SOMMARIO
- Questo studio
presenta l'evoluzione della produzione sociale basata su beni comuni (commons-based
peer production) analizzandone, attraverso alcuni casi reali, l'impatto
su neutralità della rete e diritto d'autore.
- Le misurazioni
presentate comprendono siti come Suprnova.org, Youtube.com, Facebook.com,
e sistemi peer-to-peer (P2P) come Kazaa, Bittorrent, and Tribler.
- Tali misurazioni
mostrano i due aspetti della produzione sociale, quello "pirata"
attraverso il quale questi sistemi P2P offrono la gratuita disponibilità
di film di Hollywood, e quello "samaritano", rappresentato dalla
rapida adesione di oltre 400.000 persone ad una comunità per organizzare
proteste contro gli eventi in Birmania.
- Il panorama
delle telecomunicazioni e della produzione di contenuti é sconvolto
da queste modalità di produzione orizzontale: é dunque probabile
che i ricavi delle rispettive industrie possano risentirne nel corso dei
prossimi anni.
- È anche
possibile che sistemi innovativi di P2P potranno vincere la battaglia contro
le più classiche tecnologie di distribuzione: si prevede pertanto
una continuazione delle azioni legali e tecniche volte a bloccare tale
traffico, anche in violazione della neutralità della rete.
- L'argomento
proposto dagli autori è che un approccio restrittivo ostacola l'innovazione
e provoca una grande discrepanza tra gli ordinamenti giuridici e le prospettive
degli utenti.
- Una riforma
delle leggi sul copyright è pertanto necessaria: in mancanza di
tale riforma le norme correnti risulteranno di fatto inapplicabili intorno
al 2010.
1.
INTRODUZIONE
- Ora che un miliardo
di persone sono connesse tramite l'Internet, la loro forza creativa combinata
sorpassa quella di qualunque industria. Nella rete il ruolo dei produttori
e dei consumatori sta cominciando a sfocarsi e a fondersi, in un'evoluzione
che è ben descritta dal termine prosumer (produttore-consumatore,
dall'inglese producer-consumer) (Toffler 1980).
- La crescita
delle attività prosumer sta cambiando il paesaggio del mondo del
business. Yochai Benkler ha descritto questo fenomeno come "il terzo
modo di produrre", separandolo così dai modelli tradizionali
di stato e mercato (Benkler 2002).
- Benkler ha per
l'appunto coniato il termine produzione sociale per descrivere questa nuova
forma di creazione di contenuti da parte di prosumer. In generale, in letteratura
tutti i concetti e gli esempi di produzione sociale si concentrano su ciò
che è qui definito come il lato samaritano della stessa: esiste
tuttavia anche un lato oscuro e dirompente, vale a dire il lato pirata,
che verrà discusso nella Sezione 2.
- In questo articolo
vengono presentate misurazioni relative a piattaforme per il peer-to-peer
(P2P) che permettono a grandi gruppi di prosumer di impegnarsi nella produzione
sociale.
- Un concetto
chiave di questa tecnologia è dato dalla sua natura decentralizzata,
che si traduce nella mancanza di una qualsiasi singola persona, autorità
o computer centrale che sia responsabile del sistema, da qui il termine
di peer-to-peer.
- Le misurazioni
disponibili consentono di caratterizzare lo sviluppo di piattaforme P2P
degli ultimi dieci anni (Sezione 3) e di coprire una vasta gamma
di argomenti, quali il comportamento nel cambiare il canale TV, la condivisione
di file usando il P2P, l'amicizia all'interno delle comunità di
Internet, ed i sistemi basati sul concetto di reputazione. I dati raccolti
indicano che la produzione sociale sta crescendo in quattro direzioni:
- i) un maggior
numero di persone sta utilizzando prodotti creati utilizzando la produzione
sociale basata su beni comuni
- ii) la produzione
creativa di massa è in aumento,
- iii) il grado
di sofisticazione delle piattaforme P2P sta migliorando rapidamente, e
- iv) i tipi di
prodotti offerti sono in espansione (ad esempio, prestito di denaro P2P)
(Manjoo 2006).
- Questo studio
affronta due aspetti della produzione sociale. Il primo aspetto è
quello volto a capire e quantificare i meccanismi sottostanti la produzione
sociale, individuando punti di forza, debolezze, e le condizioni che le
consentono di prosperare.
- Il secondo aspetto
riguarda l'influenza della produzione sociale su convergenza, neutralità
della rete, diritto d'autore, e sulla società in generale.
2.
LA FORZA DIROMPENTE DELLA PRODUZIONE SOCIALE
- La produzione
sociale può avere un grande impatto sugli attuali modelli di business.
Il rilascio del potere collettivo di grandi gruppi di utenti impegnati
nella produzione di massa è un cambiamento dirompente per la generazione
dei contenuti, per le telecomunicazioni e per gli altri settori industriali
coinvolti.
- In alcuni casi
l'offerta di una società può anche essere fornita a costo
zero da parte di un gruppo di volontari organizzati. In questa sezione
evidenziamo la forza dirompente della produzione sociale. Il primo esempio
è il sito web Wikipedia.org, in cui gli utenti collaborano per creare
un'enciclopedia che può essere scaricata e utilizzata gratuitamente.
- La qualità
di questa enciclopedia è stata valutata come circa uguale a quella
dell'Enciclopedia Britannica Online (Giles 2005). La pubblicazione
di tale valutazione è stata seguita da una significativa copertura
mediatica e si è scontrata con gravi critiche (ad esempio è
stata giudicata come "sbagliata e fuorviante" [Nota 1]
).
- Wikipedia è
oggi uno dei 10 siti più visitati al mondo, mentre Britannica.com
si colloca nella parte inferiore della classifica Top-5000 formulata dalla
società di monitoraggio Alexa.com: questo è un esempio di
effetto dirompente associato alla produzione sociale.
- Il secondo esempio
mostra la perturbazione causata dalla tecnologia P2P, che può essere
considerata come la compagna naturale della produzione sociale. Il P2P
sostituisce il tradizionale modello di Internet, in cui l'utente consuma
risorse di server centralizzati, con il modello prosumer, in cui l'utente
contribuisce sia il contenuto che le risorse hardware, eliminando così
la necessità di un server centrale.
