- Internet è
ormai considerato un sistema pervasivo, necessario e prezioso per tutti,
in grado di modificare profondamente il modus operandi e vivendi della
società umana intesa globalmente, tanto che la Unione Europea è
orientata a riconoscere l’accesso alla Rete come servizio universale.
- Nata in ambiente
scientifico Internet si è diffusa commercialmente grazie alla tempestiva
azione del settore privato e di alcuni governi che hanno prontamente percepito
le straordinarie capacità di questo strumento.
- La lentezza
dell'adeguamento della nostra società, causa l'insita reticenza
verso tutto quello che rappresenta il nuovo, e la nota lentezza del sistema
politico e giuridico, i quali spesso operano in completa assenza di conoscenze
sulle materie inerenti l’Internet, hanno portato ad una situazione che
necessita di un intervento condiviso, sia a livello nazionale sia internazionale,
al fine di garantire l’evoluzione della Rete, l'accesso a tutti, la libertà
di espressione e il rispetto della diversità culturale in un ambiente
sicuro.
- Sulle grandi
questioni della gestione di Internet si discute da anni in ambito internazionale.
Le Nazioni Unite hanno organizzato due Summit (WSIS - World Summit on Information
Society [1]) che si sono svolti a Ginevra nell'autunno 2003 ed a
Tunisi nell'autunno del 2005.
- Significativo
è stato in particolare il secondo Summit [2] di Tunisi, nel
quale si sono raggiunti risultati faticosamente negoziati tra i paesi più
sviluppati e quelli in via di sviluppo. È stata definita la così
detta "enhanced cooperation" che prefigura il compimento della
internazionalizzazione della gestione del sistema di indirizzi della rete
Internet, oggi ancora supervisionato dal governo degli USA.
- Sempre a Tunisi
si è avviato il processo dell’IGF (Internet Governance Forum), un
Forum che discute annualmente i temi della "governance" di Internet
intesi in senso allargato e quindi che comprendono anche l'aspetto dei
contenuti e quelli legati alla infrastruttura di rete. L’IGF si concluderà
nel 2010, con l'auspicio che fornirà un nuovo modello collaborativo
che consentirà a tutti di operare insieme per il bene comune.
- Il meeting inaugurale
dell’IGF si è svolto nel Novembre 2006 ad Atene. Dopo Rio de Janeiro,
che ha ospitato il secondo Forum a fine 2007, l’IGF si terrà nel
dicembre 2008 in India a Hyderabad, poi a Il Cairo nel 2009 e infine a
Vilnius o Baku nel 2010.
- Il sito ufficiale
del Forum è raggiungibile alla url http://www.intgovforum.org/.
L’IGF è un organismo privo di poteri decisionali che studia quelle
soluzioni che avranno un'influenza a medio e lungo termine sulla Rete.
- Sono stati avviati
al momento un insieme di studi che hanno la finalità di identificare
le questioni di politica pubblica correlate alla governance di Internet
e di sviluppare una comprensione comune dei rispettivi ruoli e responsabilità
dei governi, delle organizzazioni internazionali del settore privato e
della società civile.
- Nel Quaderno
“Aspetti giuridici di Internet” ISOC
ITALIA pubblicò i risultati del primo Internet Governance Forum
di Atene [3].
- Con questo nuovo
Quaderno sulla “Costituzione dell’IGF Italia” gli autori presentano un
resoconto del Forum che si è tenuto a Rio De Janeiro a fine 2007:
i temi principali sono gli stessi del primo IGF di Atene:
- OPENNESS
- SECURITY
- DIVERSITY
- ACCESS
- EMERGING ISSUES
con l’aggiunta
di un quinto tema: CRITICAL INTERNET RESOURCES.
Nel Quaderno
vi sono inoltre riportati alcuni interventi e documenti sulla Internet
Governance, già pubblicati in rete. Allo IGF partecipa una comunità
ricchissima di conoscenze che si cimenta in “brainstorming” sulle tematiche
emergenti di Internet, ove i governi possono comprendere in modo profondo
le potenzialità e le patologie della Rete, mentre la società
civile ha una possibilità di esprimersi per rafforzare politiche
per il bene comune e il settore privato ha la possibilità di confrontarsi
con le esigenze dei governi e della società. In questo modello partecipatorio
detto "multistakeholder", chiunque sia direttamente toccato dalle
questioni in oggetto ha voce in capitolo nei processi che ne determinano
la soluzione.
- Il carattere
straordinario ed eccezionale dell'IGF è di essere riuscito a mettere
insieme, a livello paritario, le voci di tutti gli stakeholder, suddivisi
in tre categorie: Società Civile, Settore Privato e Governi. La
partecipazione al Forum è aperta a tutti, inclusi gli utenti individuali
di Internet i quali hanno anch'essi la possibilità di esprimere
la propria opinione.
