ISOC
NASCE COME L'ASSOCIAZIONE DEGLI "OLD BOYS"
- Internet assume
l'attuale nome nel 1990 quando ancora era una rete conosciuta prevalentemente
nel settore accademico e di ricerca nota con il nome ARPAnet; la Internet
SOCiety (ISOC) viene costituita nel 1992 con il contributo dei pionieri
tecnici della rete, quelli indicati nel titolo del paragrafo come gli "old
boys".
- Sono orgoglioso
di avere portato l'Istituto CNUCE del CNR, che ho diretto dal 1983 al 1996,
tra i membri organizzativi che fondarono ISOC, così come Enzo Valente,
allora Direttore del CNAF, fece per lo INFN.
A
QUESTI SI AGGIUNGONO I LEGALI, SOCIOLOGI, ETC.
- Nel primo quinquennio
la rete Internet si afferma progressivamente, restando tuttavia relativamente
marginale nel panorama globale delle reti per trasmissione dati e condivisione
di applicativi.
- Si usa identificare
il 1995 come l'anno in cui Internet si afferma come la futura rete globale;
il numero degli utenti a livello mondiale aumenterà esponenzialmente
negli anni successivi.
- Poiché
la rete viene a costituire una risorsa che coinvolge sempre più
larghi strati della società civile, ecco che, accanto ai così
detti "teckies" (i tecnici in grado di occuparsi della gestione,
degli sviluppi del sistema rete e delle applicazioni in essa contenute)
si affacciano nuove categorie di figure professionali che contribuiscono
allo sviluppo ordinato - per quanto possibile - della rete stessa.
- Tra queste categorie,
che includono professionisti dell'informazione e dei media, sociologi,
governanti e utenti, quella dei legali è una delle più significative.
Infatti, man mano che l'utenza aumentava, coinvolgendo strati diversi della
popolazione, ed aumentavano le applicazioni disponibili sulla rete, fioriva
anche un potenziale contenzioso a vari livelli, inclusi quelli legislativi
e relativi ad accordi internazionali necessari per limitare le "patologie
della rete".
- Si veda, a proposito
di questa definizione, l'articolo "Fisiologia
e patologie della rete" che ho pubblicato insieme all' amico Giorgio
Giunchi nel Quaderno "La rete contro lo spam: che cos'è, come
combatterlo" disponibile a http://www.quadernionline.it .
- Il chapter italiano
di ISOC veniva creato nel 2000 e sin dall'inizio è stata costante,
tra i soci individuali, la presenza di legali interessati a mescolarsi
con noi tecnici per capire l'evoluzione di una realtà complessa
come il sistema Internet; i loro contributi sono stati preziosi, anche
per noi tecnici, per allargare la visione d'insieme del sistema.
LA
SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE E LA CRESCENTE INTERDISCIPLINARIETÀ
DEL SISTEMA INTERNET
- Ormai da alcuni
anni si parla di "Società dell'Informazione" per individuare
la fase storica nella quale viviamo, vista come fase del progresso civile
o, se vogliamo, dell'era industriale dell'umanità.
- Le Nazioni Unite
hanno organizzato due Summit (World Summit on Information Society) che
si sono svolti a Ginevra nell'autunno 2003 ed a Tunisi nell'autunno del
2005. Significativo è in particolare il secondo Summit di Tunisi,
nel quale si sono raggiunti risultati faticosamente negoziati tra i paesi
più sviluppati e quelli in via di sviluppo.
- Per quella occasione
ISOC Italia realizzò un Quaderno sul "Futuro
della Gestione Internazionale di Internet", che riporta le discussioni
internazionali sul tema ed è disponibile a http://www.quadernionline.it/.
- Il Summit di
Tunisi ha prodotto due risultati concreti:
- 1. La definizione
della così detta "enhanced cooperation" che prefigura
il compimento della internazionalizzazione della gestione del sistema di
indirizzi della rete Internet (DNS= Domain Name System) oggi ancora supervisionato
dal governo degli USA;
- 2. un piano
quinquennale per lo IGF (Internet governance Forum) che discute annualmente
i temi della "governance" intesi in senso allargato e quindi
che comprendono anche l'aspetto dei contenuti e quelli legati alla infrastruttura
di rete.
ISOC
E LO INTERNET GOVERNANCE FORUM
- Il primo dei
due punti citati sopra è il terreno di azione di ICANN (Internet
Corporation for Assigned Names and Numbers), che gestisce appunto il sistema
di indirizzi di Internet per permettere alla rete stessa di conservare
la propria unicità e globalità di accesso.
