DOCUMENTI U.E.
PER IL VERTICE MONDIALE SULLA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE (WSIS)
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PREMESSA
(A CURA DI STEFANO TRUMPY)
In ambito Unione Europea è in atto
uno sforzo per creare un’uniformità di approccio per quanto riguarda
la Società dell’Informazione e molti sono i consessi, ai vari livelli,
nei quali si discute.
Qui di seguito è riportata la "Comunicazione
della Commissione al Consiglio, al Parlamento, al Comitato economico e
sociale europeo e al Comitato delle regioni" del 2 giugno scorso dal
titolo: "Verso un partenariato globale nella società dell’informazione:
il contributo dell’Unione Europea alla seconda fase del vertice delle Nazioni
Unite sulla società dell’informazione".
Il documento in questione è stato
predisposto dalla Commissione anche sulla base delle discussioni all’interno
del High Level Group on Internet Governance del quale ha riferito Stefano
Gatti nel suo contributo nella prima sezione di questa pubblicazione.
Dopo una esaustiva introduzione, nei primi
due paragrafi, sugli antefatti e linee generali della UE in linea con I
risultati del summit WSIS del 2003, nel paragrafo 3 si affrontano I due
temi che erano rimasti insoluti nel summit di due anni fa. Il primo dei
due riguarda i meccanismi finanziari che dovrebbero servire ad alleviare
il digital divide tra il nord ed il sud del mondo; il secondo riguarda
la Internet Governance.
Per quanto riguarda la internazionalizzazione
della gestione dell’Internet, si fanno delle affermazioni che sono il risultato
di una mediazione tra posizioni in realtà differenti.
- è necessario un nuovo modello di
cooperazione per dare concretezza alle disposizioni contenute nella dichiarazione
di principi del WSIS;
- i meccanismi di governance esistenti dovranno
basarsi su un più solido fondamento democratico, trasparente e multilaterale,
con una maggiore insistenza sull’interesse di tutti i governi a livello
di politica pubblica;
- questo nuovo modello non dovrà sostituire
i meccanismi o le istituzioni esistenti, bensì costituire un ulteriore
sviluppo delle esistenti strutture.
Come si vede, le prime due frasi lascerebbero
intendere che bisogna cambiare modello di cooperazione e che le struttura
attuali (non citato, si intende ICANN) non sono sufficientemente democratiche,
etc. Nella terza frase si dice invece che non bisogna sostituire le strutture
attuali che funzionano ma piuttosto migliorale.
Dall’esterno questa presa di posizione è
apparsa ambigua, ed è stata interpretata come una posizione a favore
di coloro che sono "nemici" di ICANN.
Il documento contiene in appendice una schedula
degli appuntamenti previsti sino al summit di Tunisi ed una lista di organizzazioni
delle Nazioni Unite che partecipano al processo del WSIS.
Il documento della Commissione à
stato infine sottoposto al Consiglio TLC dello scorso 27 giugno ed ha portato
alle conclusioni che sono riportate di seguito. Il mio commento è
che, rispetto alle frasi che ho commentato sopra, il testo relativo alla
terza è stato ribadito e rafforzato, in linea anche con quella che
è stata la posizione italiana. Da notare anche la enfasi posta alla
priorità sui temi della sicurezza e sullo spam.
TESTO
DEL DOCUMENTO COM(2005) 234: VERSO UN PARTENARIATO GLOBALE NELLA SOCIETÀ
DELL’INFORMAZION (BRUSSELLES, 2 GIUGNO 2005)
contributo dell’Unione europea
alla seconda fase
del vertice delle Nazioni Unite sulla società dell’informazione
(WSIS)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
comunicazione della Commissione
al Consiglio, al Parlamento Europeo,
al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni
1.
Introduzione
Successivamente alla seconda riunione del comitato
di preparazione (PrepCom-2), il processo destinato a sfociare nella seconda
riunione del vertice WSIS (Tunisi, 16-18 novembre 2005) è entrato
in una fase cruciale: esso dovrebbe tradursi in un accordo sui documenti
finali che presenteranno le conclusioni sui due problemi non risolti nella
prima fase (la governance di Internet e i meccanismi finanziari) e delineare
la forma che dovrebbero assumere l’attuazione e il controllo a posteriori
del WSIS.
Parallelamente a questo processo, l’Unione europea
(UE) si trova anch’essa a fronteggiare una svolta importante per quanto
riguarda le politiche della società dell'informazione. La Commissione
ha recentemente avviato un’iniziativa cruciale destinata a dare impulso
all’agenda di Lisbona e promuovere un più elevato tasso di crescita,
l’aumento dell’occupazione e un maggior grado di inclusione. In questo
senso svolgono un ruolo importante le politiche in materia di tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (TIC), di contenuti e di ricerca
e sviluppo (R&S). È ad esempio di prossima presentazione i2010,
una nuova iniziativa della Commissione destinata a far leva sul potenziale
economico delle TIC per generare crescita in Europa. Inoltre la Commissione
ha appena presentato due importanti proposte aventi l’obiettivo di rafforzare
la posizione dell’Europa nel campo delle TIC: il settimo programma quadro
di R&S (FP7) e il programma Competitività e innovazione (CIP).
L’UE ha inoltre sottoposto a riesame i propri
contributi agli Obiettivi di sviluppo del millennio. Infine l’UE sta
definendo la propria posizione per i negoziati OMC attualmente in corso
e per l’imminente conferenza plenipotenziaria 2006 dell’Unione internazionale
delle telecomunicazioni (ITU).
L’UE dovrà trarre vantaggio dell’impeto
conferito da questo processo e da quello del WSIS per contribuire al potenziamento
della società dell’informazione all’interno degli Stati membri e con
i partner, particolarmente nelle regioni emergenti e in via di sviluppo.
Scopo delle presente comunicazione è
di offrire una base per il dibattito in sede di Consiglio Telecomunicazioni
nel giugno 2005 e preparare così le posizioni comuni UE per
il terzo comitato di preparazione (PrepCom-3, 19-30 settembre 2005)
e per la riunione di vertice di Tunisi.