- Lo IGF rappresenta
la sfida di portare a confronto due culture, quella di carattere non governativa,
con un processo decisionale informale dal basso verso l'alto tipico della
rete Internet, rispetto a quello più formale dei governi. Lo spirito
del Forum è fondato sulla cooperazione volontaria e non persegue
risultati vincolanti con valore legale.
- L'IGF costituisce
il primo esperimento del genere nella storia dell’evoluzione delle infrastrutture
tecnologiche e, come tale, deve essere rafforzato, stimolando la partecipazione
a tutti gli interessati alla costruzione della Società dell'Informazione.
INTERNET
SOCIETY
- Internet Society
(ISOC) è stata al centro dei dibattiti sulla organizzazione della
gestione della Rete sino dagli inizi degli anni ’90 ed oggi partecipa con
impegno al processo di definizione della governance della Rete portando
tutta la sua esperienza di organizzazione internazionale che opera globalmente
e localmente da oltre 15 anni, promuovendo processi decisionali multi-stakeholder:
democratici e trasparenti. ISOC è una organizzazione internazionale
senza scopo di lucro con più di 26,000 membri in 180 paesi e con
più di 80 sezioni nel mondo.
- È stata
fondata da due dei padri di Internet, Vint Cerf e Bob Kahn e promuove lo
sviluppo aperto e la crescita di Internet a partire dal 1992, ed è
sede organizzativa dell'Internet Engineering Task Force (IETF), l’organismo
di standardizzazione della Rete.
- In apertura
al Forum di Rio il Presidente di ISOC, Lynn St Amour, ha usato la massima
«Pensa globalmente, agisci localmente», per presentare
in una frase l’impegno dell’associazione per il futuro di Internet. La
frase, coniata dal biologo David Brower, è particolarmente indicata
per Internet dove la infrastruttura globale è totalmente dipendente
dalle strutture locali.
- Stefano Trumpy,
presidente di ISOC ITALIA, in chiusura del Forum di Rio ha messo in evidenza
«la importanza giudicata costantemente
crescente dei diritti e delle responsabilità in Internet; in sostanza
si assiste ad una progressiva crescita di interesse sul tema dei diritti
in rete» in tutte le sessioni del Forum.
- Dalla nascita
della Rete, ISOC contribuisce all'espansione dei suoi nodi e infrastrutture,
ed agisce per rafforzare gli ambienti locali ed incrementarne le competenze.
- In preparazione
dei lavori dell'IGF di Rio, ISOC ITALIA (www.isoc.it), la delegazione italiana
(Chapter) di Internet Society, ha organizzato un evento in Milano, con
il patrocinio del Comune di Milano ed in collaborazione con DADA, intitolato
“Internet vizi e virtù”.
- Con questa giornata
di lavoro si è voluto sollecitare una riflessione sulla realtà
odierna del “sistema Internet”, come può essere vista da una associazione
super-partes che intende difendere la "ortodossia" della Rete
di fronte ad una percezione spesso distorta da parte dei media.
- Si è
cercato di fornire una valutazione globale sullo stato della Rete, sulle
iniziative più rilevanti in ambiente europeo e sulla situazione
nel nostro paese, attraverso le presentazioni [4] dei pionieri nei
settori della ricerca e dell'accademia, dell'offerta di servizi, della
società civile, del governo e delle amministrazioni pubbliche.
- Recentemente
si è aperto sul sito di ISOC ITALIA una nuova sezione [5]
- in lingua italiana - dedicata alla Internet Governance per far conoscere
questa materia, di cui si discute da anni a livello internazionale. Il
sito introduce gli argomenti che caratterizzano la Internet Governance,
mette in risalto i vari aspetti e pubblica gli aggiornamenti sui processi
in corso.
- ISOC ITALIA
sostiene che tutti gli interventi governativi sulle regole in Internet
hanno un aspetto altamente tecnico ed è ampiamente riconosciuto
che non conviene intervenire senza una previa consultazione con esperti
nel settore. Così come i governi del mondo non controllano da soli
la società dell’informazione, nessun piano può essere implementato
senza il coinvolgimento del settore privato, della società civile
e della componente ricerca che imposta le evoluzioni della Rete.
- L’Internet,
come parte qualificante dell’innovazione nel nostro paese, non può
che essere al centro dei programmi di governo sull’innovazione predisposti
dagli schieramenti che si sono confrontati nelle recenti elezioni politiche.
- Data la natura
transnazionale dell’Internet e la sua realtà di infrastruttura globale
con natura di unicità, è essenziale che il nostro paese continui
ad essere ben rappresentato nei consessi internazionali nei quali si impostano
le linee di sviluppo tecnico della Rete, i modelli di business, le regolamentazioni
necessarie per assicurare la sicurezza e la stabiltà della infrastruttura
e dei principali servizi della Rete, i problemi sociali connessi agli utilizzi
non appropriati della Rete, etc.