- A questo proposito,
la condivisione di files P2P può essere considerata come una forma
di produzione sociale, dove dei produttori-consumatori si scambiano dei
contenuti (Pouwelse et al. 2005).
- Le misurazioni
del traffico Internet confermano che la condivisione di file P2P è
l'applicazione killer se si prende come parametro di osservazione il consumo
di banda trasmissiva. CacheLogic (cachelogic.com) ha esaminato i tipi di
traffico sulla dorsale di Internet nel periodo 1993-2006, ed i risultati
sono mostrati in Figura 1.
- Nei primi anni
1990, il protocollo Internet dominante è stato FTP. A metà
1990, il traffico FTP è stato superato dalla navigazione web.
- L'emergente
tecnologia P2P ha praticamente raddoppiato ogni anno la sua quota di traffico
nella dorsale di Internet, diventando il protocollo più popolare,
in termini di volume di traffico, dopo soli quattro anni di esistenza.
- Nel 2006, il
traffico P2P è stato responsabile per oltre due terzi di tutto il
traffico Internet, superando di quasi tre volte la navigazione sul web.
Una misurazione effettuata in Germania da ipoque.com ha mostrato come oltre
il 71% di tutto questo traffico P2P sia costituito da video. Un ulteriore
studio effettuato nel Regno Unito (Nielsen 2006) ha mostrato come "più
di due terzi dei cittadini britannici collegati alla rete hanno osservato
una qualche forma di contenuti video attraverso Internet".
- Sia i video
streaming che quelli scaricabili risultano essere popolari: in un'altra
misurazione Ellacoya.com ha rilevato che lo streaming video HTTP rappresentava
il 36% del traffico web.
- Da queste varie
misure, si può concludere che numerosi utenti di Internet guardano
video online e che la visione di questi video, trasportati da HTTP e da
protocolli P2P, domina il traffico Internet.
- Perché
la gente utilizza i contenuti video attraverso la rete, invece che attraverso
infrastrutture più tradizionali? Una risposta è che i video
su Internet sono spesso gratuiti, non sono legati ad orari di trasmissione
(video a richiesta), sono spesso privi di interruzioni pubblicitarie e,
nel caso del P2P, è possibile che non siano ancora (o non siano
più) disponibili nei cinematografi.
- Per quantificare
la forza dirompente della produzione di massa nel rendere disponibili i
più popolari film di Hollywood, si può prendere come riferimento
il portale P2P leader del 2004, suprnova.org.
- Sul quel sito
gli utenti hanno potuto trovare una grande ricchezza di contenuti con la
possibilità di effettuare lo scaricamento P2P con un solo clic.
Il sistema ha raggiunto un livello di popolarità di circa 800.000
visitatori univocamente identificati al giorno.
- Utilizzando
tecniche di scansione dei siti web, sono state ottenuti elenchi dettagliati
di tutti i file pubblicati attraverso Suprnova (Pouwelse et al. 2005).
- Tali elenchi
catturano l'intero ciclo di vita di Suprnova, dalla sua creazione, agli
inizi del 2003, fino alla sua chiusura (forzata) verso la fine del 2004.
L'insieme di dati raccolti contiene i nomi dei file che corrispondevano
ai nomi dei mille film più popolari di Hollywood di quegli anni.
- Questa corrispondenza
non è banale, poiché i nomi dei file sono copie letterali
del titolo del film solo in rari casi. Per facilitare questa attività
di riconoscimento è stato sviluppato un software che utilizza varie
regole per il consolidamento degli elenchi (ad esempio, "parte II"
equivale a " 2"), una funzione di valutazione per scegliere l'accoppiata
più adatta tra diverse alternative ed una tecnica di accoppiamento
di stringhe basata sulla distanza di Damerau-Levenshtein [Nota 2].
- La Figura 2
mostra la disponibilità di film di Hollywood sul portale Suprnova.
I risultati coprono il periodo di tempo a partire dal 2003 fino alla fine
del 2004. L'asse orizzontale rappresenta la data di uscita ufficiale di
film nei cinema degli Stati Uniti. L'asse verticale indica la data in cui
i file corrispondenti ai titoli dei film sono stati caricati su Suprnova.
- Tale figura
permette di conoscere sia il numero di titoli di Hollywood che sono stati
resi disponibili per il download che il tempo di disponibilità.
La correlazione tra il tempo di rilascio dei film ed il tempo di "iniezione"
nel circuito P2P è osservabile come una linea irregolare che va
dal basso a sinistra verso l'alto a destra.
- Lavori precedenti
avevano esaminato un campione di 183 film e ha rilevato che il 77% erano
stati rilasciati in maniera non autorizzata da addetti ai lavori dell'industria
cinematografica (Byers et al. 2004).
- Le misurazioni
rendono evidente che, per un numero significativo di titoli, gli utenti
non devono più attendere la trasmissione televisiva né il
rilascio nei teatri, poiché la disponibilità nei circuiti
P2P anticipa il rilascio attraverso i canali ufficiali.
- Siccome si è
stimato che il costo di esercizio di Suprnova sia stato inferiore a $500
al mese, si può concludere che la collaborazione tra prosumer per
la distribuzione di contenuti video sta dimostrando di essere efficace,
popolare, efficiente in termini di costi e dirompente rispetto ai modelli
di business esistenti.
3.
L'EVOLUZIONE DELLE PIATTAFORME P2P
- In questa sezione
è presentata un'analisi quantitativa dell'evoluzione delle piattaforme
P2P. Una piattaforma P2P è definita come un "meccanismo abilitante,
privo di un'autorità centrale, per consentire l'interazione umana
e la cooperazione su scala illimitata tramite mutua donazione di risorse
di calcolo e comunicazione".
- L'analisi si
sviluppa analizzando sette casi relativi alle piattaforme P2P, ognuna delle
quali rappresenta un passo nell'evoluzione di queste piattaforme. Un attento
studio di questa evoluzione ci porta a credere che piattaforme P2P efficaci
siano caratterizzate dai seguenti quattro elementi cardinali:
- (1) La capacità
di distinguere i contributi buoni da quelli cattivi;
- (2) Un meccanismo
di regolazione per le risorse del computer;
- (3) Buoni meccanismi
per la comunicazione di gruppo;
- (4) Un senso
di comunità.
- Per quanto riguarda
la prima di queste caratteristiche, il contributo è considerato
l'elemento elementare della collaborazione effettuata da un singolo prosumer.