2. Le priorità dell’UE per Tunisi
L’UE intende promuovere una società
dell’informazione per tutti, rispettosa dei diritti umani e della libertà
d’espressione e della diversità culturale e linguistica, come già
affermato nella dichiarazione di principi adottata durante la prima fase
del vertice. È questa la visione che l’UE ribadirà nel corso
delle seconda fase onde rafforzare le solide fondamenta gettate per l’avvento
della società dell’informazione globale. È pertanto preferibile
non riaprire il dibattito sugli aspetti che sono già stati oggetto
di accordo a Ginevra.
A giudizio dell’UE, la fase di Tunisi dovrà
essere finalizzata principalmente a tradurre i principi in azioni concrete
e ad innescare un ampio movimento fra tutte le parti interessate per arrivare
all’'attuazione, concentrandosi su un numero limitato di priorità
al fine di ottenere risultati tangibili. Questa impostazione è stata
confermata dalle conclusioni dell’ultimo Consiglio Telecomunicazioni.
In linea con queste conclusioni l’UE dovrà
basare il proprio contributo alla seconda fase del vertice sulle priorità
e sulle esperienze acquisite con le politiche UE descritte ai paragrafi
seguenti. La Commissione ritiene pertanto opportuno procedere ad una rassegna
degli sviluppi positivi emersi successivamente alla prima fase del vertice
e promuovere ulteriori azioni nei settori in cui sono stati realizzati
progressi. A tal fine l’UE collabora anche con i paesi terzi (come con
la Russia e l’Ucraina) in cui esistono meccanismi volti ad assicurare il
coordinamento delle posizioni in seno agli organismi internazionali come
il WSIS.
2.1. Tutelare le acquisizioni di Ginevra
Il PrepCom-2 ha dimostrato i rischi insiti
in una riapertura del dibattito sui principi già oggetto di un accordo.
L’UE non vede con favore una simile situazione, ma qualora il dibattito
venisse riaperto, dovrà sottolineare l’importanza da lei attribuita
al ruolo cruciale che i diritti umani svolgono nella società dell’informazione,
ruolo che affonda le sue radici nella molteplicità di strumenti
adottati dalla comunità internazionale per tutelare la libertà
di espressione e di opinione e la libertà di ricevere informazioni,
compresi la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e il Patto internazionale
sui diritti civili e politici.
L’emergere dei nuovi media non dovrà
servire da pretesto per compromettere il rispetto integrale di tali diritti.
Nell’avanzare questo punto di vista l’UE potrà inoltre adottare
come punti di riferimento le attività del Consiglio d’Europa
e le disposizioni da lei stessa adottate in materia di diritti umani, come
la Carta dei diritti fondamentali.
Per quanto riguarda la scelta della Tunisia
come sede per la seconda riunione del vertice, l’UE osserva che in diversi
settori della società di questo paese sussistono tuttora pratiche
in contrasto con il rispetto dei diritti umani, particolarmente la libertà
di espressione e di associazione, libertà, queste, vitali per il processo
democratico e strumento potenziale di promozione dello sviluppo economico
e sociale. In quanto paese ospite del WSIS, la Tunisia ha l’opportunità
di dare il buon esempio applicando la Dichiarazione dei principi di
Ginevra e il Piano d’azione. L’UE attribuisce grande importanza alla
piena partecipazione al WSIS delle ONG, comprese quelle dei paesi
in via di sviluppo.
Per quanto riguarda i documenti finali di Tunisi,
l’UE potrebbe sollevare interrogativi in merito ad aspetti sui quali sono
stati realizzati progressi ma che sono suscettibili di ulteriori migliorie.
Successivamente alla prima fase del WSIS si sono potuti osservare risultati
tangibili nelle economie emergenti grazie al contesto favorevole che è
stato possibile istituire. L’UE ritiene necessario potenziare il lavoro
intrapreso sostenendo lo sviluppo degli accessi mediante strategie globali
per la crescita della Società dell’informazione, compresa la promozione
delle applicazioni e dei contenuti creativi. Si dovranno privilegiare l’inclusione
e il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, compreso il
ruolo delle TIC per la democrazia, il buon governo e il potenziamento
dei servizi di protezione nelle emergenze (sistemi di segnalazione rapida
per i soccorsi nelle catastrofi). Andrà infine messo in rilievo
il ruolo svolto dalle politiche d'innovazione attive nel promuovere le
TIC.
2.2. Promuovere l’adozione di strategie
globali per la società dell’informazione
Obiettivo dell’UE è imprimere nuovo
slancio alla creazione di una società dell’informazione per tutti.
Tale obiettivo dovrà riflettersi chiaramente nelle decisioni politiche
e trovare espressione nell’adozione di strategie globali in materia di
società dell’informazione a livello nazionale e regionale in
tutti gli Stati membri dell’UN. Queste strategie andranno messe a punto
nell’ambito di un processo aperto e includere tutte le parti interessate.
L’UE ha una vasta esperienza da offrire in materia di strategie e di aspetti
normativi.
Strategie per lo sviluppo della società
dell’informazione: Nell’ambito dell’imminente iniziativa i2010, l'UE dovrebbe
trarre vantaggio dallo slancio impresso da due recenti fenomeni: da una
parte, le TIC entrano in una fase di utilizzo di massa; d'altra parte,
dalla convergenza fra l'industria informatica e l'elettronica di largo
consumo emerge una nuova ondata di progresso tecnologico. L'iniziativa
i2010 dovrà puntare essenzialmente su tre obiettivi: costruire
lo Spazio unico europeo dell'informazione; incoraggiare l'innovazione e
l'investimento nelle TIC; garantire l'inclusione, l’offerta di migliori
servizi pubblici e una più elevata qualità di vita.
