- I Governi non
devono entrare nel controllo di Internet che, invece, deve essere lasciato
ai privati. Questa la posizione che il Governo italiano sta sostenendo
in sede internazionale in vista del Vertice Mondiale dell'Onu sulla Società
dell'Informazione, in programma a Tunisi nel prossimo novembre. E su questa
posizione oggi si è registrato l'accordo tra le forze politiche
e sociali, ossia i rappresentanti della società civile che il ministro
per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha riunito nell'ambito
di una serie di consultazioni in atto in vista del vertice tunisino.
- All'incontro
hanno preso parte, per il Parlamento, i senatori Fiorello Cortina e Vittorio
Pessina, e i deputati Antonio Palmieri e Paolo Gentiloni; dirigenti dei
ministeri degli Affari Esteri e delle Comunicazioni; l'ANCI; per le imprese
Alberto Tripi, presidente di Federcomin; la GARR-Rete Università
e Ricerca; l'ISOC-Società di Internet; il CNR e l'Associazione ONG.
- "Nella
governace di Internet dobbiamo lasciare spazio all'iniziativa privata;
i Governi non debbono controllare Internet, perché il Web è
un grandissimo spazio di libertà e di democrazia. Si deve invece
aumentare la legittimizzazione internazionale degli organismi che gestiscono
Internet e consentire ai Governi di intervenire solo quando è opportuno
non per controllare e gestire, come vorrebbero alcuni Stati, ma in presenza
problemi di natura politica che toccano l'interesse pubblico", ha
detto Stanca.
- Il ruolo dei
Governi, ha precisato, "deve essere chiaramente delimitato e riguardare:
la possibilità di interventi sul funzionamento della Rete solo nel
caso che l'autoregolamentazione oggi in essere non funzionasse; adottare
misure per arginare le patologie connesse al cattivo uso della Rete; facilitare
lo sviluppo del mercato e aiutare lo sviluppo delle tecnologie dell'informazione
nei Paesi in Via di Sviluppo".
- Il Ministro
ha sottolineato che "oggi abbiamo registrato uno dei rari casi in
cui, al di là delle varie colorazione politiche, c'è accordo
nel proseguire lungo questa direttrice ed anzi è stato espresso
apprezzamento per quello che l'Italia ha fatto e sta facendo su questo
fronte in sede internazionale".
- Stanca non ha
nascosto di essere "abbastanza ottimista che a Tunisi si possa trovare
un compromesso giusto, che non limiti la libertà di Internet, ma
che invece aiuti quei Paesi che vedono il Web come un 'nemico', perché
aumenta la libertà, a capire che li può portare su una strada
di maggior democrazia e di maggior sviluppo". Nel corso della riunione
è stata apprezzata l'opera che l'Italia sta conducendo a livello
europeo per giungere a Tunisi con una posizione unitaria, che medi tra
le posizioni estreme, soprattutto quella francese e quella inglese molto
vicina alla posizione americana.
- "Su sollecitazione
italiana", ha spiegato il Ministro, "le posizione europee si
sono infatti ora fortemente avvicinate e all'ultima riunione dello specifico
gruppo di lavoro dell'ONU, l'UE ha presentato una dichiarazione congiunta
proprio sul tema dell'internazionalizzazione del governo di Internet. L'UE
a Tunisi potrà inoltre svolgere un importante ruolo per la ricerca
di un compromesso tra le posizioni degli USA, legittimamente preoccupati
di preservare le importanti caratteristiche che hanno consentito il successo
dello sviluppo di Internet, e le altrettanto legittime richieste di molti
Paesi di internazionalizzare la gestione del Web e di darle, sotto l'egida
dell'ONU, una legittimità internazionale che oggi manca".
|