- Conscia del
fatto che c’è una strada molto lunga da percorrere, ISOC ITALIA
rinnova la sua disponibilità a fornire al nuovo governo quei suggerimenti
che potranno partire da quanto raggiunto nelle precedenti legislature per
costruire progressivamente risultati più maturi.
LA
VIA ITALIANA ALL’IGF
- Con il decollo
commerciale di Internet, che si piazza nella seconda metà degli
anni ’90, è iniziato l’interesse del governo italiano per l’Internet.
Nel giugno 1998, l’agenzia NTIA [6] del Dipartimento per il Commercio
USA emanò una raccomandazione, meglio conosciuta come "White
Paper", con la quale invitava il settore privato degli Internet stakeholder
a formare un'organizzazione senza fini di lucro per gestire le regole per
l'amministrazione dei nomi e dei numeri di Internet.
- Nasceva così
nello stesso anno ICANN [7] ed il Memorandum of Understanding (MoU)
sulla base del quale il DoC (Dipartimento del Commercio USA) esercita la
funzione di supervisore di ICANN. Il MoU inizialmente doveva aveva validità
due anni, ma di fatto è proseguito per molto più tempo. Solo
nell’ottobre del 2006 sarà aggiornato da un accordo più leggero,
il Joint Project Agreement (JPA) [8], che dovrebbe scadere definitivamente
nel 2009 e ICANN dovrebbe così uscire dal controllo del governo
USA.
- Nel dicembre
1999, a seguito della costituzione di ICANN, l’allora Presidente del Consiglio,
Massimo D’Alema, istituì con DPCM 27.12.1999 un Comitato di esperti
[9], afferente alla Presidenza del Consiglio, con il compito di
definire le linee strategiche di indirizzo per un approccio globale e sistematico
alle problematiche inerenti la rete Internet.
- Da allora la
linea generale del governo italiano per quanto riguarda la regolamentazione
della Rete è quella di intervenire in una modalità leggera,
solo nei casi necessari per prevenire usi distorti e dannosi per l'interesse
pubblico.
- Questo tuttavia
non ha impedito che talvolta siano state adottate normative non approvate
dalla comunità degli utenti. Dopo la iniziativa di D’Alema, nelle
successive legislature l’impegno del governo italiano sui temi dell’Internet
è andato crescendo al passo con una società sempre di più
dipendente dall’accessibilità, dall’affidabilità della Rete
e dai servizi che questa permette di rendere disponibili al vasto pubblico.
- Ricordiamo il
fondamentale contributo dell’Italia al World Summit on Information Society
(2003-2005), la piena adesione al processo dell’Internet Governance Forum
sin dal 2006 e l’ottenimento di significativi risultati nell’ultimo Forum
di Rio del Novembre 2007.
- Un primo tentativo
di costituire una occasione istituzionale di dialogo multi-stakeholder
da parte del governo italiano è stato il Tavolo [10] di consultazione
con la Società Civile sulle tematiche del WSIS, messo in piedi dal
Ministro dell'Innovazione Lucio Stanca nel 2004.
- Nel Quaderno
sul Futuro della gestione internazionale di Internet [11] (primo
della collana sulla Internet Governance, edito da ISOC ITALIA nel 2005),
furono pubblicati e messi a disposizione gli atti del brainstorming sui
temi della Internet Governance che si tenne a Roma il 5 Maggio 2005 in
preparazione del Summit di Tunisi. Il Ministro Stanca in quella occasione
mise in evidenza che «NON spetta ai
Governi gestire Internet. È tuttavia chiaro che sempre di più
nello sviluppo di Internet si affacciano tematiche e problematiche che
toccano l’interesse pubblico verso le quali i Governi hanno responsabilità
di essere presenti. ..... le trattative dei prossimi mesi ci presentano
la difficile responsabilità di trovare un punto di equilibrio che
salvaguardi libertà, il carattere di sviluppo spontaneo e autogestione
della Rete con le responsabilità dei Governi verso delicate problematiche
che derivano dal tumultuoso sviluppo di questa infrastruttura critica del
nostro tempo. A mio avviso il ruolo dei Governi dovrebbe essere chiaramente
delimitato e riguardare: possibilità di intervenire sul funzionamento
delle Rete SOLO nel caso che l’autoregolamentazione oggi in essere non
funzionasse; adottare misure per arginare le patologie collegate al cattivo
uso della Rete; facilitare lo sviluppo del mercato e aiutare lo sviluppo
delle tecnologie dell’informazione nei Paesi in Via di Sviluppo.»
[Ministro Lucio Stanca, Tavolo di Consultazione Roma maggio 2005, il testo
integrale del discorso è allegato].
- Nel 2006 l’Italia
ha fatto un successivo passo in avanti con il lavoro svolto dal Comitato
Consultivo sulla Governance di Internet [12] istituito dal Ministro
per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, Luigi Nicolais.