L'iniziativa dovrà basarsi su un meccanismo di attuazione imperniato
sulle analisi comparative e sugli scambi di pratiche ottimali, nonché
sul coordinamento programmatico con le parti interessate.
Quadro normativo: Il Quadro normativo
europeo per le comunicazioni elettroniche, che è entrato in vigore
nel 2002, ha dato impulso alla concorrenza là dove è stato
messo in atto in maniera coerente ed efficace. Se necessario si potrà
tenere conto dei nuovi sviluppi tecnologici in occasione del riesame previsto
per il 2006. All’esterno dell’UE il quadro normativo verrà messo
in atto dai paesi candidati e offrirà un punto di riferimento per
numerosi paesi terzi.
L’UE farà leva sull’esperienza acquisita
con i2010 e con il suo Quadro normativo in materia di comunicazioni
elettroniche nel dialogo esterno che si svolge regolarmente con particolari
paesi o gruppi di paesi, in particolare con quelli dell'America latina
e dei Caraibi e con il gruppo Mediterraneo.
2.3. Cogliere il dinamismo e l’impatto
dell’R&S
I programmi quadro R&S europei finanziano
progetti TIC sin dagli anni 80. L'attuale Sesto programma (2002-2006) stanzia
3,6 mld EUR alle TIC nell'ambito della priorità "Tecnologie
della società dell'informazione". Poiché la cooperazione
internazionale in materia di R&S rappresenta anch’essa un’elevata priorità
per la ricerca europea, a questa voce è stato attribuito un totale
di 315 mil EUR.
Recentemente la Commissione ha adottato la
proposta di FP7 (2007-2013). Sarà necessario confermare la forte
enfasi posta sulle TIC, con l’obiettivo di consentire all’Europa di controllare
e plasmare gli sviluppi futuri delle TIC e venire così incontro
alle esigenze della società e dei cittadini; a tal fine si dovrà
attribuire ogni anno alle TIC uno stanziamento di 1,8 mld EUR.
La nuova priorità in materia di TSI dovrà riguardare soprattutto
la dimensione tecnologica, le nuove prospettive per le TIC (come i rapporti
con le scienze della vita), l’integrazione multidisciplinare e le
tecnologie future ed emergenti.
La proposta è infine destinata a rafforzare
la cooperazione internazionale nei progetti R&S sul piano tematico:
a) aprendo tutte le attività ai ricercatori dei paesi terzi
e b) istituendo azioni di coordinamento mirate destinate a particolari
paesi o gruppi di paesi (come i paesi industriali avanzati, i paesi emergenti
e in via di sviluppo, i paesi candidati).
Questo lavoro dovrà essere accompagnato
da azioni orizzontali destinate a sostenere la cooperazione internazionale
in altri settori dell’FP, in particolare per quanto riguarda le componenti
"Capacità" e "Persone". Si dovrebbero così
aprire nuove opportunità per la cooperazione internazionale.
2.4. Sviluppare le applicazioni elettroniche
e i contenuti
Sin dall’inizio del processo WSIS l’UE ha preferito
concentrare le proprie attività su alcune applicazioni prioritarie,
tenendo conto sia del loro valore per i cittadini che del coinvolgimento
diretto delle autorità pubbliche nella loro utilizzazione: istruzione
elettronica (e-education), governo elettronico (e-government), sanità
elettronica (e-health) e un quadro per l’e-business. Queste aree presentavano
carattere prioritario nell’ambito del Piano d’azione eEurope 2005,
con corrispondenti obiettivi programmatici, e si riflettevano in progetti
finanziati nel quadro dell’FP R&S e nella cooperazione internazionale
in materia di TIC fra l’UE e i paesi terzi.
Nell’ambito del Partenariato euromediterraneo
(MEDA) sono stati avviati progetti pilota regionali nei settori sanità,
innovazione ed istruzione, e-commerce e turismo e cultura. Sono state create
due reti: EUMEDIS, che finanzia la creazione di legami fra i centri di ricerca
europei e mediterranei, ed EUMEDCONNECT, che facilita l’interconnessione
fra i centri di ricerca e le università dell’area mediterranea.
Il programma UE per i paesi dell’America latina,
@LIS (Alleanza per la Società dell’informazione) finanzia
diciannove applicazioni TIC in quattro settori prioritari: e-government
a livello locale, e-education e diversità culturale, e-sanità
pubblica ed e-inclusione. Il programma @LIS ha inoltre istituito tre
reti (di legislatori, ricercatori e parti interessate) oltre a promuovere
standard internazionali aperti.
Per quanto riguarda i paesi asiatici, l’UE
ha istituito il programma Asi@ICT, che copre sei settori: agricoltura,
istruzione, e-governance, ambiente, sanità e trasporti, e il cui
obiettivo è di dare vita a rapporti durevoli e a largo raggio in
campo tecnologico ed economico fra l’Asia e l’Europa. Sono stati inoltre
istituiti accordi bilaterali con la Cina e l’India. Nel 2003 è stata
organizzata una "settimana della società dell’informazione
UE-Cina", cui ha fatto seguito il più ampio Dialogo UE-Cina
sulla società dell'informazione.
Successivamente alla firma della posizione
comune ACP-UE sulla società dell’informazione per lo sviluppo, la
Commissione europea ha aumentato il proprio contributo finanziario ai progetti
connessi alle TIC negli aiuti allo sviluppo. Una somma pari a circa 110 mio EUR
del Fondo europeo di sviluppo è destinata ad un'ampia gamma
di attività, che vanno da un progetto di e-commerce nel Mercato
comune per l'Africa orientale e meridionale, ad un programma continentale
volto ad assicurare il Monitoraggio africano dell'ambiente per lo sviluppo
sostenibile (AMESD).
Inoltre nel periodo 2003-2008 il Fondo investimenti,
un fondo di 2,2 mrd EUR gestito dalla Banca europea per gli investimenti
(BEI) per lo sviluppo del settore privato, fornirà risorse finanziarie,
compresi capitali di rischio, per contribuire a promuovere la crescita
nel settore privato e a mobilitare a tale fine capitali nazionali ed esteri.