- ICANN è
legata da un Joint Project Agreement (JPA) con il Dipartimento del Commercio
del governo degli USA; il JPA andrà a scadenza nel Settembre 2009;
per quella data si presuppone che il JPA non verrà rinnovato e questo
sarebbe un ulteriore passo nella direzione della internazionalizzazione
della gestione del DNS; preciso anche, nella mia funzione di rappresentante
del governo italiano nel Governmental Advisory Committee di ICANN, che
già oggi ICANN è gestita con criteri internazionali e che
l'intromissione del governo USA nella gestione è minima, e comunque
in affievolimento.
- Il processo
della "enhanced cooperation" prefigura una situazione nella quale
le entità internazionali come ICANN, ISOC e le organizzazioni ad
essa connesse tra le quali lo IETF (Internet Engineering Task Force) che
sviluppa gli standard di Internet, W3C che sovrintende allo sviluppo della
tecnologia WWW, le entità intergovernative come lo ITU (International
Telecommunications Unit delle Nazioni Unite), WIPO (World Intellectual
Property Rights) ed altre collaborino tra loro per una evoluzione che veda
tutti gli Stati in grado di dare il loro contributo nella gestione del
sistema degli indirizzi di Internet, su base paritaria.
- Va precisato
che ISOC ha un forte legame con ICANN per due motivi fondamentali: ISOC,
in associazione con un grosso provider, è responsabile del registro
".org" ed inoltre i chapter di ISOC rappresentano un asse portante
della così detta "at large community" di ICANN.
- È facile
comprendere che ISOC ha un ruolo importante da giocare in ambito IGF, indipendentemente
dai propri legami con ICANN. Lo scorso anno i temi principali discussi
nello IGF di Atene sono stati:
- 1. OPENNESS
- 2. SECURITY
- 3. DIVERSITY
- 4. ACCESS
- Questi 4 temi
sono stati confermati nell'agenda di Rio dove - dal 12 al 15 novembre 2007
- si svolgerà il prossimo IGF. I temi in questione sono da sempre
all'attenzione di ISOC e per questo motivo ISOC.org, la nostra "casa
madre", è mobilitata per una partecipazione attiva allo IGF.
IL
PROSSIMO IGF DI RIO E LA SUA AGENDA
- In aggiunta
ai temi trattati ad Atene, su iniziativa del governo ospitante del Brasile,
ci sarà anche un punto aggiunto relativo alle così dette
"critical resources" che includono il DNS ed il "root server
system"di Internet.
- La giustificazione
di questa aggiunta è collegata al fatto che il processo della "enhanced
cooperation" non è stato formalmente avviato da parte del Segretario
Generale delle Nazioni Unite e pertanto alcuni paesi, oltre a fare pressioni
presso il S.G. affinché lo attivi, chiedono che delle "critical
resources" si parli nel prossimo IGF, pur essendo il forum un consesso
ove si discute ma non si negoziano testi di risoluzioni.
- La posizione
del nostro governo è che va bene che si parli del tema aggiunto
ma che, qualora il processo della "enhanced cooperation" venisse
lanciato, questa parte della discussione sarebbe un'inutile duplicazione
entro lo IGF.
- È Rilevante
il fatto che ICANN sarà presente a Rio ed anche che ci sarà
una rappresentanza del GAC, per dimostrare quali passi siano in corso nella
direzione della internazionalizzazione della gestione del DNS.
- ISOC sarà
quindi presente e preparata ad intervenire su tutti i temi; per questo
ISOC ha deciso di organizzare la sua presenza anche attraverso un gruppo
di persone dedicate al Forum, che verranno selezionate per svolgere la
funzione chiamata "ISOC IGF Ambassadors Program". Questo dà
un'idea di quanto importante sia per ISOC lo IGF.
I
CHAPTERS DI ISOC E LO INTERNET GOVERNANCE FORUM
- Innanzitutto
il nostro chapter: la predisposizione di questo Quaderno è intesa
come un sostanziale contributo per sensibilizzare la nostra comunità
Internet sui temi discussi nello IGF. In occasione dei passati Summit e
dello scorso IGF, abbiamo notato poca attenzione da parte dei media italiani
e poco interesse da parte della comunità degli utenti e dei prestatori
di servizi.
- Comprendiamo
bene che in questi incontri internazionali non si prendono decisioni concrete
che influiscono in tempi brevi sul mercato o sulle opportunità di
utilizzo della rete ma, ad ogni modo, segnaliamo che si introducono delle
tematiche che avranno un'influenza a medio e lungo termine su un sistema
di servizi che interessa tutti; pertanto riteniamo particolarmente utile
questa azione di sensibilizzazione.
