- La diffusione
dello spamming ha scardinato molte consolidate certezze.
- Basta guardare
agli Stati Uniti, patria d'ogni resistenza al ricorso, in questa e in altre
materia, allo strumento legislativo, visto come il veicolo di un inaccettabile
paternalismo.
- Proprio prendendo
le mosse dal fenomeno dello spamming, infatti, si è avuta una massiccia
adozione di norme, anche con sanzioni penali pesantissime.
- Non voglio qui
discuterne l'efficacia concreta. Credo, però, che questo cambiamento
culturale debba essere segnalato. Ad esso, infatti, contribuisce molto
anche un disagio delle imprese che si congiunge al bisogno di tutela da
parte degli utenti, e che fa emergere l'importanza della dimensione istituzionale
in senso proprio.
- Di questo bisogna
essere consapevoli, anche in una fase in cui continuano a mantenere specifica
rilevanza le tecnologie a difesa della privacy ed i codici deontologici.
Al tempo stesso, proprio i limiti delle discipline soltanto nazionali obbligano
a mettere all'ordine del giorno il tema di convenzioni internazionali in
materia.
- Il Garante per
la protezione dei dati personali ha sollevato questo problema fin dalla
Conferenza internazionale di Venezia del 2000. E la questione non può
essere accantonata.
- Naturalmente,
nessuno è così cieco da non vedere le difficoltà che
si incontrano lungo questa strada, e i tempi lunghi di iniziative del genere.
Ma è necessario che la discussione prosegua.
- Forse è
il caso di ricordare l'iniziativa del precedente Commissario europeo per
l'informazione, Erik Likkanen, che cercò appunto di aprire un dialogo
internazionale con gli Stati Uniti proprio sul tema dello spamming e delle
modalità per contrastarlo.
- La via di intese
parziali, di accordi regionali può essere il terreno di sperimentazioni
che, poi, potrebbero costituire la base di iniziative più larghe
e più mature.
- Questo, dunque,
può essere un terreno propizio all'apertura di un "transatlantic
privacy dialogue", che si affianchi agli altri dialoghi in corso tra
Unione europea e Stati Uniti.
- E chi crede
alla necessità di una alleanza tra molteplici forze e strumenti
diversi, nella prospettiva non solo utopica di una "Costituzione per
Internet", deve tenere l'occhio ben attento a quel che accadrà
in questo settore strategico della comunicazione di massa verso i cittadini.
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