- L’irresistibile
vittoria dei media sociali che si sono sviluppati su internet per innovare
le relazioni tra le persone ha dato luogo allo sviluppo di una fiorente
industria della comunicazione.
- Aiutano
le persone a trovare i loro simili e a scambiare con loro segnalazioni,
idee, informazioni, curiosità.
- Ma una
nuova ondata innovativa sta partendo nel tentativo di favorire la ricerca
di soluzioni a un tema forse ancora più ambizioso: l’incontro dei
cittadini che decidono insieme sui temi della convivenza civile.
- Le piattaforme
pensate a questo scopo potrebbero essere definite come una nuova categoria:
i media civici.
- E potrebbero
favorire l’emergere una rinnovata forma di attività politica, nella
quale la partecipazione dei cittadini alle discussioni con gli eletti e
le istituzioni si rivitalizza, nel rispetto delle diverse opinioni e interessi,
in base a metodi e regole di discussione condivisi.
- Come spesso
succede quando la rete scopre una nuova categoria di innovazioni possibili,
le soluzioni che tentano di trovare un pubblico di utenti si moltiplicano.
- Dal confronto
tra i tentativi finora emersi si nota che alcune esigenze prioritarie hanno
dato luogo a diversi approcci all’argomento.
- Il primo
è più orientato alla gestione delle campagne elettorali e
allo sviluppo del consenso da parte delle organizzazioni che hanno un’agenda:
esempi vanno da NationBuilder a MyBarakObama e tentano di aiutare i partiti
o le associazioni a gestire le loro attività in modo trasparente
per sviluppare un rapporto più attivo e partecipato con la loro
base.
- Il secondo
è concentrato sulla scoperta delle istanze emergenti nella popolazione
e la deliberazione relativamente alla definizione di liste di priorità:
l’esempio più noto è Liquid Feedback, ma la frontiera di
questa attività fondamentale si trova probabilmente nelle ricerche
matematiche esemplificate da Vilfredo goes to Athens.
- Il terzo
approccio è quello che nasce dall’esigenza di sviluppare le relazioni
tra cittadini e istituzioni: dalle piattaforme per le petizioni come Change.org
a quelle che servono alle consultazioni come IdeaScale e altre.
- Avviato
in questo modo un percorso esplorativo, però, ci si accorge che
le esigenze originarie si intersecano: sicché alle piattaforme si
chiede di superare i limiti delle loro funzionalità originarie.
In particolare, per esempio, la qualità dell’intervento dei cittadini
dipende dalla qualità dell’informazione che condividono.
- Mentre
la quantità della loro partecipazione alle consultazioni dipende
dalla chiarezza che le istituzioni riescono a garantire intorno al modo
con il quale utilizzeranno le indicazioni emerse dai cittadini.
- Le piattaforme
per il bilancio partecipato sembrano favorire l’informazione dei cittadini
e l’impegno delle istituzioni a vincolarsi in modo controllato alle decisioni
dei cittadini all’interno di logiche di compatibilità di allocazione
delle risorse delle quali mantengono il controllo: DemosBudget per esempio
è orientato proprio a questo scopo.
- Ma l’innovazione
non si arresta e Citizinvestor negli Stati Uniti consente in parte di aumentare
le risorse disponibili raccogliendo fondi dai cittadini per i progetti
urbani particolarmente desiderabili (ovviamente questo crowdfunding pubblico
è favorito dal particolare regime fiscale americano che consente
una importante detrazione dalle tasse del denaro che i cittadini offrono
a questi progetti).
- D’altra
parte esistono tentativi di coinvolgere i cittadini nelle deliberazioni,
una strada aperta per esempio in Islanda nel caso della nuova costituzione,
in Finlandia con un sistema di crowdsourcing delle deliberazioni, e persino
in Italia con la consultazione sulla costituzione che è stata basata
su una piattaforma mista di questionari, pagine di informazione approfondita
e sistemi per la raccolta di istanze e proposte da parte dei cittadini
curata dalla Fondazione Ahref di Trento (con la quale chi scrive collabora).
- L’innovazione
in questo settore non si limita alla tecnologia.
- Si allarga
in modo deciso alla ricerca sul design dell’interfaccia nel tentativo di
unire l’obiettivo di garantire la facilità d’utilizzo con l’esigenza
di favorire un comportamento civico tra gli utenti.
- La ricerca
di Ahref in particolare ha mostrato come pochi ma importanti strumenti
di interazione con la piattaforma possono facilitare tra i cittadini un
orientamento rispettoso delle differenti opinioni aggiungendo credibilità
e peso agli interventi dei cittadini stessi nei confronti delle istituzioni.
- Ma gli
sviluppi della matematica applicata alle decisioni e la semantica applicata
alla condivisione di informazioni alimenteranno di possibilità innovative
il processo di crescita di queste piattaforme, rendendo possibile una logica
più trasparente ed equilibrata per il processo di generazione di
decisioni informate dei cittadini.
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