Un contributo può avere la forma, per esempio, di un commento di
poche righe, un giudizio di qualità, oppure di un clip video. Tuttavia,
alcuni contributi contengono errori o sono semplicemente spam.
- La seconda caratteristica
serve a garantire che sufficienti risorse del computer siano mantenute
disponibili per eseguire il software P2P e memorizzare i dati contribuiti.
- Il terzo aspetto
riguarda la creazione di canali di comunicazione per consentire ai prosumer
plasmare i loro contributi.
- La quarta caratteristica
è l'esigenza di una visione e di una cultura condivisa al fine di
garantire la sostenibilità a lungo termine. Un senso di comunità
è di vitale importanza per superare le differenze di opinione. Le
comunità forniscono anche un senso di appartenenza ed incentivi
per motivare i volontari.
- Questa quarta
caratteristica cardinale è stata studiata nel contesto di problemi
di azione collettiva e di formazione di gruppo (Cornes and Sandler 1996).
3.1.
Primi contenuti generati dagli utenti e sistemi di moderazione
- Le piattaforme
P2P hanno una storia di circa dieci anni, a partire dalla creazione del
sito Slashdot.org nel 1997.
- Questo sito
ha rappresentato il primo caso di grandi dimensioni di generazione di contenuti
e di moderazione da parte dagli stessi utenti. Slashdot è ormai
da molti anni una fonte molto popolare di notizie sulla tecnologia.
- Esso non solo
presenta le notizie, ma soprattutto è stato un pioniere nella costruzione
di una comunità auto-regolata di prosumer, tramite aree di discussione
centrate sulla notizia.
- La novità
introdotta consisteva appunto nel fatto che il dibattito è moderato
dagli utenti stessi. Gli utenti di Slashdot hanno la possibilità
di allegare liberamente dei commenti ai singoli articoli. Tali commenti
contengono osservazioni, miglioramenti e approfondimenti sulle corrispondenti
notizie.
- Slashdot utilizza
un sistema di classificazione basato su voto e reputazione dell'utente
per la determinazione di un punteggio associato ad ogni commento. Il punteggio
varia da 1 (inferiore) a 5 (penetrante).
- Gli utenti ricevono,
in maniera casuale, la possibilità di moderare i commenti diminuendo
(-1) aumentando (+1) punteggi. L'iniziale punteggio attribuito ai commenti
è pari a 1 per gli utenti registrati e 0 per i commenti anonimi.
- Nel maggio 2000
abbiamo misurato la risposta del moderatore di Slashdot a 30 notizie che
hanno ricevuto 4250 commenti e 1400 moderazioni.
- La figura 3
mostra la durata media del processo di moderazione, dall'inserimento fino
alla ricezione del punteggio finale. Il punteggio iniziale di quasi l'80%
dei commenti non ha subito cambiamenti. Per gli altri, sono bastati 37
minuti prima che osservazioni successivamente valutate come "penetranti"
ottenessero il primo incremento del giudizio.
- I risultati
dimostrano che questo processo di moderazione collaborativa è rapido
e molto reattivo. Nel giro di alcune ore i buoni contenuti sono separati
da quelli cattivi, come indicato dalla rapida identificazione di commenti
spam anonimi.
- È da
notare come that Slashdot, che rappresenta la prima fase della evoluzione
del P2P, manchi di due dei quattro elementi cardine: gli utenti di Slashdot
non possono organizzarsi in gruppi o comunità, le funzioni di collaborazione
sono ancora elementari, e le risorse necessarie per far funzionare il sistema
sono fornite da ricavi pubblicitari.
3.2.
Proprietà pubblica di contenuti generati dagli utenti
- In Slashdot
i commenti vengono generati dagli utenti, ma appartengono ai proprietari
del sito. Il secondo passo nell'evoluzione delle piattaforme P2P rappresenta
invece la transizione verso la proprietà comunitaria dei contenuti,
in cui il contenuto è reso disponibile con un diritto d'autore simile
alla licenza per il software Open Source.
- L'esempio più
sofisticato dal 1999 è il sito web Musicbrainz.org. Il sito web
Musicbrainz è la patria di una comunità che costruisce un'enciclopedia
musicale attraverso attraverso un sito che raccoglie informazioni sugli
artisti, le loro opere, paesi di origine, le relazioni tra gli artisti,
date di rilascio di album e canzoni, eccetera. Musicbrainz a tutto maggio
2008 conteneva 380.000 nomi di artisti e 6.710.000 brani musicali.
- Fatto ancora
più rilevante, più di 389.000 volontari hanno inserito contenuti
in questa banca dati e corretto errori di ortografia usando un sistema
avanzato di voto e moderazione. Rispetto a Slashdot è chiaro che
il funzionamento del processo di moderazione in Musicbrainz ha maggiore
complessità e sofisticazione.
- Questo sistema
presenta in forma basilare tutte e quattro le caratteristiche cardinali
di una piattaforma P2P: un processo di voto, un fondo per la raccolta di
donazioni volontarie per il funzionamento del sito web, una mailing list
dedicata alla costruzione del consenso, e una visione condivisa, come indicato
nel corrispondente contratto sociale (Musicbrainz 1999).
3.3.
Valorizzare le risorse donate
- Il sistema per
la condivisione di file P2P Kazaa, lanciato nel marzo 2001, permette lo
scambio di file multimediali tra prosumers senza la mediazione di un server
e può essere considerato la terza tappa nell'evoluzione delle piattaforme
P2P (Leibowitz, Ripeanu, e Wierzbicki 2003).
- All'inizio del
2003 abbiamo condotto una serie di misurazioni, esaminando la regolazione
della banda trasmissiva nella rete di Kazaa. Come regola generale, ogni
file scaricato deve essere prima caricato da un altro utente. Il fattore
di condivisione di riferimento, pari a 1, è realizzato dagli utenti
che donano la stessa quantità di larghezza di banda che consumano.
- La maggior parte
degli utenti consumano molto più banda trasmissiva di quella che
contribuiscono. Questo problema è noto come "freeriding"
(Adar e Huberman 2000).
- La tabella 1
mostra i rapporti di condivisione di un campione di 556 utenti di Kazaa
(rapporto tra bytes caricati e bytes scaricati). Una piccola minoranza
di prosumer (22,5%), classificati nell'interfaccia utente di Kazaa come
"Deity" e "God", sono responsabili per la maggior parte
delle donazioni di banda trasmissiva.