- Il Comitato
è coordinato dal Professore Stefano Rodotà ed ha come riferimento
diretto il Sottosegretario Beatrice Magnolfi. Ne fanno parte Laura Abba
(CNR), Vittorio Bertola (At-large ICANN), Fiorello Cortiana (Provincia
di Milano, Staff Innovazione), Matilde Ferraro (ONG Italiane), Joy Marino
(MIX Milano), Antonino Mazzeo (Università di Napoli, Federico II)
e Stefano Trumpy (CNR).
- Con l’indispensabile
supporto del Consigliere Diplomatico del Ministro Nicolais, Gianluigi Benedetti,
del Consigliere Scientifico del Sottosegretario Magnolfi, Antonella Giulia
Pizzaleo e dei membri della Struttura di Missione del Dipartimento per
l’Innovazione Tecnologica, Alessandro Bellantoni e Roberto Lippi, il Comitato
ha assicurato una copertura su tutti i temi discussi nel Internet Governance
Forum, rafforzando la presenza e la visibilità dell’Italia.
- In parallelo
ai lavori del Comitato, sono state aperte consultazioni online da parte
vari ministeri; tuttavia, per l'effettivo impatto a livello locale di tutto
questo sulle politiche pubbliche per Internet, c’è ancora molta
strada da fare.
- Il Comitato
[13] ha lavorato sia in autonomia, sia in collaborazione con altre
amministrazioni centrali e dicasteri, intervenendo su temi quali – per
citarne alcuni - la sicurezza delle reti, la pedopornografia, il diritto
d’autore su Internet, l’accesso alla Rete, i contenuti digitali, la legge
sull’editoria.
- Oltre ad assicurare
una preziosa attività di monitoraggio su tematiche complesse e caratterizzate
da evoluzioni molto rapide, il Comitato ha facilitato il raccordo tra le
varie amministrazioni centrali.
- La gran parte
delle questioni trattate è infatti di pertinenza di più ministeri
e amministrazioni, che spesso, difettano proprio, a scapito della qualità
del lavoro, della capacità di comunicare e coordinare le rispettive
azioni ed iniziative. Il ruolo del Comitato è inoltre stato essenziale
per mettere in relazione tra loro, stimolando costantemente il confronto
e il dialogo, tutti gli stakeholder italiani della Rete.
- La azione del
Comitato ha certamente influito positivamente su tutti gli aspetti che
saranno descritti in questo Quaderno, se pure in modo ineguale a causa
del tempo ristretto in cui ha operato e della vasta complessità
dei temi affrontati.
- «Noi
siamo pronti» [14]. Con questa
frase Beatrice Magnolfi, Sottosegretario di Stato per le Riforme e le Innovazioni
nella pubblica amministrazione del governo italiano, ha avviato il suo
intervento a l’Internet Governance Forum di Atene. «L’Italia
ha grandi aspettative nei confronti del Forum di Atene. Dopo i lavori delle
scorse edizioni dei World Summit on Information Society (WSIS) di Ginevra
e di Tunisi, siamo pronti – ha sottolineato Beatrice Magnolfi - per lavorare
alla definizione delle linee d’azione per la governance di Internet. Il
nostro Paese è stato tra l’altro uno dei pochi a prepararsi ai lavori
di Atene organizzando una innovativa consultazione pubblica aperta a tutta
la società civile».
- «L’approccio
multistakeholder – ha affermato Beatrice Magnolfi – è un metodo
in cui noi crediamo molto. Internet deve appartenere a tutti e la definizione
della sua governance non può prescindere da un metodo democratico,
inclusivo e centrato sui suoi utenti»
- Durante il primo
Forum IGF il governo italiano, oltre ad aver posto con forza una questione
di metodo, ha favorito la attivazione di un progetto internazionale sull’Internet
Bill of Rights. L’Italia - grazie al coordinamento del Professor Stefano
Rodotà e alle alleanze nella relativa Coalizione Dinamica che si
è successivamente andata consolidando - è impegnata per la
definizione di una Carta dei diritti della rete che contempli anche i doveri
fondamentali della cittadinanza digitale. Al secondo Forum di Rio proprio
il rappresentante delle Nazioni Unite ha esplicitamente riconosciuto che
la Rete richiede un Internet Bill of Rights.
- A questo risultato
va aggiunto che il governo del Brasile ed il governo Italiano hanno firmato
una dichiarazione congiunta [15] sul “Internet Bill of Rights”.
- Sul tema dei
diritti in Rete, Stefano Trumpy infine ha sostenuto la formazione di una
coalizione di Coalizioni Dinamiche [16] per realizzare un maggiore
sinergismo attraverso forme di collaborazione e possibilità di fusione;
«ad ogni modo, - ha continuato Trumpy
- è evidente che, quando si tocca il tema dei diritti in Internet
i governi abbiano un ruolo fondamentale da giocare».
