- E' stata una
giornata lunga, molto intensa, che non richiede da parte mia niente di
piu. che alcune annotazioni finali, che nascono anche dagli stimoli ricevuti
dai lavori di questa giornata, che ho seguito con grande attenzione. Si
e. detto l umanita. e. sempre la stessa, lo ha detto stamane mattina Khaled
Fouad Allam, ma Internet cambia tutte le modalita. di azione, di interazione
e persino cognitive dell umanita..
- Qualche volta,
se dovessi fermarmi a cio. che leggo sui giornali, avrei l impressione
che Internet sia il luogo dove avvengono tutte le nefandezze, un luogo
a senso unico, diciamo interamente negativo, con gli orchi, i terroristi
e cosi' via. In realta. in Internet c e. di tutto e anche il suo contrario:
e. il veicolo attraverso cui, lo abbiamo detto, si puo. esprimere la speranza,
l anelito di liberta. e di democrazia degli studenti iraniani, e dei dissidenti
birmani, e. il mezzo con cui si organizzano anche i fondamentalisti islamici
e i movimenti xenofobi, come qualcuno stamani ha ricordato; ci sono le
organizzazioni criminali e, insieme, i movimenti pacifisti. ¨¨
minaccia e occasione di liberta. e democrazia, insomma non c e'. il "Signor
Internet", responsabile delle minacce e non c e. il "Signor Internet"
difensore degli oppressi.
- Qualcuno ha
detto, voglio ricordare in particolare Desiree. Milosevich di ISOC e Debora
Hurley di EPIC, che, (anche per solidarieta. femminile), Internet non e.
un mondo a parte, diverso da quello reale: il primo passo deve essere quindi
quello di garantire i diritti umani, rafforzare i diritti gia. esistenti,
renderli esigibili perche. Internet li ha esposti a un enorme forza d urto
e ha dimostrato anche la fragilita. delle misure poste a loro protezione.
- Voglio ricordare
che il nostro Paese, anche se fra tante contraddizioni, si e. sempre impegnato
nella difesa dei diritti umani su molti fronti.
- Due giorni fa,
il presidente del Consiglio, Romano Prodi ha sostenuto presso l assemblea
delle Nazioni Unite la moratoria sull esecuzione della pena capitale.
- Oggi a Roma
il Comune ha organizzato un sit-in per sostenere la liberta. del popolo
birmano, che attraverso il web sta lanciando un messaggio di aiuto e di
speranza. Tuttavia io penso, come diceva poco fa Vittorio Bertola, che
l affermazione dei diritti umani, codificata nei secoli scorsi, non ci
consente di cogliere appieno tutte le discontinuita. introdotte nella nostra
vita dalla rete.
- Non ci consente
di cogliere quello che e. stato chiamato il salto di paradigma, che richiede
anche una nuova generazione di diritti. Con Internet infatti si sono messe
in moto alcune precise dinamiche: innanzitutto svaniscono i confini. Il
problema della giurisdizione, inoltre, si presenta in maniera assolutamente
nuova e problematica.
- Una riunione
di pedofili su Second Life e. un reato? Se e. un reato, dove lo si persegue?
Con quali strumenti? In secondo luogo non c e'. piu. differenza fra l originale
e la copia di un bene immateriale. D altra parte, qualcuno stamani ha ricordato
che la Rete e. una sorta di grande fotocopiatrice che pero. non consuma
le opere dell' ingegno, ma anzi ne moltiplica il valore riproducendole
allinfinito.
- Tutto cio. scardina,
che lo si voglia o no, almeno le attuali forme di tutela dei diritti di
proprieta. intellettuale. Sono nate nuove figure professionali: qui oggi
hanno parlato i rappresentanti dei provider. ¨¨ giusto attribuire
ai provider la responsabilita. del controllo dei contenuti su Internet,
come alcune tentazioni ricorrenti fanno pensare? Sono nati nuovi spazi
che non si sa come catalogare. Chi garantisce la privacy sui blog? Come
si evita la diffamazione? Nuovi metodi di lavoro cooperativi, che sono
a fondamento di un economia della condivisione; e. stato citato Lessing,
le licenze creative commons, il lavoro dove il guadagno di uno non e. necessariamente
la perdita di un altro.
- Ci sono nuovi
problemi di sicurezza, inediti dal punto di vista del consumatore: per
esempio, se c' e'. un hacker nel sistema bancario, qual e. la responsabilita.
civile della banca verso gli utenti? Con quali prove gli utenti possono
provare un trasferimento elettronico di risorse? Ci sono fatti nuovi, diritti
nuovi: l' identita. in rete. Come si persegue il furto di identita. in
rete? Come lo si definisce? Come lo si codifica? Piu. domande che risposte,
ha detto Stefano Rodota.. Ecco perche. siamo qui oggi. Perche. a lungo
si sono fronteggiate due visioni opposte:
- una visione
secondo la quale Internet e` l’espressione di una pericolosa anarchia che
puo` rappresentare una minaccia per il potere politico ed economico perche´
ridistribuisce il potere stesso. Ergo: la Rete va governata in funzione
di controllo, censura, sorveglianza, contrasto al potere degli utenti.