- A causa del
freeriding, la prestazione del sistema associata allo scaricamento di files
risulta notevolmente degradata. Il caso Kazaa dimostra la necessità
di disporre di un robusto meccanismo per assicurare la donazione di una
quantità sufficiente di risorse. Nel caso ideale, dovrebbe essere
creata un'economia delle risorse priva di perdite, in cui ogni prosumer
é vincolato a donare risorse almeno pari al suo consumo della risorsa
collettiva.
- Anche questo
problema può ancora essere visto come una necessità di assicurare
la separazione del bene dal male (in questo caso il fenomeno dei "freerider").
Kazaa rappresenta un primo passo verso la regolamentazione distribuita
delle risorse donate, aderendo alla seconda caratteristica cardinale delle
piattaforme P2P efficaci.
3.4.
Regolazione delle donazioni di capacità trasmissiva
- Il problema
del "freeriding" riscontrato in Kazaa è stato affrontato
nella progettazione del protocollo Bittorrent (Cohen 2003), un protocollo
per il download di file P2P che prevede incentivi alla donazione di banda
trasmissiva. Il meccanismo di incentivazione di Bittorrent è costruito
su un'economia di baratto dei dati.
- Più precisamente,
Bittorrent si avvale di una variante del meccanismo tit-for-tat per legare
la velocità di scaricamento dei contenuti al valore dei contributi
attuali. Con tit-for-tat gli utenti si scambiano (barattano) contenuti
locali in cambio di contenuti che desiderano ottenere da altri utenti.
Bittorrent è solo un protocollo per scaricare contenuti: la funzionalità
di ricerca dei contenuti, indispensabile a fornire una soluzione completa
per la condivisione di file, deve essere fornita mediante di servizi esterni.
- Un esempio ben
noto di un servizio di ricerca contenuto è il sito Suprnova già
descritto in dettaglio nella sezione 2.
- Bittorrent/Suprnova
rappresenta un passo avanti nel passaggio da un approccio monolitico verso
una soluzione a due livelli. Questo approccio ha consentito l'evoluzione
indipendente del protocollo di trasferimento dei contenuti e della funzionalità
di ricerca.
- Il sistema decentralizzato
Kazaa é però presto entrato in sofferenza a causa di spam
ed inquinamento dei contenuti. Suprnova reagito facendo un passo indietro
nell'evoluzione ed ha quindi introdotto un gruppo di server web replicati
con un sistema di moderazione basato sui prosumer.
- Per mantenere
"puliti" i contenuti, i nuovi contributi venivano prima ispezionati
manualmente dai moderatori, con l'obiettivo di eliminare i contenuti falsi,
quelli di bassa qualità e quelli con errori di denominazione. I
normali utenti che inviano dei contenuti sono soggetti al meccanismo di
moderazione.
- Per ridurre
l'onere associato a tale processo di moderazione, gli utenti che inseriscono
contributi corretti in maniera frequente sono promossi al rango di contributore
non moderato ed autorizzati ad aggiungere direttamente i contenuti. I contributori
non moderati possono comunque richiedere di essere promossi allo stato
di moderatore.
- La Figura 4
mostra la quantità di contenuti pubblicati dalle tre tipologie di
utenti (moderati, non moderati, moderatori) ricavato dai dati raccolti
da Bittorrent/Suprnova.
- L'asse orizzontale
presenta gli utenti, ordinati secondo la quantità di contenuti inseriti.
L'asse verticale indica la quantità di contenuti che essi hanno
inserito in Supernova.
- Il case study
Bittorrent/Suprnova evidenzia le difficoltà nel costruire un sistema
di condivisione dei contenuti scalabile ed immune da spam. Bittorrent affronta
la seconda caratteristica cardinale fornendo incentivi al caricamento di
dati, ma anche questo approccio non è a prova di frode (Piatek et
al. 2007).
3.5.
Interazione comunitaria
- Youtube.com,
attualmente il più grande sito per la pubblicazione di clip video,
rappresenta il quinto passo nell'evoluzione delle piattaforme P2P.
- Sotto molti
punti di vista, l'architettura Youtube rappresenta un passo indietro nell'evoluzione
delle piattaforme P2P: ad esempio, tutte le funzionalità del sistema
sono fornito attraverso un unico sito web che esegue il software proprietario.
Inoltre, analogamente a Slashdot, i contributi degli utenti sono soggetti
a clausole restrittive del diritto d'autore.
- Le limitazioni
architetturali e sul diritto d'autore di Youtube sono però compensate
dalla ricchezza della sua funzionalità comunitaria.
- Con l'aiuto
di un supercomputer abbiamo esplorato, a partire dall'estate del 2006,
oltre 5 milioni di pagine web di Youtube. Questa scansione contiene numerose
dettagliate informazioni sugli utenti, come la loro età ed il paese
di origine, l'ultimo collegamento, il loro elenco di clip video preferiti
ed i loro amici Youtube.
- La figura 5
mostra, per un campione di 592.900 utenti, quanti amici abbiano su Youtube.
L'asse orizzontale mostra i vari utenti ordinati in base al loro numero
di amici (asse verticale). L'utente più a sinistra in questa immagine
ha 27.716 "amici".
- La dimensione
della rete sociale catturata nellle misurazioni indica che con Youtube
il terzo e il quarto elemento cardinale delle piattaforme P2P sono stati
sviluppati fino a raggiungere un livello di sofisticazione superiore.
- La semplicità
e facilità d'uso di Youtube è una delle forze trainanti dietro
il suo successo.
- Il costo di
funzionamento del grande numero di server che costituiscono Youtube deve
essere in qualche modo recuperato con annunci pubblicitari mirati. Google
ha acquisito YouTube per 1.650 milioni di dollari ed i ricavi presenti
e futuri sono al centro di grande speculazione [Nota 3].
- Resta da vedere
se questo approccio possa competere con la condivisione di file P2P e possa
sostenere caratteristiche nuove e costose, come il formato HDTV.
3.6.
Produzione sociale di nuove funzionalità
- Il sito Facebook.com
porta le piattaforme P2P ad un nuovo livello, e costituisce il sesto passo
dell'evoluzione delle piattaforme P2P. Facebook è un sito web che
consente la creazione di reti sociali, comunità di interesse speciale,
e ricco contenuto multimediale.