- In aggiunta,
ISOC Italia è tra i promotori della "dynamic coalition: Internet
Bill of Rights", assieme ai governi di Italia e Brasile. Le "dynamic
coalitions" sono gruppi di organizzazioni, formatisi ad Atene, che
si sono impegnati a portare avanti, con continuità, delle tematiche
specifiche.
- Il nostro governo,
in preparazione del forum di Rio, sta organizzando un meeting internazionale
a Roma per il 27 settembre sul tema: "Dialog Forum on Internet Rights".
Il tema in questione tocca in modo orizzontale i 4 temi che si sono discussi
ad Atene; i proponenti, tra i quali spicca la personalità di Stefano
Rodotà, quale opinion leader per parte italiana, intendono definire
un protocollo di diritti (e conseguenti doveri) che rappresenti le regole
del buon vivere in Internet accettate da tutti.
- Faccio notare
a questo proposito che ad alcuni osservatori non è piaciuto l'utilizzo
della parola "bill", che lascia intendere una natura legislativa
vera e propria come scopo dell'attività.
- Non a caso nel
decidere il nome dell'incontro internazionale di Roma si è fatto
attenzione a non usarla. ISOC Italia è ben rappresentata nel gruppo
di esperti sulla Internet governance, attraverso quattro dei suoi soci
(Laura Abba, Vittorio Bertola, Joy Marino e chi scrive), incaricati lo
scorso anno dal Ministro Nicolais per la predisposizione delle linee di
azione italiane sulle grandi tematiche di Internet. Tutti stiamo attivamente
partecipando all'organizzazione della giornata del 27 settembre.
- Diversi altri
chapter hanno organizzato presentazioni e intrapreso attività di
sensibilizzazione sullo IGF ed hanno intenzione di partecipare attivamente
al meeting di Rio. Tra questi, cito in particolare il chapter francese
di ISOC che ha partecipato come partner organizzativo alla pubblica consultazione
svoltasi in Francia "Forum des droits sur l'Internet".
- Il Forum ha
prodotto un interessante rapporto di sintesi reperibile all'indirizzo http://www.foruminternet.org/.
L'
IDEA DI QUESTO QUADERNO COME SENSIBILIZZAZIONE SUI TEMI DELLO IGF PER LA
NOSTRA COMUNITÀ
- Per quanto spiegato
sopra, si è prodotta una pubblicazione in lingua italiana, se pure
gli argomenti sono di interesse globale e si sarebbe giustificata una pubblicazione
in inglese da "esportare" anche in altri consessi. A questo aspetto
ci pensa ISOC.org, la nostra casa madre, che incoraggia i propri chapter
a svolgere attività di promozione e di diffusione nelle lingue locali.
- Posso comunque
testimoniare che, anche a seguito della pubblicazione dei precedenti Quaderni,
pure in italiano, ci sono state richieste copie sia da persone che capiscono
l'italiano sia da altri che si sarebbero fatti tradurre le parti di loro
interesse. Teniamo conto anche che, sotto il tema della diversità
discusso nello IGF, uno degli aspetti sui quali si insiste di più
è il multilinguismo.
- Con questo Quaderno
abbiamo l'ambizione di portare un numero maggiore di persone, tra quelli
che sono sensibili a comprendere come la rete venga organizzata e gestita
a livello globale, ad interessarsi delle discussioni in ambito IGF ed a
dare contributi a chi è direttamente coinvolto nelle azioni in corso
a livello internazionale.
I
TEMI TRATTATI E GLI AUTORI INVITATI
- Con le note
precedenti ho voluto spiegare le ragioni che hanno mosso ISOC Italia a
produrre questo Quaderno. Per iniziare il lavoro, si trattava di scegliere
autori sensibili alle tematiche dello IGF e di formazione giuridica.
- Alcune persone
con queste caratteristiche erano già tra i nostri soci - come accennato
all'inizio - ma, oltre a queste, abbiamo cercato di allargare l'interesse
a personaggi noti e meno noti che hanno svolto attività sui temi
descritti.
- Tra le persone
di mia conoscenza, ho avuto la fortuna di interagire con il nostro socio
Antonio Anselmo Martino - professore dell'Università degli Studi
di Pisa - che conosco da più di venti anni, quando eravamo colleghi
direttori di Istituti del CNR, lui all'Istituto di Documentazione Giuridica
del CNR ed io all'Istituto CNUCE.
- Antonio era,
a mio giudizio, la persona ideale per svolgere la funzione di curatore
di questo Quaderno, per una serie di ragioni: argentino ma full professor
di una Università italiana, è rimasto un libero pensatore
e docente fuori dalle diatribe nazionali; è un old boy anche lui
per gli aspetti che riguardano le normative e le leggi nell'ambito della
Società dell'Informazione; avendo diretto un istituto del CNR, ha
comunque diverse relazioni in ambito nazionale; infine è una persona
piacevole e gentile che si fa ben volere da tutti.