- un’altra linea
di pensiero secondo la quale Internet e` il regno della spontaneita` e
dell’esaltazione della liberta`, senza alcun limite, che non potrebbe sopportare
codifiche, regole, interventi normativi.
- Qui oggi si
e` affermata una terza visione, di cui sono profondamente convinta e che
e` il presupposto dell’iniziativa italiana. Questa linea sostiene che l’assenza
di regole non e` sinonimo di liberta`, perche´ significa piuttosto
l’affermazione del piu` forte a scapito dei piu` deboli. Ci sono molti
segnali in questa direzione.
- La nostra convinzione
e` che delle regole occorrano anche in fretta. Sarebbe inoltre velleitario
pretendere di affidare queste regole a iniziative legislative di rango
nazionale, questo e` ovvio. Perche` Internet scavalca le frontiere ed ha
travolto, semmai ce ne fosse bisogno, nell’era della globalizzazione, l’ultimo
residuo dell’idea di sovranita`. Per passare dalle domande alle risposte,
occorre definire una Carta dei Diritti e dei doveri condivisa a livello
internazionale non solo fra gli Stati, ma inclusivo di tutti i portatori
di interessi, a cominciare da quelli degli utenti.
- Ripeto non solo
dei diritti ma anche dei doveri: quando ci sono i diritti ci sono sempre
dei doveri corrispondenti, perche´ altrimenti i diritti rimarrebbero
affermazioni di principio. È un’utopia? Io penso che se non si fossero
coltivate alcune utopie, oggi non avremmo realizzato l’Unione europea,
il protocollo di Kyoto, che e` nato per affermare una nuova generazione
di diritti di fronte a fenomeni nuovi che hanno riguardato l’ambiente e
i diritti delle persone rispetto all’ambiente.
- Non abbiamo
molto tempo. Nella societa` di Internet il tempo e` fondamentale. Il futuro
delle nuove generazioni dipendera` dalle scelte che si faranno oggi nel
processo di ammodernamento degli Stati, che e` la mia missione fondamentale,
ma anche in relazione ai diritti di cittadinanza digitale, degli individui
di fronte alle nuove tecnologie. Oggi abbiamo fatto un passo avanti.
- Ringrazio Simon
Phipps che ha definito la riunione di oggi un “historical meeting”. Credo
che il risultato si debba alle molte persone qui intervenute: Ministri,
rappresentanti dei 53 Stati, e 70 paesi, societa` civile, grandi attori
economici.
- Voglio ringraziare
il Comitato consultivo coordinato dal Prof. Stefano Rodota`, e composto
da Stefano Trumpy, Vittorio Bertola, Matilde Ferraro, Nino Mazzeo, Fiorello
Cortiana, Joy Marino e Laura Abba che ringrazio in modo particolare per
aver curato la pubblicazione di un quaderno di ISOC ITALIA che e` una miniera
di considerazioni sulla applicazione del diritto alle nuove tecnologie.
- Ringrazio poi
il Comune di Roma che ci ha ospitato in questa cornice, il CNIPA, la Presidenza
del Consiglio dei Ministri, lo staff del Ministro e il mio, il Dipartimento
per l' Innovazione e le tecnologie, la Struttura di Missione, il Dipartimento
della Funzione Pubblica. Una squadra fatta di persone intelligenti, ciascuna
delle quali potrebbe smentire tutti i luoghi comuni sulla burocrazia.
- Cosa ci aspettiamo
da Rio? Quando sono intervenuta nella sessione plenaria nel Forum di Atene
ho detto: "Noi siamo pronti ad ospitare una discussione piu. avanzata
sul tema della Carta dei Diritti della Rete". Mentre lo dicevo mi
sentivo di fare un azzardo. Era un atto di coraggio, non sapevo se ci saremmo
riusciti. Poiche. mi sento in dovere, ancora di piu., di essere coraggiosa,
anche sulla spinta delle considerazioni che ho sentito oggi, provo a dire
cosa mi aspetto io da Rio: che non si discuta del se ma del come. Che si
dia avvio al percorso di costruzione della Carta.
- Questo sarebbe
un passo avanti fondamentale. Il Prof. Rodota. ci ha dato buone idee su
come procedere individuando un processo aperto, che prevede un ruolo delle
Nazioni Unite un ruolo sempre piu. forte, arricchito dagli apporti di una
molteplicita. di soggetti, a partire dalle dynamic coalition esistenti.