- L'elemento chiave
è che Facebook permette ai prosumer di migliorare ed espandere le
funzionalità della piattaforma con la creazione di "applicazioni
prosumer". Tutte le applicazioni prosumer disponibili possono essere
viste attraverso un menu di navigazione. Un utente può installare
applicazioni prosumer con pochi clic di mouse.
- Durante la procedura
di installazione un utente concede diritti di accesso all'applicazione
prosumer. La nuova applicazione può quindi accedere alla lista di
amici, inviare messaggi, e si può aggiungere alla pagina principale
dell'utente Facebook. Al 27 settembre 2007 erano disponibili 4.626 di tali
applicazioni, che erano diventate 6.049 quattro settimane più tardi.
Questa crescita di 355 applicazioni alla settimana indica che Facebook
è una fiorente comunità che si espande attivamente.
- Una scoperta
chiave è stata l'esistenza di una "applicazione spam"
su Facebook. Ad esempio, l'applicazione chiamata "Sarai un multimilionario?"
forza l'utente ad inviare un messaggio personale ai suoi amici, chiedendo
anche a loro di installare questa applicazione. L'applicazione spam tenta
di diffondersi in maniera virale attraverso la rete sociale, guadagnando
l'accesso a informazioni personali, con l'obiettivo di generare un reddito
da pubblicità mirata, senza offrire reale funzionalità.
- Le osservazioni
indicano che la produzione sociale si é espansa dalle origini nelle
comunità tecnologiche (ad esempio, Slashdot) ad altri settori della
società. Le dinamiche di utilizzo di piattaforme P2P in altri settori
della società sono illustrate nell'esempio dalle sollevazioni in
Birmania.
- La comunità
Facebook denominata "Supporto alla protesta dei monaci in Birmania"
è cresciuta a più di 400.000 membri in meno di 20 giorni.
- La Figura 6
mostra la velocità di crescita di questa comunità. L'asse
orizzontale mostra il numero di giorni dalla fondazione della comunità
e l'asse verticale mostra la dimensione della comunità.
- La crescita
massima si è verificata il 29 settembre 2007, con 100.000 nuovi
membri in un unico giorno. Si può concludere che Facebook rappresenta
un passo avanti nell'evoluzione di comunità prosumer con impatto
sulla società.
3.7.
Reputazione e comunità decentrate
- Il sistema di
condivisione di file P2P Tribler (Pouwelse et al. 2008) può
essere considerato come il settimo passo dell'evoluzione delle piattaforme
P2P. Tribler comprende un sistema di reputazione per il calcolo della "bontà"
degli altri utenti.
- Sistemi di reputazione
come quelli utilizzati sul sito di aste Ebay.com si sono dimostrati difficili
da realizzare in un'impostazione P2P (Sarkio 2006, Kamvar, Schlosser
e Garcia-Molina 2003).
- Tribler è
il primo sistema a introdurre un sistema decentrato per la valutazione
della reputazione degli utenti. Nei suoi aspetti progettuali, Tribler è
l'esatto contrario di Youtube and Facebook in quanto è priva di
qualsiasi punto centrale, è senza scopo di lucro, utilizza licenze
Open Source, e sfrutta un modello aperto per lo sviluppo del software.
In Tribler giocano un ruolo centrale i suoi aspetti sociali, la sua compatibilità
con Bittorrent, e la ricerca veloce di contenuti tramite parola chiave.
- Il sistema di
reputazione di Tribler si fonda sulla "bontà" degli altri
utenti in termini di affidabilità, di contenuti preferiti e di condivisione
di banda trasmissiva. L'informazione sulla bontà è legata
ad un identificativo a chiave pubblica immagazzinato in un database chiamato
MegaCache. Un agente Tribler esplora costantemente la rete P2P, alla ricerca
di contenuti freschi e di persone, facendo una nuova connessione ogni pochi
secondi secondo un protocollo epidemico (Pouwelse et al. 2008).
- La somiglianza
delle preferenze di download dei vari utenti è determinata utilizzando
tecniche di filtraggio collaborativo. Utenti con gusti simili sono una
considerati "migliori" e ri-contattati periodicamente per accelerare
la scoperta di contenuti (clustering semantico).
- Ogni peer Tribler
tiene traccia dei contributi degli altri utenti, in termini di banda, tramite
un protocollo chiamato BarterCast [Nota 4] che consente l'identificazione
dei freerider (Adar and Huberman 2000).
- Ogni utente
condivide tramite BarterCast la lista dei peer che gli hanno donato della
banda di upload. Utenti senza preventiva conoscenza reciproca possono così
utilizzare il riscontro ottenuti da utenti da loro conosciuti per valutare
l'affidabilità di ciascun'altro.
- La figura 7
mostra un grafico di tali contributi di banda trasmissiva così come
sono stati rilevati da un utente del software Tribler.
- Questi dati
sono stati accumulati nel periodo di sei settimane dopo l'introduzione
di BarterCast all'interno di Tribler.
- I 690 nodi in
figura rappresentano dei peer, gli estremi dei trasferimenti di contenuto.
Il grande nodo centrale rappresenta l'utente locale. Il 52 bordi che si
dipartono dal peer locale sono dovute al baratto diretto con 52 peer Tribler.
- L'insieme di
questi bordi forma una rete di fiducia che può essere usata per
stimare la reputazione di un qualunque peer usando algoritmi come PageRank,
EigenTrust, e MaxFlow (Sarkio 2006, Kamvar, Schlosser e Garcia-Molina
2003).
- Ogni utente
Tribler usa questo dato per calcolare, usando l'algoritmo MaxFlow, se un
peer è un possibile freerider. La densità e la copertura
della figura 7 forniscono un'indicazione della forza di questo approccio.
- Nonostante sia
lontano dall'essere perfetto, Tribler è, secondo gli autori, il
più sofisticato approccio correntemente disponibile, rappresentando
un passo avanti rispetto all'approccio di Kazaa e dell'algoritmo tit-for-tat
di Bittorrent, dove l'inefficienza e l'insicurezza di entrambi è
stata in precedenza dimostrata (Piatek et al. 2007).