- Per prepararsi
a Rio, nel settembre 2007, l’Italia ha ospitato un confronto a livello
internazionale dal titolo "Dialogue Forum on Internet Rights” [17]
che si è tenuto a Roma, ove i politici si sono presentati con la
piena volontà nell'intraprendere un percorso di comprensione sulle
problematiche tecnologiche, affidandosi a tecnici ed esperti in grado di
guidarli nel processo decisionale, ed ascoltando la società civile
e l'utente individuale, anche tramite il Forum on-line, che ha visto la
partecipazione numerosa degli internauti italiani.
- Oltre a identificare
un insieme di diritti per l’Internet, all’incontro si è riaffermata
la natura della Rete come bene pubblico e l’accesso alla conoscenza come
diritto fondamentale.
- Per il Ministro
Luigi Nicolais «sarà un processo
lungo e complesso, poiché si tratta di stabilire principi di gestione
del più grande spazio pubblico - e del più poderoso strumento
di ridistribuzione di potere - con cui ci si confronta oggi. ..... Per
fare ciò, è probabilmente necessario rafforzare significativamente
il ruolo delle Nazioni Unite nel processo. Non perché esse si facciano
carico di Internet.... Ma perché solo così si rende palese
la stretta relazione tra lo sviluppo della rete ed il rispetto di diritti
universali» [Ministro Luigi Nicolais,
Dialogue Forum on Internet Rights, Roma Settembre 2007. il testo integrale
del discorso è allegato].
- Sul tema dei
diritti e doveri in Rete a Roma è intervenuto il Professor Stefano
Rodotà sostenendo un ruolo delle Nazioni Unite sempre più
forte e arricchito dagli apporti di una molteplicità di soggetti
esistenti: «siamo di fronte ad un “popolo
mondo”, protagonista di una vicenda inedita, che produce esso stesso l’individuazione
e le forme di tutela dei diritti che lo riguardano, in una nuova alleanza
con una molteplicità di soggetti, in primo luogo con istituzioni
pubbliche, nazionali e sopranazionali, di cui contribuisce a mutare le
logiche e le modalità d’azione. .... l’Onu deve con maggiore convinzione
agire come protagonista, senza che ciò escluda la presenza di “legislatori
regionali” e l’impulso di autorità nazionali. ..... Arriviamo così
a Rio de Janeiro, alla nuova sessione dell’Internet Governance Forum. Se
le considerazioni fatte finora hanno un senso, la conseguenza è
che questa deve essere l’ultima sessione nella quale il tema dei diritti
della Rete e nella Rete rimane confinata in un workshop specialistico.
A Rio sarà possibile un incontro ravvicinato tra le dynamic coalitions,
per mettere a punto modalità di riconoscimento e di azione comune.
Sarà possibile definire con maggior precisione i contenuti dell’Internet
Bill of Rights nella prospettiva dell’elaborazione di una bozza da discutere
in Rete. Sarà possibile fissare priorità, individuando le
materie, le aree, le tecniche di regolazione che si prestano ad iniziative
più immediate. Ma il vero risultato politico sarà quello
di stabilire che dal 2008, il tema dei diritti deve essere affrontato in
una delle grandi sessioni pubbliche dell’Internet Governance Forum ».
[Professor Stefano Rodotà, Dialogue Forum on Internet Rights, Roma
Settembre 2007 - il testo integrale del discorso è riportato in
allegato].
- Approfondisce
il tema del coinvolgimento dell’Onu, il Sottosegretario Magnolfi : «potrebbe
essere seguita la via che ha già portato le Nazioni Unite ad essere
il referente collettivo per altri temi di carattere universale, quali l’ambiente
o gli stessi diritti umani. Un percorso che potrebbe condurre ad una sorta
di figura di “Alto Garante” dei diritti della Rete che, a partire da un
ampio mandato e sostegno internazionale, sia in grado di costituire consenso
e fondamentali di Internet, ma anche, in futuro, farsi portavoce dell’adozione
del rispetto di quei diritti. Una voce legittimata ad esercitare la poderosa
arma della moral suasion in tutti quei casi nei quali lo sviluppo democratico
della Rete o i diritti degli utenti di essa possano correre rischi».
[Sottosegretario Beatrice Magnolfi, Dialogue Forum on Internet Rights,
Roma Settembre 2007 - il testo integrale del discorso è riportato
in Appendice].
- La delegazione
italiana è dunque arrivata ai lavori di Rio con una linea di azione
ben studiata e condivisa; «questa linea
sostiene che l’assenza di regole non e` sinonimo di libertà - ha
detto il Sottosegretario Beatrice Magnolfi - perche´ significa piuttosto
l’affermazione del piu` forte a scapito dei piu` deboli. Ci sono molti
segnali in questa direzione. La nostra convinzione e` che delle regole
occorrano anche in fretta. Sarebbe inoltre velleitario pretendere di affidare
queste regole a iniziative legislative di rango nazionale, questo e` ovvio.
