- Verso l'Internet
del Futuro
- In ogni luogo,
in ogni momento, con qualunque dispositivo.
- L'Internet del
futuro, la "rete che verrà", è già sotto
i nostri occhi: assomiglia alla rete elettrica e idrica, dove basta collegarsi
a una presa - aprire il rubinetto - per fruire del servizio.
- Non servono
strumenti complicati, non importa in quale luogo del mondo siano i calcolatori
o le banche dati che ci interessa consultare: il cloud computing lavorerà
per noi, fornendo a richiesta tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno.
- Si stima che
gli attuali utenti di Internet siano oltre un miliardo e 800 milioni e
che quasi 600 milioni siano i cellulari abilitati a Internet. Nel 2006
erano la metà.
- Fra due anni,
inoltre, si stima che i dispositivi wireless supereranno in numero i tradizionali
computer cablati.
- La Rete che
verrà, dunque, viaggerà nelle nostre tasche: l'incremento
della banda larga, della potenza computazionale e delle prestazioni dei
calcolatori e dei dispositivi faranno il resto, permettendo lo sviluppo
di un'infrastruttura di comunicazione comune che possa essere acceduta
da una pletora di differenti dispositivi e tecnologie.
- Ciò permetterà
di attenuare notevolmente alcune delle fonti di esclusione e discriminazione
nell'uso della rete.
- Soprattutto,
ne uscirà ribaltata la relazione classica fra utente e fornitore
di servizi, consentendo all'individuo di assumere un ruolo attivo nel processo
di creazione, produzione, distribuzione e consumo dei contenuti.
- Oggi è
YouTube o i social network come Facebook: domani, al crescere della "consapevolezza"
dei dispositivi verso l'ambiente che li circonda, ciascuno contribuirà
a costruire la rete delle informazioni.
- I nostri dispositivi
parleranno tra loro registrando informazioni sul tempo, sulla salute, sul
traffico. La rete le assimilerà prendendo decisioni intelligenti,
ora gestendo attivamente il flusso delle auto, ora illustrando al contadino
cosa accade alla sua semina se la pioggia si fa più insistente.
- Riconoscendo
l'importanza di Internet come eccezionale catalizzatore per la crescita
di creatività, collaborazione e innovazione, l'Europa è impegnata
in un notevole sforzo di R&S sulla tematica dell'Internet del Futuro
nell'ambito del Settimo Programma Quadro.
- Le azioni condotte
in tal senso sono descritte in dettaglio nel sito dedicato alla Future
Internet Assembly (www.future-internet.eu).
- L'Unione Europea
adotta una strategia basata su tre capisaldi: ricerca, partnership con
l'Industria e promozione del dialogo tra gli stati membri.
- Per quanto concerne,
in particolare, l'ultimo punto, si raccomanda fortemente che gli Stati
membri e la Commissione rafforzino e coordinino le rispettive iniziative
di R&D nazionali relative all'Internet del Futuro, individuando azioni
congiunte di ricerca, organizzando la stessa mediante una distribuzione
ottimale delle attività tra il livello nazionale e quello comunitario,
al fine di evitare duplicazioni e spreco di risorse.
- L'Internet del
Futuro rappresenta uno dei più importanti settori di investimento
in R&D del Work Programme 2011-12 relativo all'ICT nel Settimo Programma
Quadro dell'Unione Europea.
- Nel WP vengono
stimolate azioni di R&D intese sia a far evolvere l'attuale Internet,
sia a proporre infrastrutture di rete e di servizi completamente nuove.
- Nel breve-medio
termine, sono attesi progressi dall'adattamento e dall'integrazione delle
reti basate su IP e degli strumenti di sviluppo di servizi in piattaforme
aperte per la realizzazione di applicazioni Internet innovative.
- Nel medio-lungo
termine, nuove e più incisive innovazioni tecnologiche quali, ad
esempio, reti fotoniche, nuove generazioni di reti wireless, reti di sensori,
cloud computing permetteranno l'avvento una nuova Internet dotata di significative
capacità automomiche, la fiducia e la sicurezza sono tenuti a produrre
nuove architetture di rete totalmente al di là di IP-based.
- Insomma, dietro
l'angolo ci aspetta un mondo connesso e senza confini, aperto e competitivo,
con impatti socio-economici ancora tutti da esplorare.
- Le cronache
di questi giorni ce ne propongono uno spaccato, anche con laceranti dibattiti
sul fronte della tutela della privacy, del diritto d'autore o della cosiddetta
"identità digitale".
- Una sfida, dunque,
che non è solo tecnologica e che il Consiglio Nazionale delle Ricerche,
dove nel 1986 è stato realizzato il primo nodo italiano Arpanet
e oggi viene gestito il Registro .it, è pronto a raccogliere.
|