- Si può
anche notare come Tribler incorpori tutte le caratteristiche cardinali
delle piattaforme P2P e come la purezza accademica dell'architettura non
presenti punti centrali tali da limitare la futura scalabilità del
sistema.
3.8.
Argomenti di ricerca, tendenze, sviluppi futuri
- L'evoluzione
delle piattaforme P2P mostra come la decentralizzazione e la fiducia rappresentino
le due sfide primarie per i ricercatori. Le piattaforme P2P decentralizzate
restano indietro in termini di sofisticazione rispetto agli approcci basati
su servizi web centralizzati.
- Il problema
di base dell'approccio decentralizzato consiste nel trasformare risorse
di calcolo donate, inaffidabili e non sicure in una piattaforma P2P affidabile,
e nel raccogliere informazioni disperse attraverso l'uso di software che
viene eseguito a livello locale.
- L'approccio
decentralizzato, intrinsecamente più complesso, rimane comunque
l'approccio preferito a causa dell'intrinseca scalabilità dei sistemi
decentralizzati. Ad esempio, un servizio centralizzato come Wikipedia richiede
una raccolta continua di donazioni per rimanere operativo [Nota 5].
- È molto
probabile che gli sforzi volti a mantenere la decentralizzazione continueranno,
migliorando allo stesso tempo in termini di sofisticazione.
- La seconda sfida
che ricorre in tutti i casi presentati è la separazione del bene
dal male. Un sistema distribuito per la valutazione della reputazione è
necessario per identificare i buoni prosumer sia in termini di contenuti
contribuiti che di risorse di elaborazione donate (Sarkio 2006, Kamvar,
Schlosser e Garcia-Molina 2003).
- Ciò consentirà
di realizzare significativi guadagni di efficienza e permetterà
alla produzione sociale di svilupparsi ulteriormente.
- Un sistema di
reputazione affidabile potrebbe anche permettere la creazione di una valuta
di scambio dell'Internet e di un mercato di risorse e servizi [Nota
5] in grado di prevenire comportamenti disonesti (Piatek et al.
2007).
- Descriviamo
ora i due principali sviluppi delle piattaforme P2P che saranno pronti
per l'utilizzo in massa nel periodo 2009-2010.
- La prima innovazione
sarà il servizio di Video on Demand in alta definizione (HDTV).
Questo richiederà miglioramenti della seconda funzione cardinale
delle piattaforme P2P (meccanismo di regolamentazione per le risorse del
computer) e una maggiore diffusione dell'accesso Internet ad alta velocità.
- La seconda innovazione
sarà la possibilità di scambiare contenuti in forma anonima
utilizzando una darknet, ovvero un meccanismo volto a vanificare sia la
censura di Internet che l'applicazione della legge sul copyright. Il gruppo
freenetproject.org ha già prodotto una darknet nel 2000, ma questa
era lenta, difficile da usare, e con un'offerta limitata.
- Le darknets
contrastano con la seconda caratteristica cardinale delle piattaforme P2P,
poiché il pieno anonimato ed i costi supplementari per la capacità
trasmissiva si conciliano difficilmente con l'obbligazione nei confronti
degli utenti a contribuire risorse.
- Entro il 2010
le darknets dovrebbero essere in grado di offrire lo stesse prestazioni
del software tradizionale P2P, facendo ricorso a tecniche di social networking,
ed al momento non esistono metodi efficaci tecnologici o legali per fermarle
(Zittrain 2007).
- Tecnologie come
il calcolo sicuro e la gestione dei diritti digitali (DRM) sono già
state considerate inadeguate a contrastare il fenomeno della darknets (Schecter,
Greenstadt and Smith 2003). I pareri sul futuro della produzione sociale
variano da "si tratta di uno scherzo di breve durata" a "l'unione
dei dilettanti soppianterà l'istituto professionale come motrice
della cultura comune" [Nota 7].
- Una causa possibile
per un tale declino potrebbe essere la comparsa di meccanismi monetari
per ricompensare i contributori, ma questo studio non è riuscito
a trovare prove che vadano a suffragare questa opzione. È tuttavia
probabile che entrambi i punti di vista siano corretti. I contributi e
le donazioni di risorse rimarranno volontari, ma genereranno una sorta
di "credito sociale" che potrà essere fatto circolare
ed utilizzato in altri contesti.
- È anche
probabile che una "valuta di Internet" o un "credito sociale"
basato di un robusto sistema di reputazione possano creare un ecosistema
in cui sia i prosumer che il business possano prosperare. Per molti anni
si é assistito ad una crescita continua della produzione di massa
in termini di utilizzo, ampiezza della produzione creativa, sofisticazione,
ed i livelli attuali appaiono essere sostenibili nel corso del tempo.
- Se questa tendenza
continuerà, si può prevedere che la produzione sociale diventerà
il modello creativo trainante dell'Internet entro il 2010-2012.
4.
DISCUSSIONE SU PRODUZIONE SOCIALE, NEUTRALITÀ DELLA RETE E COPYRIGHT
- I casi illustrati
nella sezione precedente hanno fornito dettagli sulla crescita e sull'ulteriore
potenziale dirompente della produzione di massa. Nelle sezioni diamo un'ampia
visione della peer production, collegandola ai precedenti storici sulla
discriminazione di prezzo e sui diritti di proprietà.
4.1.
Convergenza, neutralità della rete, innovazione
- Un'infrastruttura
convergente può essere utilizzata per offrire servizi quali televisione,
voce e dati. La discussione sulla neutralità della rete ruota intorno
al non favorire un servizio o fornitore di servizi rispetto ad un altro,
e sul non introdurre tariffe extra a carico dei provider. In questo dibattito
si trascura spesso la storia della discriminazione di prezzo, che dura
da diversi secoli: Andrew Odlyzko in (Odlyzko 2008) lega numerosi
precedenti storici di discriminazione di prezzo all'attuale dibattito sulla
neutralità della rete, combinandolo con osservazioni generali sul
settore delle telecomunicazioni.
- Questa sezione
estende l'opera citata e la amplia con riflessioni sulla peer production.
- La chiave della
pratica corrente di discriminazione di prezzo è la Tabella 2,
che mostra il costo finale per diversi servizi di rete.
- Si può
notare come i livelli di prezzo dei servizi di testo (ad es. SMS) eccedano
di diversi ordini di grandezza il costo di trasporto nella dorsale di Internet.