La BEI integrerà tale importo con 1,7 mrd EUR provenienti
dalle proprie risorse.
Inoltre il Programma di partenariato UE-ACP
Pro€Invest, di 110 Mio EUR, promuove gli investimenti e i flussi
di tecnologie alle piccole e medie imprese che svolgono la propria attività
in settori chiave, comprese le TIC. Il programma è gestito dal Centro
per lo sviluppo delle imprese, un’istituzione del Gruppo di Stati ACP e
dell’UE, nel quadro dell’Accordo di Cotonou.
2.5. Sfruttare il potenziale di sviluppo
delle TIC
Nell’ambito degli Obiettivi di sviluppo del
millennio, la politica di sviluppo dell’UE è globalmente finalizzata
a ridurre per quanto possibile la povertà. Ciò spiega l’importanza
attribuita dall’UE al superamento del divario digitale e allo sfruttamento
del potenziale offerto dalle TIC in quanto strumento della politica di
sviluppo.
La situazione dei paesi dell’Africa subsahariana
merita un’attenzione particolare. I ritardi osservabili nello sviluppo
delle infrastrutture (reti dorsali e anelli locali) creano rischi di isolamento
per intere regioni del continente africano. Le forze di mercato da sole
non sono sufficienti ad avviare un processo di crescita che sia sostenibile
e copra al contempo l'intero territorio. Potrà pertanto risultare
necessario l’intervento del settore pubblico. Con i suoi partner africani,
in particolare il Nuovo partenariato per lo sviluppo dell’Africa (NEPAD),
e in collaborazione con le banche di sviluppo e il settore privato,
l’UE continua a vedere con favore l’ipotesi di un’iniziativa per l’installazione
di infrastrutture sul continente africano. È inoltre indispensabile
provvedere alla formazione in modo da offrire ai lavoratori e alla popolazione
nel suo insieme le necessarie capacità in materia di utilizzo delle
TIC. Un tale lavoro potrebbe essere effettuato in partenariato con il settore
privato e l’industria TIC.
D’altra parte, nell’affrontare le problematiche
connesse allo sviluppo e alle TIC e è stato spesso trascurato l’aspetto
"contenuti" di queste ultime. La creazione e il rafforzamento
dell’industria dei contenuti nei paesi in via di sviluppo presentano
tuttavia vantaggi significativi: socialmente, in quanto essa
offre contenuti alla società per il tramite di operatori che con
tale società si trovano in stretto contatto e ne conoscono le esigenze,
le aspettative e i fabbisogni; culturalmente, in quanto contribuisce
a mantenere vive le culture locali e consente loro di presentarsi al resto
del mondo, salvaguardando e arricchendo così la diversità
culturale; economicamente, in quanto genera occupazione a livello
locale, si basa su risorse proprie sostenibili e costituisce una fonte
di reddito se esportata.
3. Il parere dell’UE sugli aspetti
non ancora oggetto di accordo
I principali aspetti
che verranno esaminati nella seconda fase del WSIS sono due problemi sui
quali non è stata raggiunta una composizione nel corso del vertice
di Ginevra: i meccanismi finanziari da utilizzare per superare il
divario digitale, e la governance di Internet.
3.1. I meccanismi
finanziari
Il problema dei meccanismi finanziari utilizzabili
per superare il divario digitale nei paesi in via di sviluppo ha costituito
uno degli aspetti più controversi della prima fase del WSIS.
Non essendo possibile trovare un accordo, si è deciso di istituire
una Task force sui meccanismi finanziari incaricata di procedere ad
"un esame approfondito della loro adeguatezza ad affrontare le
sfide delle TIC per lo sviluppo".
Allo stesso tempo il presidente Wade del
Senegal ha appoggiato la creazione di un Fondo di solidarietà
digitale (FSD) a carattere volontario. La sua iniziativa è stata
accolta con favore dai paesi africani e, più in generale, dai
paesi in via di sviluppo. Il Fondo, inaugurato il 14 marzo 2005
a Ginevra, ha lo status di fondazione ai sensi della legislazione elvetica
e sede a Ginevra, ed è sostenuto da varie comunità locali/regionali
(le città di Ginevra e Lione e il governo basco).
Basandosi su quanto emerso dalla relazione
predisposta dalla Task force, il 17 febbraio il Consiglio dell’UE
ha adottato una serie di conclusioni sui meccanismi finanziari dichiarando
che "un nuovo Fondo delle Nazioni Unite non costituirebbe
uno strumento efficace per il superamento del divario digitale"
e che "è necessaria un’impostazione più olistica
se si vogliono mobilitare le risorse umane, finanziarie e tecnologiche".
Quattro sono i criteri principali alla base della posizione UE sull’FSD
volontario: il Fondo è quello avente sede a Ginevra, è di
natura volontaria, è complementare ai meccanismi esistenti e segue
un’impostazione basata su una molteplicità di soggetti partecipanti.
PrepCom-2 ha adottato una formulazione consensuale
per le conclusioni sulla relazione della Task force, che sono
in linea con la posizione dell’UE. Qualora i negoziati si riaprissero in
una fase successiva, l’UE dovrà spiegare la propria posizione ai
suoi partner e porre l’accento particolarmente sulle conclusioni della
relazione: un fondo non può essere la risposta
ad esigenze di carattere finanziario ma, al contrario, un chiaro impegno
all’uso dei meccanismi esistenti dovrà tradursi in risultati concreti
e tangibili.
In linea con le conclusioni del Consiglio di
febbraio, inoltre, l’UE informerà i propri partner in merito ad
eventuali programmi, progetti e misure. A tal fine la Commissione e gli
Stati membri intendono pubblicare una breve nota che spieghi come i paesi
in via di sviluppo possono integrare più efficacemente le TIC nelle
loro politiche di sviluppo.