- Come Presidente
di ISOC Italia ed ex collega, ho lavorato molto piacevolmente con lui e
confido che apprezzerete i risultati di questa collaborazione.
- Abbiamo invitato
13 relatori a contribuire a questo Quaderno; sono certo che non abbiamo
raggiunto tutti quelli che avrebbero potuto contribuire e che qualcuno
sarà forse dispiaciuto di non essere stato invitato a farlo, ma
il nostro è stato un best effort.
- Sono anche convinto
che alcuni degli autori non avevano, quando hanno aderito all'invito, una
chiara visione delle discussioni in corso nello IGF ma che, dopo il contributo
che ci hanno dato, riserveranno maggior interesse al seguito delle discussioni
internazionali sulla Internet governance.
- Qui di seguito
sono riportati gli abstract degli articoli che abbiamo raccolto nel Quaderno
presentati in ordine alfabetico di autore. Dalla loro lettura si evince
come l'insieme delle relazioni offra un rilevante contributo alla discussione
che si terrà a Rio.
- Alcuni degli
articoli trattano temi generali che, pur non essendo esplicitamente menzionati
nel "menu" di Rio, danno indicazioni assolutamente rilevanti
per un quadro di riferimento.
- Altri affrontano
il tema dei Diritti in rete, quello delle Risorse critiche ed i quattro
temi già discussi nello IGF di Atene (Libertà di espression,
Sicurezza, Diversità e Accesso).
1. DAL
DOCUMENTO CARTACEO AL DOCUMENTO INFORMATICO: "DEMATERIALIZZAZIONE"?
(MANLIO CAMMARATA)
Dalla carta al
bit, dal "faldone" alla memoria elettronica. I problemi che si
creano possono essere divisi in due ordini. Il primo è dato dall'imposizione
di un cambiamento culturale profondo in tempi troppo brevi. Il secondo
ordine di problemi riguarda la normativa, con in più le difficoltà
di comprensione reciproca tra giuristi e tecnologi. Il passaggio "dalla
carta al bit" è traumatico. I documenti di carta hanno una
consistenza fisica evidente. I secondi no: sono "da qualche parte"
in un sistema informatico. È un fatto che lo sviluppo dell'e-commerce,
dell'e-government e di qualsiasi altra attività con sistemi informatici
implica necessariamente la sostituzione dei documenti cartacei con documenti
in formato digitale. Questo processo è generalmente descritto come
"dematerializzazione" dei documenti. La considerazione, teoricamente
corretta, che la falsificazione di un documento informatico è molto
più difficile di quella di un documento di carta, non può
portare alla conclusione che il primo è "più sicuro"
del secondo. Con le attuali norme italiane questa presunzione è
molto debole. Insomma, la dematerializzazione può essere un concetto
utile, ma deve essere "maneggiato" con i piedi ben piantati per
terra…
2. SPAMMING
E FURTI DI IDENTITÀ (FRANCESCO CELENTANO, GERARDO A. CAVALIERE,
MICHELE IASELLI e DAVIDE MERLITTI)
ll fenomeno dello
spamming contagia in maniera virale tutta la rete Internet, senza distinzioni
di cultura, estrazione sociale, provenienza geografica. Come una beffa
tecnologica, in questo campo non opera alcun digital divide: tutti gli
utenti della Rete si trovano indistintamente nella posizione di doversi
difendere da questi continui attacchi. Le strategie per contrastare la
diffusione della posta elettronica non desiderata sono state diverse e
proteiformi, ma altrettanto scarse di risultati concreti. Le iniziative
a livello internazionale e locale non hanno sortito, nel corso degli anni,
gli obiettivi tanto attesi. Il dilagare di questa preoccupante "patologia"
della Rete, fra l'altro, è stata "scoperta" anche dalle
organizzazioni criminali, che hanno iniziato a sfruttarla per porre in
essere mirate truffe on line e cercando di ingannare in maniera più
o meno intuitiva il navigatore. Dopo una prima e necessaria introduzione
sulla storia della posta elettronica, si affronteranno nell'ordine: le
sue peculiari caratteristiche tecniche, le motivazioni che rendono l'uso
di questo strumento tanto amato dai navigatori, la nascita dello spamming
(le tecniche di realizzazione e gli strumenti utilizzati per l'invio in
massa di posta spazzatura, gli strumenti per difendersi dallo spamming,
i filtri bayesiani, le Dnsbl, ecc.), Spim (spam attraverso il servizio
di instant messaging), Splog (spam attraverso i blog), mail bombing, mail
spoofing, phishing, scam (e truffa nigeriana), ecc.
