MAINTAINER, PROVIDER, BUSINESS FRA SPAMMING E PROIBIZIONISMO
Se facciamo un passo indietro nella storia dell'informatica e della telematica, ci accorgiamo che è costellata da passaggi critici, obsolescenze improvvise, fin dall' inizio: incredibili visioni ed altrettanto incredibili cecità, drammatici riadattamenti e "cambi di parametro", molte rivoluzioni epocali nello spazio di una sola generazione (anche se applicare ad Internet la categoria della "generazione" è veramente problematico). Alcuni esempi di cambio di prospettiva:
Lo spam è una paradossale prova che in Internet tutto funziona davvero: Internet assorbe e riproduce tutto il mondo nel bene e nel male. Potremmo aggiungere che il mondo virtuale non è nient'altro che la trasposizione del mondo reale in chiave elettronica. Il protocollo SMTP, utilizzato da Internet per la posta elettronica, è semplice e affidabile.
Per far fronte ad un aumento del traffico stradale, causato dagli ingorghi ai numerosi caselli autostradali, si possono ottenere flussi più fluidi aumentando la larghezza della strada, creando più corsie alternative, attivando una nuova segnaletica per indicare sistemi di pagamento alternativi, favorendo la percorrenza sulla corsia veloce a scapito di quella lenta. Per la posta elettronica non è così. La differenza sta nel fatto che le soluzioni tecniche non bastano a risolvere compiutamente il problema e qualsiasi aumento di banda è subito vanificato. Le proporzioni con cui il fenomeno spam sta crescendo sono esponenziali; dall'agosto del 2003 più del 55% dei messaggi in rete rappresentano solo disturbo del traffico. Si può parlare di situazione divenuta patologica. Molte sono le metodologie di gestione dello spam che nel corso di questi anni sono state applicate per selezionare i messaggi in entrata.
La mia opinione è che la strada da seguire sia la certificazione di mittenza in senso largo, nell'attesa che nuovi protocolli alternativi a SMTP siano determinati e diffusi: potremmo pensare alla ricerca di nuove strade quali l'introduzione del concetto di autorevolezza della mittenza implicita o esplicita. Facciamo un passo indietro ed esaminiamo i goal o handicap di business che si prospettano.
Il dato certo è che un aumento del disturbo e delle risorse in campo genera spesso, e può corrispondere ad, una disillusione nell'utilizzo del mezzo. 2,5 miliardi di Euro la stima dei costi in Europa del servizio di posta elettronica, dove il 63% del totale dei messaggi è spam. 8 miliardi di Euro quale sommatoria nelle spese di banda e di difesa. Necessaria diviene una regolamentazione come risultato di una mediazione triangolare tra Tecnica, Politica e Mercato. Regolamentare:
Non nascondiamoci che l'utente medio vuole utilizzare la posta elettronica per promuovere i propri prodotti e le proprie soluzioni ad altri utenti. Un atteggiamento rigido che cerchi solo di garantire la comunicazione tra persona e persona è destinato a far fallire la posta elettronica perdendo tutti i vantaggi della comunicazione scritta elettronica. Si tornerebbe alla comunicazione punto e punto, con l'utilizzo della comunicazione verbale o del contatto telefonico. L'onere nella ricezione dello spam è diffusamente riconosciuto a carico dell'utente, sempre più impegnato a spendere per difendersi. C'è la necessità di fermare la corsa all'armamento. Una proposta per ribilanciare può partire da una revisione del sistema delle regole. Questa revisione può avere a premessa strategica la costituzione di formali corsie di e-marketing. Corrispondenza business=>business e privato=>business Qui si potrebbe standardizzare l'invio di messaggi alla casella info@nomedominio, senza consenso preventivo, con accettazione di default del destinatario taggato info della ricezione di messaggi promozionali. All'obiezione della quantità di messaggi che questa casella riceverebbe, ritengo ti poter rispondere che il fenomeno altro non potrebbe che sviluppare mercati interessanti, anche per tutta la comunicazione elettronica con analisi dei testi ricevuti, con gradiente o selettività di lettura. Questa funzione di e-marketing potrebbe diventare intuitiva e popolare già solo sulla base della conoscenza del nome a dominio, senza onere aggiunto per l'operatore. Il mercato di indirizzi e-mail potrebbe risultare utilmente penalizzato, con vantaggio per l'invio di messaggi a target definiti. Corrispondenza business=>privato Qui potrebbe essere utile pensare ad una gerarchia a sintassi public. Ad esempio nomeutente@public.nomeprovider come standard per la ricezione di messaggi di e-marketing o in alternativa public.nomeutente@nomeprovider con public quale tag di consenso. Sia a lato local-part che a lato host si possono diramare ramificazioni interessanti per la segmentazione del target es.:
Tutto questo può rispondere alla consapevolezza e volontà di gestione preventiva, di certo adatta alle esigenze di portali. L'onere è traducibile in un vantaggio di gestione e in taluni casi può essere opportunità di business per l'operatore stesso. Esistono probabilmente utenze disponibili fin da ora: agenzie di comunicazione, relazioni pubbliche, ed alcuni portali aziendali ed istituzionali. Tutti accomunati dalla necessità di inviare messaggi periodici a predefiniti gruppi di utenti. Secondary Level Domain ml.it mail.it Terza ipotesi. A fronte della già consolidata assegnazione d'uso di un dominio potrebbe essere generata la possibilità di assegnare un ulteriore livello sotto il ccTLD a suffisso ml.it ovvero mail.it (esempio bruschi.it ha diritto esclusivo ad ottenere bruschi.ml.it) Il registro dei domini potrebbe richiedere la quota fissa di nn volte l'attuale quota del dominio .it, con policy d'uso estese e molto vincolanti, con severi criteri di monitoraggio d'uso, che garantiscano all'utenza un uso professionale. Funzioni utente sicure ed affidabili, ad esempio cancellazione a prova "di bomba"; uso di server sicuri; monitoraggio; accreditamento del fornitore di hosting, accorgimenti che leghino indissolubilmente il nome a dominio e l'IP di residenza (IP fisso ed unico, reverse esatto, SPF, certificati digitali, ecc.) coerentemente fissati nelle condizioni di cessione all'utenza da parte dei provider d'hosting. In estrema sintesi: mercato chiuso ed estremamente rigoroso. La logica delle tre ipotesi è di contribuire a disarticolare il perverso rapporto di committenza business=>spamming, con apertura di canali e formalismi appropriati di e-marketing, ed auspicato decremento relativo ed assoluto dello spam. Per approfondimento vedi http://public.it NOTE [Nota 1] "Ritengo che il mercato mondiale possa avere bisogno massimo di 5 computer" [Nota 2] "Non c'è nessun motivo per il quale una persona abbia un computer in casa". |
RAIMONDO BRUSCHI
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