3.2. Governance di Internet
Conformemente al Piano d’azione di Ginevra,
il Segretario generale dell’UN ha istituito un gruppo di lavoro sulla governance
di Internet (WGIG) incaricato di a) mettere a punto una definizione
operativa della governance di Internet; b) identificare gli aspetti
di politica pubblica che presentano rilevanza in materia; c) mettere
a punto un’interpretazione comune dei ruoli e delle responsabilità
rispettivi dei governi, delle organizzazioni intergovernative ed internazionali
esistenti e di altre istanze, nonché del settore privato e della
società civile; e d) predisporre una relazione sui risultati
di questa attività, da presentare nel corso della seconda fase del WSIS.
Come annunciato in una precedente comunicazione,
la Commissione beneficia attualmente del lavoro svolto dai direttori generali
degli Stati membri che si riuniscono regolarmente sotto la sua
presidenza e si sono incontrati già otto volte successivamente alla
prima riunione, tenutasi il 17 marzo 2004.
Tra le priorità identificate dal gruppo
di direttori generali, l’internazionalizzazione della gestione delle risorse
primarie di Internet (come il sistema dei nomi di dominio, gli indirizzi
del protocollo Internet e il sistema di root server) risulta essere
una delle principali problematiche attualmente in discussione.
A giudizio dell’UE è necessario un nuovo
modello di cooperazione per dare concretezza alle disposizioni contenute
nella Dichiarazione dei principi WSIS, che hanno come oggetto il ruolo
cruciale svolto da tutti i soggetti partecipanti alla governance di Internet,
compresi i governi, il settore privato, la società civile e
le organizzazioni internazionali. I meccanismi di governance esistenti
dovranno basarsi su un più solido fondamento democratico, trasparente
e multilaterale, con una maggiore insistenza sull’interesse di tutti i
governi a livello di politica pubblica.
Questo nuovo modello dovrà basarsi sui
principi seguenti:
1) non dovrà sostituire i meccanismi
o le istituzioni esistenti, bensì costituire un ulteriore sviluppo
delle esistenti strutture di governance di Internet, con un’enfasi particolare
sulla complementarietà fra tutti i soggetti partecipanti a questo
processo: governi, settore privato, società civile ed organizzazioni
internazionali;
2) questa nuova cooperazione pubblico-privato
dovrà contribuire alla sostenibilità, robustezza e stabilità
di Internet gestendo in modo adeguato le problematiche di politica pubblica
connesse ad aspetti chiave della governance di Internet.
L’UE ritiene che i governi abbiano specifici
compiti e responsabilità nei confronti dei loro cittadini e
che il loro ruolo all'interno di questo nuovo modello di cooperazione debba
esplicarsi principalmente a livello di questioni generali di politica pubblica,
escludendo qualsiasi partecipazione alle attività correnti.
L'UE dovrà inoltre riaffermare risolutamente
il proprio attaccamento ai principi che sottendono l’architettura di Internet,
compresa l’interoperabilità, il carattere aperto e il principio
di comunicazione end-to-end.
Ad assicurare l’approccio comune dei membri UE
del WGIG sui problemi relativi al mandato di quest’ultimo sono gli Orientamenti
sulla governance di Internet adottati dal COREPER il 13 ottobre 2004.
Questi definiscono i problemi principali con i quali confrontarsi dal punto
di vista UE e richiedono, ove necessario, il coordinamento in sede di Consiglio.
4. Gli indirizzi da seguire
È
iniziata la discussione sull’eventuale creazione di un meccanismo atto
a garantire la corretta attuazione del Piano d’azione di Ginevra e sul
seguito politico da dare al vertice. Il meccanismo di attuazione affronta
i problemi connessi al seguito tecnico in termini di controllo sulle attività
in corso, mentre il seguito politico da dare al vertice riguarderà
il potenziale processo post-WSIS all’interno del sistema UN.
4.1. Il meccanismo d’attuazione
Le principali agenzie dell’UN hanno attivamente
partecipato, e dovrebbero continuare a partecipare, al processo WSIS. In
quanto ente di supporto, l’ITU tratterà la maggior parte dei problemi
relativi alle reti di comunicazione elettronica, allo sviluppo dell'accesso
e all'interconnettività. Altre agenzie svilupperanno iniziative
all'interno delle proprie aree di competenza (cfr. allegato 2). Inoltre
i riferimenti dell’OMC per la liberalizzazione delle telecomunicazioni
e settori connessi e le attività della Banca mondiale si sono dimostrati
efficaci nel promuovere un più ampio uso delle TIC, e presentano
dunque rilevanza diretta per il lavoro del WSIS.
In quanto principali interlocutori del Piano
d'azione, i governi, il settore privato e la società civile metteranno
a punto iniziative. Il Piano d'azione e i documenti finali da adottare
a Tunisi forniranno un quadro di riferimento, ma si tratterà
soprattutto di coordinare e potenziare le sinergie tra i vari interventi.
L’UE ha messo in chiaro che un tale meccanismo
dovrà essere semplice, efficace e basato su attività decentrate
nel quadro esistente rappresentato dal sistema UN. Esso dovrà
funzionare tramite un sistema aperto di coordinamento e promuovere le sinergie
fra le iniziative così da garantire lo sfruttamento ottimale del
potenziale offerto dalle TIC.
4.2. Bilancio delle attività
Questa operazione è stata avviata dal
Segretariato esecutivo WSIS per fare il punto sulle attività connesse
al Piano d’azione che sono svolte dalle varie parti interessate. Il contributo
dell’UE è rappresentato da un documento che delinea le molteplici
attività in corso a livello UE e le iniziative realizzate dai singoli
Stati membri. Questo contributo dell’UE figura nella base dati ITU/WSIS
e può essere scaricato.
