INTERVENTO DI ENZO VALENTE
DIRETTORE GENERALE DEL GARR
Signor Ministro,
il professor Marco Pacetti, presidente del Consortium GARR, ringrazia per
l'invito, ma non essendo potuto intervenire, ha mandato in sua rappresentanza
il professor Orio Carlini, presidente del Comitato Tecnico Scientifico,
insieme a me, direttore del GARR.
Innanzitutto riteniamo che i temi esposti da Stefano Trumpy prima e da Stefano Gatti siano punti importanti da portare come contributo italiano al Summit di Tunisi. Riteniamo anche che Vittorio Bertola abbia dato indicazioni su argomenti chiave. Condividiamo tutto quello che loro hanno detto. Il nostro contributo, però, intende sottolineare punti che, rispetto alla Rete Internet, sono forse peculiari solo alla natura delle Reti della Ricerca. La Rete GARR, gestita dal Consorzio per la Rete dell'Università e della Ricerca Scientifica Italiana, è infatti la parte italiana della Rete mondiale delle Reti della Ricerca. Questa Rete si sviluppa parallelamente alla rete Internet di cui stiamo parlando e, sebbene ne adotti la gran parte delle tecnologie di base, è basata su criteri e ha problemi di governabilità di natura diversa. Sebbene, dal punto di vista dell'Internet Governance, anche nelle Reti della Ricerca vengono adottate le tecnologie in uso sull'Internet commerciale (quali il TCP/IP e le regole di interazione tra 'domini' citati da Trumpy), applicazioni avanzate quali le connessioni end-to-end richiedono l'adozione di nuove tecnologie e modalità di convenzioni (ad esempio stabilire dinamicamente una connessione 'on demand' ad alta qualità di servizio ed a alta banda passante tra un centro di ricerca in Italia e un dipartimento di un'università australiana). Tecnologie che possono essere sperimentate e sviluppate solo su reti 'private'. Convenzioni possibili solo con l'interazione continua tra le organizzazioni che gestiscono le Reti della Ricerca. Non potrebbe essere che così. Sappiamo tutti, infatti, che il protocollo TCP/IP o altri strumenti come il Web sono stati creati nell'ambiente della ricerca quando non si parlava ancora di Internet. Nella fattispecie il Web (che ha dato enorme sviluppo a questo Internet) è stato ideato (1989) e sviluppato al CERN di Ginevra per soddisfare le richieste dei fisici delle Alte Energie. Si aveva bisogno di uno strumento per far scambiare efficientemente e in modo semplice dati elaborati da calcolatori con caratteristiche hardware e software diverse, dedicati al controllo di complesse apparecchiature scientifiche per la rivelazione di interazione tra particelle generate dall'acceleratore LEP. Le vie della ricerca sul networking concorrono, oltre che allo sviluppo di tecnologie di base, anche allo sviluppo di nuove tecnologie di middleware, quali, per citare le più recenti, le infrastrutture di GRID (griglie di dati, di calcolo e di comunicazione) che, sebbene non ancora disponibili sul mercato comporteranno una nuova rivoluzione nell'Internet e nella sua governance (così come per il Web, già sviluppato dalla comunità scientifica nel 1989, in uso su Internet solo dal 1993, ha poi segnato il vero successo della rete). La comunità scientifica sta già studiando l'impatto che le GRID potranno avere e le regole di condotta e di governo che sarà opportuno stabilire. La comunità della Ricerca Scientifica ha enorme facilità a trovare accordi per il governo della sua rete soprattutto perchè vengono perseguiti scopi di natura non commerciale. La 'governance' delle Reti della Ricerca è tuttavia passata attraverso varie fasi. Con la creazione in Europa delle Associazioni RIPE (Reseaux IP Europeennes), RARE (Reseaux Associees pour la Recherche Europeenne) e TERENA (Trans European Research and Education Networks Association), le Reti della Ricerca Europee hanno impostato un modello di governance distribuito tra analoghe organizzazioni in vari continenti, in evoluzione alla situazione precedente in cui tutta la rete mondiale veniva gestita centralmente dagli Stati Uniti. La partecipazione dei ricercatori italiani a queste attività e a un sempre maggior numero di progetti europei nel campo dell'Information and Communication Technology ha dato enorme contributo allo sviluppo della Società dell'Informazione in Italia. Un altro essenziale contributo è dovuto alla sempre maggiore disponibilità di offerta da parte degli operatori di telecomunicazioni (sebbene alcuni monopoli di fatto continuino a rendere lento il processo di adeguamento, in termini di prezzi, rispetto all'offerta disponibile nel nordovest europeo). Il supporto sia finanziario che legislativo da parte governativa e soprattutto la non imposizione di restrizioni ha anche contribuito a questo sviluppo. In conseguenza della sua quasi trentennale esperienza, il GARR ritiene di suggerire alcune raccomandazioni da portare come contributo italiano al Summit di Tunisi:
Signor Ministro, La ringraziamo per l'invito e Le confermiamo la disponibilità a continuare a dare il nostro contributo. |
ENZO VALENTE
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