a cura di Flavia Marzano
A luglio 2015 la "Commissione per i diritti e i doveri relativi ad Internet" a seguito di una consultazione pubblica ha pubblicato la Dichiarazione dei diritti in Internet "fondata sul pieno riconoscimento di libertà, eguaglianza, dignità e diversità di ogni persona".
La Dichiarazione all'Articolo 2 definisce il "Diritto di accesso" come segue:
Questi diritti mettono le basi per entrare a pieno titolo nell'era della trasformazione digitale con la consapevolezza dell'etica che ciò comporta e con il senso civico che è alla base della convivenza anche nel mondo digitale.
Nel Piano Nazionale Innovazione 2025 si definisce la "Strategia per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025" e in particolare si definiscono 3 sfide principali:
I divari esistenti in questo contesto sono stati evidenziati da tempo e con estrema chiarezza dai dati: il Rapporto DESI che vede l'Italia migliore della media europea su completezza dei servizi online, servizi pubblici digitali per le imprese e open data, purtroppo vede l'Italia all'ultimo posto per competenza digitali.
La recente e durissima esperienza della pandemia ha messo tutto il Paese (in realtà il
mondo intero) in condizione di dover ripensare a nuove modalità di lavoro, di comunicazione, di interazione, di collaborazione e di formazione dall'asilo all'università. Ognuno di noi ha dovuto, velocemente, adattarsi a nuove "regole del gioco" imparando ad utilizzare al meglio le tecnologie.
Il Piano Nazionale Innovazione 2025 citato prevede che ogni azione sia guidata dai seguenti princìpi:
Questo implica che dobbiamo comunque partire dall'abbattimento dei divari digitali, che non solo infrastrutturali ma anche sociologici, economici, culturali, generazionali e di genere.
Dobbiamo quindi intervenire sicuramente nella diffusione della connettività a tutto il territorio (Piano Banda Ultra Larga) e a tutte le famiglie ma dobbiamo mettere al primo posto la formazione alle competenze digitali secondo il modello europeo DigiComp dove vengono evidenziate 5 le aree di competenze necessarie:
Vanno quindi attivati su tutto il territorio momenti formativi (per cittadini e imprese) come previsto anche nella strategia nazionale Repubblica Digitale nata proprio con questi obiettivi.
Si dovranno attivare in tal senso anche le amministrazioni locali con interventi a supporto della cittadinanza per garantire inclusione e competenza digitale dei cittadini offrendo supporto all'accesso ai servizi digitali. Alcuni esempi di esperienze in questa direzione sono ii Punti Pane e Internet della Regione Emilia Romagna, i Punti di Accesso Assistiti della Regione Toscana e i Punti Roma Facile di Roma Capitale per citarne solo alcuni.
Le competenze digitali sono quindi il punto di partenza per garantire al Paese un allineamento con gli standard europei in un settore sempre più strategico e assicurare a tutti i cittadini italiani una reale inclusione digitale.