3. INTERNET
GOVERNANCE E TUTELA DELL'UTENTE IN ITALIA (ENZO FOGLIANI)
Oggi gli utenti
della rete sono circa 1200 milioni; circa un decimo di questi hanno un
proprio nome a dominio per farsi riconoscere meglio nella posta elettronica
e per facilitare l'accesso ai propri siti web. Mentre i gTLD sono gestiti
attraverso ICANN in modo uniforme, i ccTLD come il nostro hanno una maggiore
autonomia gestionale. Nella prima parte di questo articolo viene illustrato
lo sviluppo storico della Internet governance in Italia, descrivendo il
precedente sistema basato Registration Authority e Naming Authority e l'attuale
sistema accentrato presso il Registro del ccTLD.it. Nella seconda parte
sono esaminati gli strumenti, posti dal regolamento per l'assegnazione
e la gestione dei nomi a dominio italiani posti a disposizione degli utenti
per risolvere, in alternativa al ricorso all'autorità giudiziaria,
le vertenze inerenti alla registrazione di nomi a dominio violando diritti
altrui. La terza ed ultima parte è dedicata all'esame degli attuali
rapporti giuridici che si istaurano con la registrazione di un nome a dominio
fra registro, maintainer ed assegnatario, con particolare riguardo alle
possibilità di tutela dell'utente nei confronti del registro e del
proprio maintainer.
4. INTERNET
E PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI: QUALE DEMOCRAZIA ELETTRONICA? (ANDREA MAGGIPINTO)
Le nuove tecnologie
dell'informazione e della comunicazione stanno apportando all'azione delle
Pubbliche Amministrazioni (PPAA) elementi di assoluta novità, anche
sul piano strettamente giuridico. Rilevante è il ruolo della "communication
technology", in grado di realizzare il dialogo telematico tra cittadini,
amministrazioni territoriali e organi di governo su tre livelli strategici
di interazione: inter-amministrativo (dialogo tra PPAA); inter-soggettivo
(dialogo cittadino-PA); politico-istituzionale (dialogo Cittadini-Istituzioni).
Per ciascuno di questi livelli vengono evidenziati gli aspetti che necessitano
di un rinnovato impegno da parte dei decisori tecnologici: (i) fruibilità
dei dati e cooperazione tra PPAA; (ii) accesso telematico e disponibilità
dei dati digitali; (iii) trasparenza informatica e partecipazione delle
azioni di governo. Diviene ormai indispensabile l'adozione di standard
comuni a livello logico - con particolare riguardo alla semantica per la
definizione e la gestione concettuale delle informazioni - e di metodologie
di cooperazione tra Pubbliche Amministrazioni. Un ruolo importante può
essere svolto dalle amministrazioni regionali. Le tecnologie di comunicazione
rilevano evidentemente anche nei rapporti tra Cittadini e Istituzioni.
L'espressione "democrazia elettronica" sembra acquisire un nuovo
valore universale, che risiede nella realizzazione di una trasparenza informatica
dell'azione amministrativa. Il modello teorico dello Stato di diritto -
sotto la spinta multidimensionale delle tecnologie dell'informazione e
della comunicazione - affronta nuove sfide, prima fra tutte quella di governare
il processo di democratizzazione sociale in atto, individuando nuovi modelli
sostenibili, inclusivi e realmente efficaci per il riconoscimento dei diritti
fondamentali dei cittadini. Il diritto pubblico, anche sul piano internazionale,
può rappresentare la via per bilanciare i rischi di un progresso
tecnologico non sostenibile. Gli Stati, nel processo sovranazionale di
definizione di una governance di Internet, sono chiamati a definire, con
razionalità globale, il loro spazio politico.
5. INTERNET
E DIRITTO D'AUTORE, UNA RELAZIONE NECESSARIA MA TORMENTATA (LAURENT MANDERIEUX)
Il Web ha una
relazione strettissima con il tema del diritto d'autore: in effetti, tutti
i contenuti messi online sono sottoposti alla tutela del diritto d'autore
sotto una forma o l'altra (anche in caso di diritto d'uso completamente
libero). Malgrado i tentativi di miglioramento introdotti dalle Convenzioni
internazionali (WCT, WPPT), l'interazione con il diritto d'autore rimane
tuttora difficile, poiché Internet è di per sé un
oggetto di carattere internazionale e i siti di qualsiasi ccTLD o GTLD
sono accessibili da qualsiasi computer in qualunque parte del globo, mentre
il diritto d'autore rimane governato da ogni Stato sul suo proprio territorio.