Il bilancio anzidetto costituisce un primo
passo nel processo di attuazione e dovrà essere effettuato anche
dopo il Vertice di Tunisi, come previsto dal Segretariato WSIS. Potrà
tuttavia risultare necessario migliorare la struttura della base dati e
delle relative pubblicazioni. Nella relazione finale sul bilancio delle
attività dovrà inoltre figurare un'analisi dettagliata dell'impatto
che questa base dati può esercitare come riferimento per le politiche
attuate dai soggetti interessati.
4.3. Seguito dato al WSIS
Oltre ad esaminare il meccanismo di attuazione,
il prossimo PrepCom considererà il seguito dato ai vertici WSIS
di Ginevra e di Tunisi. In linea con le precedenti posizioni assunte dall’UE,
la Commissione non vede con favore la convocazione automatica, dopo cinque
o dieci anni, di una riunione di vertice destinata ad attuare una verifica
a posteriori, ma preferirebbe una serie di operazioni di valutazione e
di bilancio ad hoc organizzate a seconda delle necessità,
anche sul problema della governance di Internet. La Commissione ritiene
che il problema del divario digitale vada esaminato in stretto collegamento
con gli Obiettivi di sviluppo del millennio. Questa dimensione dovrebbe
pertanto inserirsi nel più ampio processo già avviato in
tal senso.
L’UE dovrà procedere ad un attento monitoraggio
delle decisioni adottate a questo proposito dal Segretario generale dell’UN
e coordinare di conseguenza la propria posizione.
5. Conclusioni
Come nella fase precedente, l’UE potrà
parlare con una sola voce ed essere in grado di influenzare il dibattito
nel corso sia del processo preparatorio che della riunione WSIS. La sfida
consiste ora nel convincere i nostri partner del fatto che la società
dell’informazione non è un concetto fissato una volta per tutte
e che dobbiamo prepararci ad un’ulteriore evoluzione in direzione della
società della conoscenza. A tale proposito si dovrà privilegiare
un’azione volta a tradurre in realtà i principi sui quali è
già stato raggiunto un accordo, in modo da consentire ai cittadini
di raccogliere i frutti delle TIC e prepararsi agli appuntamenti cui
si troveranno di fronte negli anni a venire, frutto dell’evoluzione economica,
tecnologica e sociale e della creatività umana.
ALLEGATO
1: PRINCIPALI EVENTI CHE PRECEDERANNO LA SECONDA RIUNIONE DEL WSIS (TUNISI NOVEMBRE
2005)
Data
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Evento
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Data
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Evento
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18-20 aprile 2005 |
Terza
riunione del Gruppo di lavoro sulla governance di Internet (WGIG), Ginevra. |
|
18 luglio 2005 |
Presentazione
pubblica della relazione del WGIG. |
Maggio 2005 |
Previsto
inizio delle attività di intersessione (Gruppo degli amici della
presidenza, negoziati sui meccanismi di attuazione del WSIS), Ginevra. |
|
15 agosto 2005 |
Scadenza
per l’invio dei commenti chiesti alle parti interessate sulla relazione
del WGIG. |
14-17 giugno 2005 |
Ultima
riunione del Gruppo di lavoro sulla governance di Internet (WGIG), Ginevra. |
|
19-30 settembre 2005 |
PrepCom-3,
Ginevra. |
1° luglio 2005 |
Prevista
pubblicazione della relazione del WGIG. |
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16-18 novembre 2005 |
Seconda
fase del Vertice delle Nazioni Unite sulla società dell’informazione
(WSIS), Tunisi. |
ALLEGATO
2: ORGANISMI DELL’UN PARTECIPANTI AL PROCESSO WSIS
e loro eventuale ruolo nell’attuazione del
WSIS
Agenzia/
organismo
UN
|
Nome
completo
|
Eventuale
settore di competenza
(Si tratta di un elenco indicativo
che non anticipa nessuna eventuale posizione dell’UE sulla struttura del
meccanismo di attuazione del WSIS)
|
UN SG |
Segretario
generale dell’UN |
Competenza
globale per quanto riguarda il Vertice delle Nazioni Unite sulla società
dell’informazione (WSIS). |
UN GA |
Assemblea
generale dell’UN |
La
Risoluzione 56/183 dell’Assemblea generale dell’UN (21 dicembre 2001)
ha approvato la tenuta del Vertice WSIS. |
UNDESA |
Dipartimento
degli Affari economici e sociali delle Nazioni Unite |
Coordinamento
complessivo;
e-government. |
ITU |
Unione
internazionale delle telecomunicazioni |
Infrastruttura
TIC; risorse produttive; fiducia e sicurezza; cooperazione internazionale
e regionale. |
UNESCO |
Organizzazione
culturale, scientifica ed educativa delle Nazioni Unite |
Accesso
all’informazione e alla conoscenza; risorse produttive;
e-science; diversità linguistica e culturale; media; dimensione
etica della società dell’informazione. |
WGIG |
Gruppo
di lavoro sulla governance di Internet |
Gruppo
ad hoc istituito dal Segretario generale dell’UN per mettere
a punto un’interpretazione comune della governance di Internet. |
TFFM |
Task
force sui meccanismi finanziari |
Gruppo
ad hoc istituito dal Segretario generale dell’UN per esaminare
i meccanismi finanziari destinati alle TIC. |
UNDP |
Programma
di sviluppo delle Nazioni Unite |
Obiettivi
di sviluppo del millennio; cooperazione internazionale e regionale. |
UN ICT TF |
Task
force TIC dell’UN
N.B.: Il suo mandato scade alla fine del 2005. Sono in corso discussioni
finalizzate alla creazione di un’Alleanza globale per le TIC e lo sviluppo
che dovrebbe far seguito al lavoro della Task force. |
Obiettivi
di sviluppo del millennio; cooperazione internazionale e regionale. |
FAO |
Organizzazione
per l’alimentazione e l’agricoltura |
e-agricoltura. |
ILO |
Organizzazione
internazionale del lavoro |
e-employment. |
WHO |
Organizzazione
mondiale della sanità |
e-sanità;
e-ambiente. |
OMPI |
Organizzazione
mondiale della proprietà intellettuale |
Fiducia
e sicurezza. |
WMO |
Organizzazione