Il mantenimento di questa struttura di prezzo è valutato essenziale
dagli Internet provider. "La lezione chiave è che i fornitori
di servizi tradizionali resistono alla pressione di diventare semplici
gestori di tubi" (Crowcroft 2007).
- Le forze che
guidano l'industria delle telecomunicazioni sembrano voler ripetere i livelli
di profitto associati ai servizi SMS, causando così un triplice
livello di inefficienza. Da una parte
- (1) l'industria
evita di concentrarsi nella sua attività primaria, il fornire servizi
di connettività, e non tiene in considerazione la domanda dei consumatori
in maniera competitiva, investendo miliardi secondo pratiche che spesso
risultano inefficaci,
- (2) sviluppando
nuovi servizi di cui non si sentiva il bisogno e
- (3) tecnologie
per adattare l'infrastruttura di rete alle applicazioni degli utenti.
- La prova della
prima causa di inefficienza è data dal caso del provider Internet
francese Free.fr [Nota 8] . L'industria sostiene che la neutralità
della rete sarebbe di impedimento alla creazione di una rete a banda larga
"terribilmente costosa".
- Tuttavia, le
reti a banda larga possono essere costruite in maniera poco costosa seguendo
la lezione francese. Free.fr offre accesso illimitato ad alta velocità
ad un costo che è una frazione di quello dei competitori, e nonostante
ciò riesce ad ottenere i più elevati ricavi lordi dell'industria
di telecomunicazione dell'Unione Europea.
- I motivi risiedono
nella combinazione di accesso disaggregato alla rete locale (unbundling)
e dark fiber, integrazione verticale, utilizzo di DSLAM propri, struttura
di rete semplice, tariffa flat dirompente di 30 Euro per collegamenti a
28 Mbps, IPTV e chiamate VOIP internazionali illimitate.
- Per contenere
i costi Free.fr costruisce e perfeziona continuamente le proprie set-top
boxes ed ha sviluppato un semplice sistema di billing [Nota 9] .
- La seconda causa
dietro l'inefficienza dell'industria delle telecomunicazioni è il
continuo tentativo di competere con i fornitori di servizi diretti agli
utenti finali usando tecnologia più costosa e meno efficiente, concentrandosi
sulla distribuzione di contenuti secondo il modello client/server ed ignorando
il P2P.
- La mancanza
di innovazioni di successo da parte dell'industria delle telecomunicazioni
relativamente allo sviluppo di servizi per gli utenti finali è stata
analizzata in dettaglio (Odlyzko 2004).
- Essa è
stata incapace di prevedere e sfruttare innovazioni come Youtube e Facebook,
e in aggiunta a ciò, come verificato dal progetto Glasnost [Nota
10] , esistono società come Comcast, Cox ed altre, che bloccano
il traffico P2P.
- Vale la presunzione
secondo la quale l'uso "eccessivo" della banda larga da parte
degli utenti P2P non può non risultare in interferenze ai servizi
forniti agli altri utenti. Anche questo è un esempio dell'incapacitàdell'industria
di comprendere la domanda dei consumatori e di quantificare la capacità
di rete associata.
- Le tre maggiori
fonti di reddito della Tabella 2 sono minacciate dalle innovazioni introdotte
dalle piattaforme P2P. L'offerta di servizi P2P wireless di messaggistica
e voce sta maturando ed è guardata con preoccupazione dall'industria
[Nota 11] .
- I prossimi terminali
duali GSM-Wifi, insieme all'offerta Internet a basso costo dei comuni,
saranno i probabili vincitori di una competizione equa basata sul merito.
- La terza causa
di inefficienza deriva dell'amore dell'industria per le storiche tecnologie
a commutazione di circuito con qualità di servizio predeterminata
ed dal corrispondente risentimento per la commutazione di pacchetto best-effort
dell'era di Internet.
- L'esperienza
dei decenni trascorsi ha indicato che è in generale più economico
adattare le applicazioni alle reti best-effort, piuttosto che costruire
reti intelligenti con qualità di servizio certa.
- La produzione
di massa, la tecnologia P2P, insieme con le reti "stupide", formano
una combinazione naturale in grado di offrire interconnessioni ad altissima
velocità nella dorsale, intelligenza alle estremità e scalabilità
tale da poter servire tutta l'umanità'.
- Studi dettagliati
come (Yuksel et al. 2007) mostrano che l'assicurare risorse sufficienti
ad una rete best-effort attraverso la pratica dell'overprovisioning richiede
più banda trasmissiva di quella richiesta usando "flussi"
(ad es. circuiti) con qualità del servizio garantita.
- Tuttavia, questo
studio, così come altri, non fornisce una modellazione accurata
delle economie ottenibili risparmiando tale frazione della banda trasmissiva.
- L'overprovisioning
potrebbe essere un modello economicamente sostenibile anche con una crescita
consistente del traffico Internet pari al 50-60% annuo [Nota 12]
ed apparati per la qualità del servizio inerentemente più
costosi. In sintesi, optare per una rete "stupida" è probabilmente
una scelta intelligente.
- Il successo
di Free.fr e le pubbliche proteste cui blocchi effettuati da Comcast mostrano
l'efficacia della trasparenza e della concorrenza.
- È un
peccato che alle società sia ancora consentito di pubblicizzare
in maniera ingannevole l'accesso Internet "illimitato" ma vincolato
da politiche di utilizzo che limitano in numero di Gigabyte di traffico
e bloccano il P2P.
- In conclusione,
è molto più probabile che si possa migliorare il benessere
economico attraverso la creazione di una vera e trasparente concorrenza
nei mercati della banda larga e delle telecomunicazioni in generale rispetto
ad operare dei tentativi volti ad assicurare la neutralità della
rete.
4.2.
L'industria dei contenuti, i diritti d'autore, e le licenze obbligatorie
- È molto
probabile che la produzione sociale forzerà una trasformazione dell'industria
dei contenuti. Questa industria è sotto attacco da quattro direzioni:
- 1) L'erosione
delle fondamenta del copyright
- 2) Il lato pirata
della produzione di massa
- 3) Il cambiamento
delle abitudini rispetto al copyright
- 4) Il progresso
delle darknets.
- Lo sviluppo
della produzione sociale ed analisi storiche dettagliate stanno minando
la giustificazione economica delle vigenti leggi sul copyright.