Il problema è reso ancora più complesso dal divario Nord-Sud:
i contenuti di cui i Paesi del Sud necessitano al fine di ridurre il loro
gap scientifico e tecnologico sono quasi sistematicamente prodotti nei
Paesi del Nord e protetti, talvolta iperprotetti, da questi Paesi. D'altronde,
la tecnologia nel Nord del mondo si può sviluppare solo grazie alla
protezione della Proprietà Intellettuale. Insomma, per uno sviluppo
sano e non liberticida di Internet, bisogna cercare di risolvere, almeno
in parte, il conflitto tra gli interessi dei creatori e quelli del pubblico,
tema che su cui fece chiarezza già nel 1948 l'Articolo 27 della
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell'ONU: " Ogni individuo
ha diritto a prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità,
di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi
benefici. " Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi
morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria
e artistica di cui egli sia autore. Poiché è favorevole alle
libertà degli individui che l'attività normativa sia in ritardo
sui fenomeni economici, culturali e sociali, è anche opportuno non
legiferare in eccesso o troppo velocemente su diritto d'autore e Internet.
Piuttosto sarebbe opportuno promuovere dei meccanismi comportamentali pragmatici
(guidelines, voluntary codes, etc.) per alleviare la contrapposizione tra
creatori e pubblico: potrebbero essere individuate soluzioni e vie pragmatiche
a livello globale, in parte sviluppate a partire dal modello usato per
risolvere le frizioni tra nome di dominio e marchio. Questo non solo per
diminuire il divario Nord-Sud ma anche per rendere più fluida anche
al Nord la gestione dei diritti d'autore sul supporto "Internet"
per i creatori e per tutta la comunità Internet.
6. INFOETICA
(ANTONIO ANSELMO MARTINO)
L'etica interviene
in tutti i rapporti umani, quindi anche nei rapporti che nascono dalle
nuove tecnologie. Molte volte è difficile tracciare il limite tra
la soluzione giuridica e la soluzione etica, in ogni caso, appunto perché
è un campo nuovo, l'etica ha molto da dire nella visione giuridica
di Internet. Ad incominciare da come si potrebbero affrontare i temi del
divario digitale, del multilinguismo e l'accettazione dell'altro, dei diritti
delle maggioranze ma anche di quelli delle minoranze, dell'esclusione di
Internet, della tensione tra libertà individuale e sicurezza collettiva
in un campo dove praticamente si deve riscrivere tutto. Fin dove può,
e sopratutto deve, arrivare il governo in linea. La massimizzazione dell'utilità
fin dove è compatibile col rispetto delle pratiche democratiche,
della privacy, della tutela del frutto del proprio lavoro. Fino a dove
e fino a quanto si deve spingere la sostituzione della volontà cosciente
a decisioni automatiche controllate e calibrate? Esiste un diritto alla
sicurezza? e un diritto al consumo? Quanto aspetteremo per avere una carta
fondamentale dei diritti alla quale corrispondano organismi, imprese o
privati obbligati? Proviamo a contestualizzare problemi e soluzioni. Mettiamo
a confronto società dell'informazione e qualità della vita.
7. INTERNET:
QUANDO LE REGOLE "DAL BASSO" PIOVONO "DALL'ALTO" (ANDREA
MONTI)
Il potere esecutivo
sta deliberatamente sostituendosi al Parlamento nella regolamentazione
delle tecnologie dell'informazione. Con la scusa di promuovere "codici
deontologici" e "autoregolamentazioni", atti che dovrebbero
provenire spontaneamente dal mondo delle imprese ma che in realtà
sono a tutti gli effetti controllati da questo o quel ministero, si è
creato un regime regolamentare del tutto fuori controllo. Tutto questo
è stato possibile per colpa della bieca ignoranza dei politici e,
dall'altro lato, dall'incapacità della società civile di
reagire a gravi limitazioni dei diritti civili commesse in nome di "interessi
superiori" che spesso nascondono derive populiste o ben altre - e
meno nobili - "intenzioni".
8. TECNICA,
DIRITTO, FORMAZIONE E MODELLI COLLABORATIVI (ALESSANDRO NICOTRA)
Per anni Internet
è riuscita a progredire su Gentlemen's Agreements ovvero grazie
ad un protocollo comportamentale non scritto ma vigente fra tutti i tecnici
e gli operatori. A partire dagli inizi degli anni '90 e con il boom di
utenti, si sentì l'esigenza di varare una "Netiquette"
o galateo della Rete che codificasse, in qualche modo, come ci si dovesse
comportare ed interfacciare sul Web. Gli informatici ed i tecnici, in realtà,
sono sempre stati abbastanza allergici a qualsivoglia codifica che non
fosse segnatamente ed esclusivamente hardware o software. Tutt'oggi giuristi
e tecnici si scontrano sovente e sembrano parlare due linguaggi diversi.