meteorologica mondiale |
Operazioni
di soccorso nelle catastrofi. |
UNCTAD |
Conferenza
delle Nazioni Unite sul Commercio e lo sviluppo |
Coordinamento
dello sviluppo. |
UNITAR |
Istituto
delle Nazioni Unite per la Formazione e la ricerca |
Cooperazione
con le autorità locali. |
UNEP |
Programma
per l’Ambiente delle Nazioni Unite |
e-ambiente. |
TESTO
DEL DOCUMENTO 10142/05 SULLE "CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO SUI PREPARATIVI
DELL'UE PER L'ULTIMA FASE PREPARATORIA DEL VERTICE MONDIALE SULLA SOCIETÀ
DELL'INFORMAZIONE" (BRUSSELLES, 20 GIUGNO 2005)
IL CONSIGLIO
DELL'UNIONE EUROPEA
1. RICORDA:
- la risoluzione
del Consiglio, del 3 ottobre 2000, relativa all'organizzazione e alla gestione
di Internet e i successivi orientamenti per le discussioni, del 23 ottobre
2002, sulla gestione internazionale di Internet e la riforma dell'Internet
Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) cui hanno fatto seguito
gli orientamenti per le discussioni nell'ambito del WSIS, adottati il 13
ottobre 2004;
- la risoluzione
del Consiglio, del 6 dicembre 2002, su un approccio europeo per una cultura
della sicurezza delle reti e dell'informazione;
- le conclusioni
del Consiglio, dell'8 marzo 2004, sul follow-up della fase di Ginevra del
WSIS;
- le conclusioni
del Consiglio, dell'8 marzo 2004, sulle comunicazioni indesiderate a scopo
di commercializzazione diretta (spam);
- le conclusioni
del Consiglio, del 26-27 aprile 2004, sul Vertice mondiale della società
dell'informazione;
- gli orientamenti
per le discussioni sulla gestione di Internet nell'ambito del WSIS, del
13 ottobre 2004;
- le conclusioni
del Consiglio, del 9 dicembre 2004, sulle comunicazioni indesiderate a
scopo di commercializzazione diretta (spam);
- le conclusioni
del Consiglio, del 9 dicembre 2004, sul Vertice mondiale della società
dell'informazione (WSIS);
- le conclusioni
del Consiglio, del 17 febbraio 2005, sui meccanismi finanziari;
- le conclusioni
del Consiglio, del 24 maggio 2005, dal titolo "Accelerare i progressi
verso la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio".
2. PRENDE
ATTO:
- della comunicazione
della Commissione intitolata "Verso un partenariato mondiale nella
società dell'informazione: contributo dell'UE alla seconda fase
del Vertice mondiale della società dell'informazione,
che fa seguito alla precedente comunicazione sugli aspetti sostanziali
dell'attuazione dei principi di Ginevra;
- del fondo non
governativo di solidarietà digitale istituito a Ginevra, sottolineandone
il carattere volontario e complementare.
3. RIAFFERMA
GLI IMPEGNI ASSUNTI al fine di:
- garantire che
i principi della dichiarazione e il piano d'azione siano pienamente rispettati
e non siano rimessi in discussione. Si dovrebbe continuare a concentrarsi
sull'attuazione degli impegni di Ginevra, focalizzandosi su un numero limitato
di priorità, in settori specifici già delineati nelle conclusioni
del dicembre scorso, in particolare un ambiente favorevole, un numero limitato
di applicazioni prioritarie, segnatamente in materia di e-Inclusion, e-Government,
e-Learning, e-Health e e-Business, un ampio utilizzo dei risultati delle
attività di ricerca e sviluppo, compresa l'innovazione per lo sviluppo
e l'ampliamento delle infrastrutture di ricerca e comunicazione ai partner
a livello globale;
- tener conto
dei progressi compiuti dalla prima fase del WSIS, promuovendo nel contempo
altre azioni in settori quali:
- sviluppo dell'accesso,
alla luce dei progressi registrati nelle economie emergenti a seguito della
creazione di un ambiente favorevole;
- elaborazione
di contenuti e applicazioni creativi, attraverso strategie globali di sviluppo
della società dell'informazione, con un accento particolare sull'inclusione,
su migliori condizioni di vita per i cittadini, sulle TIC per la democrazia
e su una migliore gestione delle crisi e prevenzione delle catastrofi;
- i principi delineati
nelle conclusioni del Consiglio sui meccanismi finanziari, adottate il
17 febbraio 2005, che ribadiscono la necessità di sfruttare
efficacemente i meccanismi esistenti per la cooperazione allo sviluppo.
Inoltre, il 24
maggio 2005 gli Stati membri e la Comunità europea hanno concordato
un nuovo obiettivo collettivo comunitario dello 0,56% di aiuto pubblico
allo sviluppo (APS) / reddito nazionale lordo (RNL) entro il 2010, che
risulterebbe a tale data in un importo annuale aggiuntivo di venti miliardi
di euro di APS;
- la posizione
sulla governance di Internet, delineata negli orientamenti adottati in
materia il 13 ottobre 2004 e approvati dal Consiglio nel dicembre 2004.
Nell'ambito di questi orientamenti il Consiglio ha ulteriormente definito
la sua posizione sull'internazionalizzazione del governo di Internet. La
questione della internazionalizzazione della gestione delle risorse di
base di Internet, segnatamente il sistema dei nomi di dominio, gli indirizzi
IP e il sistema di server DNS di riferimento sono al centro del presente
dibattito.
Il Consiglio
è fautore di un nuovo modello di cooperazione per concretare le
disposizioni della dichiarazione di principi del WSIS sul ruolo fondamentale
svolto da tutti gli attori nell'ambito della governance di Internet, compresi
i governi, il settore privato, la società civile e le organizzazioni
internazionali. Gli attuali meccanismi di governance di Internet dovrebbero
poggiare su una base democratica più solida, trasparente e multilaterale
e porre maggiormente l'accento sulle politiche di pubblico interesse di
tutti i governi. Andrebbero chiarite al riguardo le rispettive responsabilità
delle organizzazioni internazionali e intergovernative nel settore della
governance di Internet.
