concetto originario della democrazia
partecipativa.
- Il MoVimento
5 Stelle utilizza la rete come strumento decisionale e organizzativo e
le riconosce la sovranità sul Movimento stesso, ma, a differenza
dei Partiti Pirata del Nord Europa, nasce e si sviluppa come partito generalista,
puntando a una partecipazione di massa sui grandi temi della politica.
- Il modello
politico del MoVimento 5 Stelle è basato sulla democrazia partecipativa,
utilizzando la rete come canale continuo di informazione, organizzazione
e dialogo con gli elettori, e in alcuni casi come canale deliberativo vincolante.
Le scelte quotidiane vengono affidate alla discussione e all’azione sul
territorio di gruppi auto-organizzati, riconosciuti tramite un meccanismo
di affiliazione, adottando Internet anche come modello organizzativo.
- In particolare,
il MoVimento 5 Stelle ha iniziato negli ultimi mesi a pubblicare online
le proposte di legge che intende presentare, richiedendo ai cittadini commenti
e suggerimenti che vengono esaminati e, se ritenuti validi, recepiti prima
della presentazione formale del testo in Parlamento; nel nostro programma
vi è l’impegno a rendere una simile procedura di commento pubblico
obbligatoria per tutte le proposte di legge.
- Sui punti
più controversi e fondamentali, comunque, il MoVimento 5 Stelle
tiene una vera e propria votazione tra tutti i cittadini identificati e
registrati online.
- In questo
modo, il MoVimento 5 Stelle supera i limiti della democrazia rappresentativa,
che è ormai inadatta a sostenere la complessità, la velocità
di cambiamento e l’aspettativa di trasparenza e partecipazione della nostra
società.
- La democrazia
rappresentativa è inoltre spesso portata a rispondere non al pubblico
interesse, ma a gruppi di potere che controllano i teorici rappresentanti
dei cittadini: e questo non è più accettabile.
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