Sembra una situazione analoga a quando i computer non riuscivano a comunicare
tra loro avendo i rispettivi linguaggi e sistemi operativi proprietari.
Se il TCP/IP riuscì nel miracolo allora, possiamo aspettarci che
questo miracolo di interoperabilità (o multidisciplinarietà,
a seconda degli interlocutori) si verifichi oggi che, più che mai,
l'Internet di massa richiede anche l'apporto di giuristi specializzati
e di norme universali e trasversali? Per farlo è indispensabile
investire sulla formazione e sulla inculturazione, una educazione informatica
intrecciata alla dimenticata educazione civica. Molti non comprendono che
abdicare da un qualsivoglia intervento normativo significa rimetterlo all'arbitrio
di legislatori ignoranti e di una classe politica impreparata. Viceversa,
adoperando lo stesso modello collaborativo che è alla base della
creazione, della diffusione e della libertà dell'Internet, potrebbe
essere possibile dopo una diffusa e vasta opera di formazione che le future
scelte siano consapevoli e non per tentata imposizione normativa. Perché
si deve? Perché dobbiamo. È un imperativo categorico e morale...
Kant docet!
9. TUTELA
DELLA RISERVATEZZA E INTERNET: UN BINOMIO DIFFICILE. IL CASO DELLE INTERCETTAZIONI
DELLE COMUNICAZIONI INFORMATICHE O TELEMATICHE (TULLIO PADOVANI)
L'innesto dei
mezzi informatici in tutti i centri vitali della società moderna,
dal sistema sanitario al sistema bancario, da quello delle telecomunicazioni
al sistema commerciale da quello scolastico a quello della difesa, fino
all'uso più strettamente "domestico" del computer e di
internet ha inciso notevolmente sulla tutela della riservatezza latu sensu
intesa. Si tratta, invero, di una rivoluzione del modo di vivere positiva,
se si pone a mente al fatto che era inimmaginabile fino a qualche tempo
fa poter anche solo pensare di scambiare infinite informazioni in tutto
il mondo nel giro di frazioni di secondo, tanto che, oggi, una scoperta
effettuata nel posto più disparato della terra, una volta messa
in Rete, diviene patrimonio di tutta l'umanità. Ma, al contempo,
presenta anche rovescio della medaglia se taluno si propone di far un uso
distorto di questo patrimonio immenso di informazioni sulle cose e sulle
persone. La riservatezza trova tutela nell'ordinamento penale che si preoccupa
di tutelare la segretezza e la libertà della vita singolo, anche
dalle aggressioni informatiche, nel suo domicilio nella sez. IV, del titolo
XII, del libro II, del codice penale ("Dei delitti contro l'inviolabilità
del domicilio"), e nelle sue comunicazioni, sez. V, del titolo XII,
del libro II, del codice penale ("dei delitti contro l'inviolabilità
dei segreti"). Tuttavia, tale tutela non sempre appare adeguata all'insidiosità
delle recenti forme di aggressione non solo quantitativamente, ma anche
qualitativamente nuove, tanto che la stessa nozione di privacy ne risulta
significativamente modificata. Si tratta, infatti, di previsioni che non
sembrano cogliere nel segno della nuova "emergenza" informatica,
stante anche il fatto che ad ormai quasi quindici anni dall'ingresso delle
suddette norme nel nostro codice le pronunce sono pochissime, tanto si
possono contare sulle dita di una mano, mentre altrettanto non sembra potersi
dire per la diffusione della violazione della privacy.
10. INTERNET
E ANSIA DI SICUREZZA: IL RISCHIO INFORMATICO (GIOVANNI PASCUZZI)
Il diritto dell'era
digitale sembra caratterizzato dall'ansia di sicurezza. Senza sistemi informatici
sicuri, il diritto alla protezione dei dati personali si svuoterebbe di
significato. Sicura si vuole sia la navigazione in rete, specie per scongiurare
il pericolo che i minori abbiano accesso a contenuti nocivi o indecenti.
Sicuri devono essere i meccanismi di firma, perché alla loro affidabilità
è ancorata la certezza dei traffici. Sicure non possono che essere
le transazioni sulla rete (si veda il tema dei protocolli per i pagamenti
via rete), se il commercio elettronico deve definitivamente decollare.