A questo proposito,
il Consiglio riconosce il contributo dato dalle organizzazioni internazionali
ed intergovernative ed incoraggia la cooperazione in questo campo. Il nuovo
modello di cooperazione dovrà basarsi sulla partecipazione pubblico-privato
e bottom up in atto; questo dovrebbe assicurare una piattaforma per un
dialogo sulle linee politiche nell'interesse di tutti i governi, con un
approccio che risulti leggero, reattivo e flessibile.
Il nuovo modello
dovrebbe fondarsi sui seguenti principi:
- esso non dovrebbe
sostituire i meccanismi o le istituzioni esistenti ma dovrebbe prendere
le mosse dalle attuali strutture di governance di Internet, puntando in
particolare sulla complementarità fra tutti gli attori coinvolti
nel processo, compresi i governi, il settore privato, la società
civile e le organizzazioni internazionali;
- il nuovo modello
di cooperazione tra settore pubblico e privato dovrebbe contribuire alla
stabilità sostenibile e alla solidità di Internet affrontando
in maniera adeguata temi di interesse pubblico connessi ad elementi chiave
del governo di Internet.
4. SOTTOLINEA
che:
- i governi hanno
compiti e responsabilità specifici nei confronti dei cittadini e
il loro ruolo nell'ambito di questo nuovo modello di cooperazione dovrebbe
focalizzarsi essenzialmente sulle principali questioni di pubblico interesse,
senza alcun intervento nello svolgimento delle operazioni quotidiane;
- è importante
rispettare i principi legati all'architettura di Internet, compresi l'interoperabilità,
l'apertura e il principio "da estremo a estremo";
- la stabilità,
l'affidabilità e la solidità di Internet rimangono aspetti
altamente prioritari; la sicurezza e lo spamming sono temi importanti in
materia.
Deve essere promossa
una comprensione globale comune in merito alla questione della sicurezza
di Internet. Ciò comprende l'adozione di politiche sulla sicurezza
in generale, a tutti i livelli pertinenti.
Riguardo allo
spamming è necessario adottare principi operativi comuni in relazione
alla cooperazione in questo settore. Le azioni antispam non dovrebbero
incentrarsi unicamente sull'applicazione delle norme e sull'attuazione
transfrontaliera, ma anche sull’autoregolamentazione da parte dell’industria,
su soluzioni tecniche, sui partenariati fra i governi e la comunità
Internet, nonché sulla sensibilizzazione;
d) le TIC sono
importanti per la competitività dell'industria europea e va incoraggiato
pertanto il coinvolgimento attivo del settore privato nelle discussioni
sulla governance di Internet durante la seconda fase del WSIS;
e) la Comunità
europea si adopererà per un esito positivo delle discussioni sulla
governance di Internet nell'ambito del WSIS. Incoraggerà altresì
l'attuazione dei risultati di Tunisi in modo da consentire il coinvolgimento
delle varie parti interessate. In tale contesto, la Comunità europea
terrà conto del futuro sviluppo di Internet, compresi gli aspetti
tecnologici e relativi all'uso;
f) al fine di
assicurare un'attuazione sostenibile dell'esito del WSIS
dopo lo svolgimento del vertice di Tunisi, la prima iniziativa per i governi,
le organizzazioni delle Nazioni Unite e le altre parti interessate è
quella di incorporare i risultati del WSIS nelle loro politiche e strategie.
Una particolare attenzione dovrebbe essere prestata al contributo delle
TIC per conseguire gli obiettivi di sviluppo internazionalmente concordati,
inclusi quelli contenuti nella dichiarazione del Millennio.
Il Consiglio
accoglierà con favore in un secondo tempo la relazione periodica
del Segretario Generale delle Nazioni Unite, tramite l'ECOSOC, all'Assemblea
generale, sui progressi compiuti nell'attuazione dell'esito del WSIS;
g) è importante
un follow-up basato sui progressi compiuti nell'attuazione dell'esito
del WSIS, che individui vincoli e ostacoli in relazione all'attuazione.
Inoltre, il follow-up dovrebbe riguardare le nuove sfide e le questioni
emergenti. Dovrebbe svolgersi nel quadro dell'ONU ai fini di un'attuazione
integrata e coordinata e di un follow-up dei risultati delle principali
conferenze e vertici delle Nazioni Unite in campo economico e sociale,
come definito nella risoluzione 57/270B dell'Assemblea generale delle Nazioni
Unite.
5. INVITA
GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE:
a) a continuare
a svolgere un ruolo positivo e dinamico nel processo preparatorio che porta
al vertice di Tunisi;
b) in vista del
comitato preparatorio 3 e del vertice stesso, a:
- fare in modo
che il vertice di Tunisi approvi l'accordo sui meccanismi finanziari raggiunto
durante il comitato preparatorio 2 nel febbraio 2005;
- continuare a
contribuire alle discussioni sulla governance di Internet; e
- continuare a
definire la loro posizione sulle questioni di attuazione e di follow-up
del WSIS.
c) a ribadire
l'impegno a rispettare i diritti dell'uomo e in particolare il diritto
alla libertà di opinione e di espressione;
d) a continuare
ad appoggiare la piena ed effettiva partecipazione della società
civile al processo del WSIS;
e) a basarsi
sui risultati positivi della loro stretta cooperazione in materia di governance
di Internet e a rafforzare tale cooperazione per spianare la strada a un
esito positivo nell'ambito del WSIS;
f) a proseguire
a contribuire all'esercizio di valutazione avviato dal Segretariato esecutivo
del WSIS, garantendo che le attività intraprese nella Comunità
europea siano inserite nel processo del WSIS in modo consolidato.
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