Perche` Internet scavalca le frontiere ed ha travolto, semmai ce ne fosse
bisogno, nell’era della globalizzazione, l’ultimo residuo dell’idea di
sovranità».
- In apertura
del Forum di Rio il governo italiano - rappresentato dal Dottor Luigi Vimercati,
Sottosegretario alle Comunicazioni - è intervenuto con un discorso
sulla questione dei principi in Rete, affermando la necessità di
consolidare le regole secondo le quali operare in Internet. Ha anche messo
in evidenza la necessità di definire il processo della realizzazione
della Carta dei diritti di Internet, il quale, secondo l’Italia, non può
seguire le vie tradizionali di un processo top-down caratteristico delle
grandi organizzazioni internazionali e dei governi, ma che deve essere
impostato secondo il modus operandi delle Coalizioni Dinamiche nate durante
l'IGF. È stata proposta anche la nomina di un Alto Commissario sui
diritti in Rete.
- La delegazione
italiana era composta dai membri del Comitato e da altri rappresentanti
del governo e della società civile; fra i tanti citiamo la presenza
di Caterina Cittadino (direttore generale del Cnipa), di Gerardo Casini
(direttore ufficio UN/DESA Roma) e di Arturo Di Corinto (docente di Comunicazione
mediata dal computer presso l’Università ‘La Sapienza’ di Roma).
- La nascita dell'Internet
Governance Forum (IGF) ha inaugurato una nuova era di dialogo universale
fondata su un processo che prevede la partecipazione di tutti gli stakeholder
in modo paritario, per dialogare ed individuare soluzioni condivise sui
problemi inerenti la rete Internet e il nuovo modus operandi della Società
dell'Informazione. In seguito al processo WSIS ed ai due primi incontri
dell'IGF è diventato ormai evidente che le problematiche che riguardano
la rete Internet sono vastissime, e comprendono tutti gli aspetti della
nostra società.
- Mentre alcune
questioni necessitano di un intervento coordinato a livello internazionale,
altre riguardano problematiche che devono trovare una soluzione a livello
locale e o regionale. Nella costruzione della Società dell'informazione
non esistono delle tematiche che possono essere considerate di minore importanza
rispetto ad altre, tuttavia alcune di esse acquistano uno stato di priorità
rispetto ad altre, a seconda dell'ambiente internazionale regionale e locale
al quale ci si vuole riferire.
- Diventa sempre
più importante una campagna di sensibilizzazione attraverso consultazioni
fatte con lo strumento della Rete e seguite da incontri pubblici che facilitino
il raggiungimento di un consenso diffuso della comunità coinvolta;
sempre più dovrebbe valere il principio "pensa globalmente
per agire localmente". Importante il coinvolgimento delle diverse
amministrazioni che si occupano dei temi dell'Internet per evitare che
si prendano iniziative settoriali senza considerare che il sistema Internet
va affrontato con una visione di tutte le interrelazioni che esso comporta
tra le proprie componenti. Il Parlamento Europeo ha recentemente deliberato
[18] in merito agli obiettivi dell’IGF invitando l’Unione Europea
a supportare questo processo stimolando la partecipazione a tutti gli interessati
alla costruzione della Società dell'Informazione.
- Lo stesso Parlamento
mette in evidenza l’importanza di coalizzare gli interessi a livello nazionale
al fine di formare IGF locali come si è già realizzato [19]
ad esempio nel Regno Unito. La costituzione di un IGF locale è di
importanza strategica per un paese: è il luogo ove si ha la possibilità
per i governi di comprendere la natura stessa della rete Internet, interagire
con l'esigenze della società civile e creare partnership con il
settore privato a favore dello sviluppo di un Internet sana e robusta,
e della diffusione della cultura della Rete a livello locale.
- Tra i progetti
in via di realizzazione ISOC ITALIA, seguendo la recente direttiva del
Parlamento Europeo in merito all’IGF intende quindi promuovere l'attivazione
di un Internet Governance Forum nazionale - IGF ITALIA - con la finalità
di sensibilizzare gli utenti della Rete italiana alle problematiche della
Internet Governance e di stimolare la loro partecipazione a livello internazionale.
- L’IGF ITALIA
dovrà diventare la sede principale di brainstorming sulle tematiche
della rete Internet, l'ambiente ove, da una parte, attivare un processo
multi-stakeholder per definire principi e trovare soluzioni ai problemi
e, dall’altra, operare per diffondere casi di successo, innovative soluzioni
tecnologiche e sinergie pubblico privato, per la diffusione del concetto
della sicurezza in Internet, per far conoscere l'importanza dell'adozione
dell'IPv6, per far superare l’impressione che Internet sia il luogo dove
avvengono tutte le nefandezze.