Il contributo si propone di analizzare la nozione di sicurezza e i possibili
sviluppi, sul piano giuridico, del rischio informatico.
11. SICUREZZA
E PRIVACY NELLE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE (FRANCESCO PIZZETTI)
Il bilanciamento
costituzionale tra le esigenze di privacy e sicurezza costituisce un problema
particolarmente avvertito rispetto al mondo di Internet e della rete. Le
autorità amministrative nazionali di garanzia si fanno ampiamente
carico di queste esigenze sul versante applicativo, come dimostra l'esperienza
recente del Garante per la protezione dei dati personali anche in riferimento
ai gestori di servizi di comunicazione elettronica. Inoltre, la richiesta
di maggior sicurezza è inestricabilmente legata alla stabilità
delle attività commerciali ed economiche intraprese on-line. Le
misure di sicurezza previste in quest'ambito dal Codice privacy, se abbinate
ad una maggiore trasparenza da parte dei fornitori, risultano, peraltro,
in grado di garantire un'alta personalizzazione dei servizi in rete limitando
i casi di furto di identità, nel solco di una tendenza ormai ampiamente
diffusa a livello internazionale.
12. PARLAMENTI
E SVILUPPO DELLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE (STEFANO RODOTÀ)
Le tecnologie
dell'informazione e della comunicazione hanno da tempo imposto una rinnovata
analisi del ruolo dei parlamenti, del rapporto tra democrazia rappresentativa
e democrazia diretta. La prospettiva da considerare è quella di
una trasformazione delle relazioni tra istituzioni parlamentari e cittadini.
13. IL
DIGITAL DIVIDE E LE TELECOMUNICAZIONI: POTENZIALI SOLUZIONI TECNICO REGOLAMENTARI
(FULVIO SARZANA DI S. IPPOLITO)
L'affermazione
delle tecnologie dell'informazione sta trasformando profondamente le strutture
sociali ed economiche di tutti i paesi collegati alla rete internet . Fra
le conseguenze primarie di questa diffusione vi è però la
creazione di zone di eccellenza e di veri e propri "ghetti" digitali.
Con digital divide si intende il divario esistente tra chi può accedere
alle nuove tecnologie presenti in misura sempre più consistente
nel mercato, e chi non può farlo per motivi diversi come reddito
insufficiente, scarsa o nulla conoscenza della tecnologia, assenza di infrastrutture
(come nel caso dei paesi in via sviluppo). Si distinguono tradizionalmente
un digital divide verticale, intendendosi in tal senso il divario che esiste
tra cittadini di uno stesso paese che, in assenza dei medesimi requisiti
di sviluppo, siano di fatto esclusi dai benefici della rivoluzione digitale
e digital divide orizzontale, ovvero il divario esistente tra i diversi
Paesi collegati alla rete in ragione di requisiti economico-sociali che
non ne consentono uno sviluppo armonico. Peraltro esistono alcuni casi
nei quali le due forme di digital divide possono coesistere, in ragione
di una ineguale distribuzione delle infrastrutture di telecomunicazione
sul territorio, come accade in Italia. La realtà italiana testimonia
come il divario digitale possa riscontrarsi anche in un paese ad elevata
alfabetizzazione e con un discreto livello medio di benessere. Condizione
necessaria per l'assorbimento o la diminuzione di entrambe le forme di
divario digitale è la creazione di una infrastruttura tecnologica
in grado di supportare le comunicazioni in banda larga. Lo sviluppo della
banda larga costituisce un fattore d'importanza strategica per il miglioramento
delle comunicazioni tra i cittadini, per l'affermazione di competitività
delle imprese italiane, al pari della creazione di una rete di trasporti
autostradale e ferroviaria più efficiente. Il contributo analizzerà
gli strumenti regolamentari e le esperienze concrete ritenuti più
utili al superamento del digital divide.
|
RINGRAZIAMENTI
- Ringrazio, prima
di tutti, i soci e i sostenitori di ISOC Italia, che con i loro contributi
permettono all'associazione di finanziare l'iniziativa dei Quaderni dell'
Internet italiano.
- Desidero esprimere
tutta la mia gratitudine ad Antonio, che ha curato il Quaderno; senza la
sua presenza difficilmente avremmo potuto realizzare questo lavoro.
- Grazie anche
agli autori che hanno prodotto ottime relazioni, seppur costretti a lavorare
in tempi stretti.
- Un particolare
ringraziamento va a Laura, per il tempo dedicato al coordinamento redazionale;
preziose sono risultate le sue indicazioni, dalle quali il curatore ed
io siamo stati costantemente guidati nell'elaborazione di questo Quaderno.
|