- La visione dominante
è che la mancanza di tutele legislative per i prodotti culturali
risulterebbe in fallimento del mercato e sottoproduzione: nonostante ciò
la produzione di massa sta sostituendo in maniera crescente il concetto
di bene comune a quello di proprietà privata, offrendo una ricca
scelta di prodotti competitivi.
- Un'analisi 1.000
anni di storia della recinzione dei terreni e del concetto di beni comuni
rivela che il diritto ad essere inclusi nel flusso dei benefici nuoce all'innovazione
ed ha recentemente assunto un'importanza secondaria (Ford Runge e Defrancesco
2006).
- Un'analisi economica
ha rivelato che la legislazione della UE contiene tre assunti che non sono
più validi (Towse 2005). Questi si basano sull'idea che non
possa esistere conflitto di interessi tra autori ed editori, che solo gli
editori siano in grado si sviluppare imprenditorialità, e che l'innovazione
nasca dalle imprese e non dai creatori.
- Il valore aggiunto
degli editori sta oggi diminuendo a causa delle piattaforme P2P, poiché
ogni creatore di talento può raggiungere senza intermediari un pubblico
di milioni di persone, sperimentando nuovi modelli di business. La Figura
2 e le opere associate (Byers et al. 2004) mostrano come opere
coperte da copyright siano ampiamente disponibili attraverso il P2P.
- Questo è
un fattore trainante dell'espansione della legge statunitense sul copyright,
una legge sbilanciata a favore dei gruppi industriali detentori di diritti
d'autore, che la hanno sostanzialmente scritta per proteggere i propri
interessi (Samuelson 2007).
- La proposta
di uno "Zar del copyright" a livello della Casa Bianca non potrebbe
che espandere ulteriormente la legislazione vigente (Ahrens 2008),
aumentando la disconnessione con il mondo reale, dove, ad esempio, più
di un terzo dei PC a livello mondiale sono equipaggiati con un client P2P
[Nota 13] .
- Le nuove azioni
legali intentate negli Stati Uniti contro gli utenti del P2P, ed il recente
riconoscimento di 111 milioni di dollari di risarcimento nel caso "Torrentspy"
indicano quanto le prospettive legali siano distanti da quelle degli utenti
comuni.
- Il supporto
per questo tipo di leggi va così erodendosi: uno studio su un campione
di più di 6000 persone in Finlandia ha dimostrato come la pena massima
prevista per la condivisione di file non corrisponda al "senso di
giustizia" dei partecipanti [Nota 14].
- Entro il 2010
le leggi sul copyright risulteranno completamente inapplicabili a causa
dell'uso di massa della condivisione di file P2P, della mancanza di contromisure
efficaci e della disponibilità di darknets (sezione 3.8).
- In futuro la
scelta verterà tra la protezione di modelli di business in via di
fallimento, introducendo leggi e meccanismi di repressione più severi,
o la legalizzazione delle pratiche correnti, depenalizzando i comportamenti
di milioni di persone.
- L'esperienza
del P2P mostra la necessità di scegliere la seconda opzione, esplorando
allo stesso tempo nuovi modelli di business che siano sostenibili e compatibili
con l'era di Internet. Il P2P potrebbe essere legalizzato per l'utilizzo
senza scopo di lucro da parte dei prosumer attraverso la creazione di un
diritto di redistribuzione digitale, combinato con uno schema di licenza
obbligatoria ed al pagamento di un diritto d'autore.
- Alcuni schemi
per la licenza obbligatoria sono esaminati in (Gervais 2003). In
molti concordano sulla necessità di riformare le leggi sul copyright
(Samuelson 2007), reintroducendo il diritto di proprietà
condivisa (Ford Runge and Defrancesco 2006). È auspicabile
che la produzione di massa possa prosperare ulteriormente e che le leggi
ed i modelli di business subiscano un'evoluzione, ponendo fine a questo
periodo di "far west".
- Sfortunatamente
è anche possibile che le industrie dei contenuti e delle telecomunicazioni
decidano di unire le forze per fermare l'innovazione ai bordi della rete
attraverso il blocco dei concorrenziali servizi P2P, utilizzando le stesse
tecniche di ispezione dei pacchetti usate da alcuni governi per mantenere
l'Internet "pulita", ed attraverso il perseguimento di cause
legali.
5.
CONCLUSIONE
- In questo articolo
abbiamo delineato l'evoluzione della produzione di massa distribuita sull'Internet,
con il supporto di dati sperimentali ed analisi empiriche.
- Questa evoluzione
ha avuto inizio nel 1997, con il sito web Slashdot.com, in cui è
stato osservato che i commenti degni di nota sono riconosciuti come tali
dalla comunità degli utenti in meno di un'ora. Con Youtube.com il
concetto di video generati dagli utenti ha acquisito una primaria importanza,
portando agli estremi il concetto di "amicizia" in rete, dove,
ad esempio, i 10 utenti più popolari di Youtube raccolgono insieme
72.866 amici.
- Lo studio accurato
di questi sviluppi tecnologici ci porta a pensare che le caratteristiche
cardinali delle piattaforme per la produzione di massa (piattaforme P2P)
siano:
- separazione
tra contributi buoni e cattivi,
- regolazione
delle risorse,
- comunicazione
di gruppo e
- costruzione
comunitaria.
- Le misure incluse
in questo articolo mostrano come la produzione di massa stia crescendo
in termini di utilizzo, produzione creative, sofisticazione e ampiezza.
- Il più
ampio studio accademico finora disponibile sul lato pirata della produzione
di massa mostra che opere coperte da copyright sono ampiamente disponibili
sulla rete e che l'applicazione delle leggi sul diritto d'autore rischia
di diventare impossibile entro il 2010.
- L'evoluzione
della produzione di massa mostra che creazione di valore ed innovazione
si spostano sempre più dalle industrie dei contenuti e delle telecomunicazioni
verso i bordi della rete.
- Le fonti di
introito correnti di entrambe le industrie saranno difficili da proteggere
e mantenere. La scorsa decade ha mostrato la forza aggregata di volontari
auto-gestiti e di formazioni gerarchiche ma flessibili basate sul merito.
- È probabile
che la prossima decade ci mostrerà una crescita ulteriore, mentre
iniziamo a comprendere come sia possibile organizzare milioni di persone
in un'entità collettiva pienamente autogovernata.
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