Un processo che non puo. essere solo top down, e neppure bottom up. Deve
essere una sintesi di tutte e due i metodi. Siamo di fronte a una sfida
grandissima.
- Quando sono
andata ad Atene e ho visto come funziona il metodo multistakeholder dove
esponenti delle multinazionali, dei governi e delle organizzazioni della
societa. civile discutevano in maniera assolutamente paritaria, con un
rispetto reciproco che e. difficile trovare in questi tempi mi son chiesta:
questo metodo puo. essere utilizzato anche non solo come piattaforma di
discussione, ma come processo decisionale, la sfida e. qui.E' una sfida
di prima grandezza, un fatto inedito.
- Quindi occorrono
molti stakeholder e regole condivise. Anche perche., come ha detto stamane
il Ministro Gentiloni, a volte i governi sono una parte del problema e
non una parte della soluzione.
- Ma la presenza
dei Governi, pur non essendo sufficiente, e. necessaria: sono le amministrazioni
politiche infatti a dover dirimere tutti i giorni questioni molto concrete
che riguardano la nuova generazione dei diritti. Problemi che spesso non
sanno come risolvere se non in modo estemporaneo e a volte inefficace,
perfino sul piano tecnico. Anche i grandi ¡°player¡±,
non solo i governi, hanno compreso l' esigenza di sviluppare l' economia
della conoscenza: e non si da. la societa. della conoscenza senza la centralita.
della cittadinanza digitale. La cittadinanza digitale e. un diritto fondamentale.
- Il Prof. Rodota.
ci ha dato molti spunti concreti e ci ha indicato tre step: fonti delle
regole; materie trattate; aree del mondo e stakeholder coinvolti. Il Ministro
Nicolais, e altri lo hanno sottolineato, ha proposto un Garante presso
le Nazioni Unite che possa esercitare poteri di moral suasion e di coordinamento
per il lavoro che ci aspetta sull' Internet Bill of Rights. Vorrei che
da Rio uscisse un mandato su questi punti o comunque si facesse un passo
avanti in termini di condivisione di questi punti e di avvio al processo
di costruzione dell' Internet Bill of Rights. Vorrei inoltre aggiungere
un' altra riflessione che mi sta molto a cuore: la Democrazia digitale.
- Nell' era del
2.0 c' e'. una voglia di partecipazione inedito degli utenti in rete, che
puo. rappresentare una straordinaria opportunita. di rilancio della partecipazione
democratica, di allargamento di forme di democrazia deliberativa. Ma puo.
anche scivolare verso derive populiste e verso ambigue tentazioni di democrazia
diretta. Ora se la politica e le istituzioni non definiscono regole per
consentire agli utenti di prendere parola, di avere voce e nuove forme
di cittadinanza attiva che possono essere molto utili al processo decisionale.
Questa occasione di allargamento della democrazia, se non gestita, puo.
ritorcersi contro le istituzioni e quindi paradossalmente contro la democrazia.
- Vi dico ora
cosa si deve aspettare l' Italia da me. L' Italia ormai si e. impegnata,
ci siamo impegnati, e ora dobbiamo andare avanti. Lo vogliamo fare con
slancio e quindi continueremo a lavorare, insieme al Comitato consultivo,
rafforzando la componente governativa. A questo scopo abbiamo istituito
un tavolo interministeriale che dovrebbe dare maggior coerenza all' azione
del Governo italiano. Vorrei poi rafforzare rapporti tra il Governo italiano
e il mondo dell' Internet italiana, che conta 20 milioni di utenti e un
gran numero di esperti, ricercatori competenti, sviluppatori, giuristi,
che sempre di piu. dovranno partecipare al processo della convergenza dei
saperi.
- Il Forum sul
sito DFIR rimarra. attivo fino a Rio e vi invito caldamente ad utilizzarlo.
Concludo. Il bel quaderno che ISOC ITALIA ha realizzato, si apre con una
profezia di Leonardo da Vinci, tratta dal Codice Atlantico: Parleransi
e toccheransi e abbracceransi li omini, stanti dall' uno all' altro emispherio,
e intenderansi i loro linguaggi. Solo il genio
visionario di Leonardo da Vinci poteva profetizzare l' avvento di Internet
con alcuni secoli di anticipo. Speriamo di avere ereditato tutti noi una
parte infinitesimale del suo coraggio visionario. Mi piace pensare che
qui, oggi, l' augurio di Leonardo abbia preso una forma piu. concreta.
- Ma il lavoro
e. appena iniziato e per portarlo avanti abbiamo bisogno di tutti voi.
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