- Partendo dai
lavori impostati al Tavolo di Consultazione della Società Civile
della XIV legislatura, facendo propri i risultati del Comitato Consultivo
sulla Governance di Internet che ha operato nella XV, lo IGF ITALIA dovrà
essere la sede ove a tutti è offerta una opportunità unica
per intervenire sul futuro della Rete, non solo come un forum per il dialogo,
ma come un mezzo che incoraggerà lo sviluppo fondamentale a livello
locale, rafforzando il concetto positivo della Rete e della sua comunità.
L'aspetto dell'inclusività sarà naturalmente rafforzato e
nuove forme di collaborazione e di partnership saranno favorite.
ULTIME
NOTIZIE
- Il 12 marzo
2008 il Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite, Cha Zukang, ha inviato
al Presidente di Internet Society (ISOC) una richiesta20 di rapporto sui
progressi fatti dalla associazione relativamente alla "enhanced cooperation”.
La attivazione del processo della “enhanced cooperation” da parte del Segretario
Generale delle Nazioni Unite era prevista, nell’articolo 71 del documento
“Tunis Agenda”, per la primavera del 2006; solo ora con un ritardo di 2
anni qualcosa inizia a muoversi.
- Il Presidente
di ISOC successivamente alla richiesta ricevuta dal Sottosegretario Generale
ha consultato i suoi Chapter locali: ISOC ITALIA ha prontamente risposto
di avere l’impressione che il Segretario Generale delle Nazioni Unite abbia
dovuto fare qualcosa per dimostrate di prendere seriamente in considerazione
i risultati del WSIS di Tunisi, ma abbia scelto un approccio a basso profilo,
a firma del Sottosegretario Generale. ICANN, in particolare, ed ISOC hanno
seriamente onorato l’impegno di mostrare pubblicamente, nello IGF e non
solo, i progressi compiuti in un processo – quello della “enhanced cooperation”
- che tuttavia non è mai stato definito nella sua natura.
- Sorprende che
non sia stata resa nota la lista delle organizzazioni che hanno ricevuto
la richiesta e che non si conosca che uso verrà fatto di questi
rapporti. Di fatto della “enhanced cooperation” si parla diffusamente nello
IGF, specialmente dopo che il tema delle CRITICAL RESOURCES è stato
esplicitamente inserito tra gli argomenti portanti del Forum a partire
dal secondo incontro di Rio; probabilmente il processo in questione si
andrà definendo nel prossimo futuro ed anche le relazioni con lo
IGF.
- Il suggerimento
da parte di ISOC ITALIA è quello di rispondere alla richiesta anche
se ISOC non avrebbe alcun vincolo a riportare alle Nazioni Unite, importante
tuttavia cogliere l’occasione per dimostrare che ISOC ha collaborazioni
con le organizzazioni internazionali che si occupano di Internet da sempre,
già da prima del WSIS di Tunisi.
- Ancora il dibattito
non si è scaldato all’interno di ISOC ma l’attenzione su questa
ancora incerta attivazione della “enhanced cooperation” si è manifestata
all’interno dei gruppi di lavoro che si stanno preparando al prossimo IGF.
Il Forum di dicembre in India si preannuncia interessante da seguire!
NOTE
1 Il World
Summit on the Information Society (WSIS) si è svolto in due fasi.
La prima fase è stata ospitata a Ginevra dal governo della Svizzera
dal 10 al 12 Dicembre 2003, la seconda è stata ospitata a Tunisi
dal governo della Tunisia dal 16 al 18 Novembre 2005. Sito ufficiale: http://www.itu.int/wsis/index.html
2 Vedi
l'Agenda di Tunisi per la Società dell'Informazione: al sito www.isoc.it,
sezione Internet Governance.
3 A www.quadernionline.it/igf_2007/indice.html
leggi l’Appendice del Quaderno Aspetti Giuridici di Internet.
4 Vedi
la videoregistrazione integrale dell'evento archiviata fra le attività
multimedia al sito http://www.isoc.it
5 Nel
sito www.isoc.it vedi in primo piano la sessione Internet Governance.
6 National
Telecommunications and Information Administration, http://www.ntia.doc.gov/
7 ICANN
(www.icann.org) L’ Internet Corporation for Assigned Names and Numbers
è un ente no-profit, organizzato con modalità internazionale,
che ha la responsabilità di assegnare gli indirizzi IP (Internet
Protocol) e gli identificatori di protocollo e di gestire il sistema dei
nomi a dominio di primo livello (Top-Level Domain) nonché curare
la sicurezza e stabilità del sistema dei root server. Come partnership
pubblica-privata, ICANN ha la funzione di salvaguardare la stabilità
operativa di Internet; di promuovere la competizione; di ampliare la rappresentanza
delle comunità globali di Internet e di sviluppare una politica
appropriata al suo intento, tramite processi partecipati e condivisi. Altre
questioni che interessano gli utenti di Internet, quali le norme relative
alle transazioni finanziarie, il controllo del contenuto di Internet, i
messaggi pubblicitari non richiesti (spam) e la protezione dei dati esulano
dall'intento principale di coordinamento tecnico di ICANN. ICANN è
governato da un Consiglio d'amministrazione (Board of Directors) di estrazione
internazionale che sovrintende al processo di formulazione delle politiche
dell'ente. Il presidente di ICANN dirige uno staff internazionale, che
lavora per garantire che l'ente risponda all'impegno operativo assunto
nei confronti della comunità di Internet. Governi e organizzazioni
create da trattati internazionali collaborano, nell'ambito della struttura
di ICANN, con aziende, organizzazioni ed esperti nel creare e sostenere
la rete globale di Internet. Con l'innovazione e la crescita continua di
Internet si presentano sempre nuove sfide al mantenimento della stabilità.
I partecipanti di ICANN cooperano per risolvere collettivamente le questioni
che interessano direttamente il coordinamento tecnico del DNS. Coerentemente
con il principio di massima autoregolazione dell'economia high-tech, ICANN
è probabilmente l'esempio migliore di collaborazione fra i vari
elementi della comunità che costituisce Internet. Concepito per
rispondere alle esigenze di tecnologie ed economie che cambiano rapidamente,
il processo di formulazione delle politiche, flessibile e facilmente attuabile,
deriva dalle tre Organizzazioni di supporto (Supporting Organizations),
che si occupano rispettivamente di numeri IP, generic TLD e country code
TLD. I comitati consultivi (Advisory Committees) e le comunità tecniche
collaborano con le Organizzazioni di supporto per creare politiche appropriate
ed efficaci. Oltre 100 governi forniscono le loro raccomandazioni al Consiglio
d'amministrazione (Board of Directors) attraverso un comitato consultivo
governativo, il GAC - Governmental Advisory Committee. Dal 27 Marzo 2003
il Presidente di ICANN è l’australiano Paul Twomey e il rappresentante
del governo italiano nel GAC è Stefano Trumpy.
8 Vedi
la documentazione sul JPA al sito www.ntia.doc.gov
9 Vedi
la sessione sulla Internet Governance del sito di www.isoc.it
10 Del
Tavolo hanno fatto parte, per il Parlamento, i senatori Fiorello Cortina
e Vittorio Pessina, e i deputati Antonio Palmieri e Paolo Gentiloni; dirigenti
dei ministeri degli Affari Esteri e delle Comunicazioni; l’ANCI; per le
imprese Alberto Tripi, presidente di Federcomin; la GARR-Rete Università
e Ricerca; l’ISOC-Società di Internet; il CNR e l’Associazione ONG.
11 http://www.quadernionline.it/wsis_2005/indice.html
12 Per
maggiori informazioni sulla costituzione e obiettivi del Comitato leggi
il Comunicato del Ministro Luigi Nicolais, Roma 3 agosto 2006, e il testo
del decreto del Ministro riportato nella sessione sulla Internet Governance
del sito di ISOC Italia www.isoc.it
13 Vedi
il report sulle “Attività del Comitato e iniziative del Ministro
Nicolais e del Sottosegretario Magnolfi, in tema di Internet Governance
e di società dell'informazione”; il report – che è in via
di pubblicazione sul sito http://www.innovazione.gov.it/ - ha lo scopo
di tracciare le attività svolte e di sensibilizzare quanti in ambito
parlamentare sappiamo essere interessati o interessabili al tema.
14 http://www.quadernionline.it/igf_2007/indice.html
15 vedi
i documenti raccolti in questo Quaderno.
16 Le
Coalizioni Dinamiche sono dei gruppi informali nati internamente all’IGF,
che riuniscono organizzazioni che si impegnano spontaneamente ad affrontare
in comune la risoluzione di determinate problematiche, le prime coalizioni
si sono attivate durante il Forum di Atene. Proprio in quella sede Il Governo
italiano, in collaborazione con ISOC ITALIA, Ip Justice (USA) e il Centro
per la Tecnologia e la Società Getulio Bargas (Br), propose, con
successo, la coalizione dinamica sulla Carta dei diritti degli utenti della
rete dal nome “Bill of rights”.
17 Al
sito dell’evento www.dfiritaly2007.it sono disponibili le trascrizioni
degli interventi dei relatori.
18 Vedi
sul sito del Parlamento Europeo il “Ciclo del documento: B6-0041/2008“
e il testo della Direttiva fra i documenti raccolti in questo Quaderno
19 http://www.nominet.org.uk/about/events/UKIGF/
20 La
lettera, il commento di ISOC e gli interventi in merito da parte dei chapter
regionali sono visibili alla url: http://wiki.tools.isoc.org/Policy_Activities/UN_report_request
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